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Rudolf Steiner: COME L'ANIMA ASSISTE ALLA MORTE DEL SUO CORPO FISICO


Rudolf Steiner: COME L'ANIMA ASSISTE  ALLA MORTE DEL SUO CORPO FISICO 
 Se nel passare la soglia della morte noi non facessimo questa esperienza (che facciamo consapevolmente) della dipartita del nostro corpo fisico, non potremmo mai sviluppare una coscienza dell'io dopo la morte! La coscienza dell'io dopo la morte viene stimolata dall'esperienza della dipartita del corpo fisico. Per il morto questa esperienza ha una grande importanza: io vedo sparire lontano da me il mio corpo fisico. E pure l'altra: a partire da questo evento sento sorgere dentro di me la percezione che io sono un io.Si può dire paradossalmente: se non potessimo sperimentare la nostra stessa morte dall'altra parte, dopo la morte non avremmo una coscienza dell'io. Come l'Anima umana quando entra nell'esistenza attraverso la nascita o anche già tramite il concepimento, si abitua man mano ad avvalersi dell'apparato fisico e in tal modo acquisisce la coscienza dell'io nel corpo, così dall'altro lato dell'esistenza l'essere umano acquisisce la coscienza dell'io dopo la morte per il fatto che sperimenta il decadere del corpo fisico dall'uomo complessivo.Pensate ora al significato reale di tutto ciò. Se noi consideriamo la morte dal lato fisico dell'esistenza, essa ci appare come la fine di quest'esistenza, come ciò che per la visione fisica non ha più nulla dietro di sé. Considerandola dall'altro lato, la morte è la cosa più meravigliosa che possa mai stare davanti all'Anima umana. Infatti ciò significa che l'uomo può sempre avere la percezione della vittoria dell'esistenza spirituale sulla corporeità. E mentre qui nella vita fisica non possiamo avere sempre davanti a noi la rappresentazione della nostra nascita - nessun uomo ha la rappresentazione della propria nascita, nessun uomo può sapere qualcosa della propria nascita a partire dalla propria esperienza fisica - , dunque quanto poco noi possiamo guardare indietro alla nostra nascita qui nella vita fisica, tanto più è sicuro che, se dopo la morte diventiamo pienamente coscienti, avremo sempre l'evento della nostra morte direttamente davanti a noi. Questo evento della morte non ha però niente di angosciante, ma è l'avvenimento più grande, più meraviglioso, più bello che noi possiamo avere davanti alla nostra Anima. Esso infatti ci mostra sempre tutta la grandiosità del fatto che dalla morte proviene la coscienza, la coscienza di sé nel mondo spirituale, ovvero che la morte è l'impulso a questa coscienza di sé nel mondo spirituale. Tratto da: "Il legame tra i vivi e i morti" di Rudolf Steiner