Occorre sapere come stanno le cose, non cedere, ma continuare fino alla vittoria, e allo stesso tempo imparare a utilizzare le difficoltà come stimolanti.
Più venite criticati, scherniti, sporcati, e più avete buone condizioni per rafforzarvi, e un giorno stupirete tutti! A quel punto, coloro che vi hanno attaccato si vergogneranno di vedersi così deboli e insignificanti, poiché mentre erano occupati a farvi del male, non lavoravano, non miglioravano, al contrario. Quando ci si sente al riparo e nella calma, non si fa alcuno sforzo, ma quella calma non è auspicabile. Se riuscite a comprendermi, vedrete che nonostante le apparenze siamo noi a trovarci nella situazione migliore.Ma non dimenticate mai che nella vita spirituale non spetta al discepolo fissare i termini per la realizzazione. Altrimenti, vedendo che le sue migliori aspirazioni non si realizzano, il discepolo crolla oppure si inasprisce e rinuncia. È un peccato rinunciare per la sola ragione che i successi non sono giunti alla data fissata! È necessario continuare nella pienezza, nello splendore e nella pace, poiché è solo così che un giorno otterrete la perfezione. Le Bonfin, 29 agosto 1979Tratto da: La Pedagogia Iniziatica vol. 3, Verso la nuova vita di Omraam Mikhaël AïvanhovOpera Omnia 1 ediz. Edizioni Prosveta