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CERCHIO FIRENZE 77: I CONCETTI PIU' IMPORTANTI PARTE 1


CERCHIO FIRENZE 77: I CONCETTI PIU' IMPORTANTIPARTE 1  DEDICATO A INGRID
  RIASSUNTO DEI PIU' IMPORTANTI CONCETTI ESPOSTI DAI MAESTRI DEL CERCHIO DALL' ANNO 1950 ALL' ANNO 1975Uno degli insegnamenti su cui le nostre Guide richiamano spesso la nostra attenzione è quello di non identificare noi stessi con il nostro corpo fisico: infatti esso non è altro che un mezzo, un veicolo, un tramite della parte più vera e più importante di noi. Quella parte che risiede in altri piani di esistenza e che comanda al corpo fisico attraverso al cervello per le funzioni intellettive ed al cervelletto per quelle istintive. Per piani di esistenza non si deve intendere spazi diversamente ubicati nell' universo, ma differenti stati di materie più o meno sottili che. permeano tutto il creato; cosicché un piano si distingue dall'altro solo per la diversa densità della materia. Nell' universo impera la legge dell'analogia per cui, partendo dalla natura della materia del piano fisico, può essere facile capire la costituzione della materia degli altri piani. La scienza umana ci insegna che la materia fisica esiste in tre stadi di aggregazione molecolare o densità: solido, liquido, gassoso. I nostri Maestri ci dicono che esistono altri quattro stadi di aggregazione che interessano la materia a livello atomico e che hanno chiamato: eterico, super-eterico, sotto-atomico, atomico. Il termine "atomico" di queste definizioni è usato nel suo vero significato di indivisibile, ossia riguardante tutte quelle particelle che costituiscono l’ atomo della scienza ancora in fase di studio. Sicché, per esempio, un elettrone che secondo la scienza è una particella sotto atomica, secondo le nostre Guide è ancora al di sopra del vero atomo (indivisibile) perché fa ancora parte del piano fisico. Infatti scomponendo la materia più sottile del piano fisico (la vera atomica) che è comune, alla base di tutti i differenti tipi di materia fisica si ha un altro tipo di materia conosciuto dalla nostra scienza come energia. Cioè l'insieme della materia del piano fisico è il risultato di innumerevoli aggregazioni di un'unica unità elementare. Questa unità elementare del piano fisico non è l'ultima in senso assoluto: è l'ultima del piano fisico. Oltre questa esistono altre sette densità e sottigliezze di materia di un altro piano di esistenza sconosciute all’uomo, che i nostri Maestri chiamano piano astrale. A sua volta l’ultima materia, la più sottile del piano astrale (quella unità elementare che aggregandosi dà luogo a tutte le differenti materie del piano astrale) non è l'ultima in senso assoluto. Oltre quella, esistono altre sette densità e sottigliezza di materia di un altro piano di esistenza, anche questo sconosciuto all’uomo, che è stato chiamato piano mentale. E così via per analogia, per il piano successivo chiamato piano akasico, oltre il quale esistono i piani spirituali nei quali ha dimora la parte reale dell'uomo: lo spirito.Come nel piano fisico l’uomo vive attraverso il suo corpo fisico, per ogni altro piano di esistenza ha un analogo veicolo. Nel piano astrale il corpo astrale che presiede alla sua vita di emozioni, sensazioni, desideri. Nel piano mentale il corpo mentale che dà all'uomo tutte le facoltà che sono proprie della mente. Nel piano akasico il corpo akasico, o coscienza, che riceve e trascrive, facendole diventare natura medesima dell'uomo, le realtà che l'uomo esistendo scopre ed acquisisce. Riferendosi a quanto detto all’inizio, cioè che l’uomo non è identificabile con il suo corpo fisico, è facile capire che alla morte del suo corpo fisico l'uomo non perisce, ma non avendo più un mezzo (veicolo) che gli permetta la vita nel piano fisico, trasferisce la propria consapevolezza nel piano astrale, quello immediatamente successivo, ove sperimenta una nuova fase della nuova esistenza. Una particolarità della materia del piano astrale rispetto a quella fisica è di plasmarsi sotto l'impulso del desiderio e delle emozioni: da questo si capisce che coloro che hanno basato la loro vita sulla ricerca di sensazioni o nel soddisfacimento di desideri animaleschi, trovano qui il loro inferno perché si creano, sotto i propri impulsi, immagini di cose ardentemente desiderate in vita e che non possono gustare senza il corpo fisico. Inoltre, più i vizi erano radicati in loro, più a lungo soggiorneranno in questo piano, con tutte le conseguenti limitazioni e sofferenze. Chi invece avrà avuto una vita equilibrata, non avendo desideri trascinanti, non si creerà qui simili miraggi ed il suo soggiorno durerà quel tanto che è necessario al naturale abbandono del corpo astrale. Coloro che lasciato il corpo fisico, hanno consapevolezza del mondo astrale, in questo loro nuovo stato possono percepire cosa accade nel piano fisico, ossia nel piano immediatamente più denso, ma non hanno la sia pur minima percezione degli altri piani più sottili, così come vivendo sulla terra non si ha idea del sussistere di altri piani di esistenza. Abbandonato il corpo astrale, evento analogo alla morte del corpo, l'individuo si desta nel piano mentale. Una particolarità del piano mentale è che la sua essenza si plasma sotto l’impulso del pensiero, come nel piano astrale la relativa essenza si plasmava sotto l'impulso del desiderio. In questa nuova dimensione l'individuo può appagare la sua sete di conoscenza, approfondendo gli studi che ha intrapreso in vita, potendo ottenere risposte definitive a quesiti che lo hanno assillato, ma non iniziando nuove esperienze, altrimenti la vita sul piano fisico non avrebbe più significato. E' facile capire come qui l'individuo non abbia più alcun desiderio grossolano, anche perché non ha più il veicolo adatto a rilevare una vita emotiva (corpo astrale) . La sua esistenza è prettamente di pensiero. Similmente a quanto accade negli altri piani di esistenza, anche nel piano mentale non abbiamo nessuna percezione di piani di esistenza più sottili. A suo tempo anche il corpo mentale viene abbandonato e l'individuo si trova spogliato di tutti i suoi veicoli più grossolani (fisico, astrale, mentale) e con il suo solo veicolo della coscienza o corpo akasico, quel veicolo che riceve e trascrive le realtà acquisite. Cioè il corpo akasico si costituisce con il succo che viene tratto dalle esperienze avute in vita. Si può allora avere il caso di un individuo il cui livello di coscienza non gli permette di avere un corpo akasico sufficientemente costituito, tanto da poter vivere consapevolmente nel piano akasico. In tal caso si cade in uno stato di inconsapevolezza chiamato "riposo dell'ego". Solo coloro nei quali la coscienza è sufficientemente costituita potranno godere di una lucida consapevolezza imperniata sui nobili sentimenti che la coscienza acquisita può dettare loro. A differenza di quanto avviene per i corpi più grossolani (fisico, astrale, mentale) il veicolo della coscienza non viene abbandonato nemmeno dopo il trapasso, ma rimane con le esperienze acquisite, fino al momento in cui l'individuo è pronto ad una nuova incarnazione. Si, le Guide ci insegnano che l'individuo è soggetto a molteplici incarnazioni “in corpi capaci di esprimere l'evoluzione conseguita, allo scopo di conseguire evoluzione". Ad ogni nuova incarnazione si forma un nuovo corpo mentale, un nuovo corpo astrale, un nuovo corpo fisico, ma per il fatto che il corpo akasico è sempre lo stesso, questi corpi si sviluppano secondo direttrici che corrispondono a eredità di precedenti incarnazioni. In sostanza una stessa individualità con differenti personalità, sia maschili che femminili, una stessa individualità che comunica all' inconscio del nuovo essere il succo delle esperienze trascorse, si che in ogni incarnazione l'individuo amplia la propria coscienza e non torna mai indietro nell'evoluzione. La reincarnazione quindi ha lo scopo di formare per gradi la coscienza individuale: cioè l'individuo, in successive molteplici incarnazioni, con l'esperienze che ha nella vita, finisce con completare la sua coscienza. Col termine " coscienza" sono comprese tutti quei sentimenti che le Guide spirituali dell'umanità hanno indicato come ideali morali da raggiungere. (Senso del dovere, non violenza, amore al prossimo etc.). Per giungere a completare la coscienza individuale esiste un trinomio indissolubile: legge di evoluzione, legge di reincarnazione, legge di causa ed effetto (o legge karmica). CONTINUA...