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Messaggi di Agosto 2019

GIOVANE DONNA METTE AL MONDO 3 GEMELLI "ORDINARI", POI SI ACCORGE CHE SONO "UN CASO SU 200 MILIONI"

Post n°1263 pubblicato il 28 Agosto 2019 da alf.cosmos
 
Foto di alf.cosmos

GIOVANE DONNA METTE AL MONDO 3 GEMELLI "ORDINARI", POI SI ACCORGE CHE SONO "UN CASO SU 200 MILIONI"

 

3 gemelli


Una bella storia che viene da Liverpool, nel Regno Unito. Qui vive una giovane famiglia: Becki-Jo, il suo compagno Liam e la loro figlia di 5 anni, Indiana. Nonostante la giovane età dei genitori, entrambi 23enni, il desiderio di allargare la famiglia è forte: decidono quindi di programmare una gravidanza per dare un fratellino alla piccola Indiana. Una gravidanza che riserva alla coppia molte sorprese.

Nelle prime settimane, Becki-Jo inizia a soffrire di nausea e mal di testa, sintomi che non aveva durante la prima gravidanza. Così, impauriti che qualcosa possa andare storto, chiedono al ginecologo di fare un controllo. La prima ecografia da loro ragione.

Quel giorno Becki-Jo scopre di portare in grembo ben 3 gemelli, una grandissima sorpresa mista a gioia e commozione.

I primi mesi di gravidanza proseguono per il verso giusto: mamma e figli sono in ottima forma. Tuttavia, alla 31esima settimana, sorgono delle complicazioni molto serie e la giovane mamma comincia ad avere le contrazioni. I bambini, però, sono ancora troppo piccoli per venire al mondo.

 

3 gemelli


Un cesareo d'urgenza e i tre bei bimbi vengono al mondo prima del tempo. Roman, Rocco e Rohan pesano solo 1.6kg e rimangono per 6 lunghe settimane in terapia intensiva

Passano i giorni e i giovani genitori fanno sempre più fatica a distinguere i bambini, praticamente identici. I medici non avevano minimamente preso in considerazione la possibilità che i tre bambini potessero essere omozigoti. Si tratta, infatti, di un evento molto raro: esiste solo una possibilità su 200 milioni che tre gemelli nascano identici, riporta il Daily Mail.

Nonostante sia molto difficile distinguerli, soprattutto quando dormono, la mamma ha capito come distinguerli grazie alle voglie con cui sono nati. Da svegli, invece, non si fa fatica a discriminarli poiché presentano personalità molto diverse.

 

3 gemelli


La piccola Indiana, sorella maggiore dei tre gemellini, è molto orgogliosa e felice di averli accanto a sé e aiuta i suoi genitori nella cura dei piccolini.

 

Fonte: https://www.youreduaction.it/giovane-mamma-mette-al-mondo-3-gemelli-ordinari-poi-si-accorge-che-sono-un-caso-su-200-milioni/

 
 
 

GEMELLI ETEROZIGOTI E OMOZIGOTI

Post n°1262 pubblicato il 26 Agosto 2019 da alf.cosmos
 
Tag: GEMELLI
Foto di alf.cosmos

GEMELLI ETEROZIGOTI E OMOZIGOTI

Ogni mille parti si contano dai 12 ai 14 gemellari, di cui oltre due terzi sono di gemelli eterozigoti. I gemelli eterozigoti non si assomigliano più di due normali fratelli, mentre quelli omozigoti sono identici.

 

gemelli

 

Gemelli eterozigoti

I gemelli sono sempre qualcosa di particolare: ogni 1.000 nascite ci sono dai 12 ai 14 parti gemellari, di cui oltre due terzi sono di gemelli eterozigoti. I gemelli eterozigoti non si assomigliano più di due normali fratelli, perché si formano quando due ovuli maturano contemporaneamente e vengono fecondati da due spermatozoi, l'uno indipendentemente dall'altro.

Il numero dei gemelli è cresciuto negli ultimi anni per le tecniche di fecondazione artificiale

 In alcune famiglie i gemelli sono piuttosto frequenti, quindi si ritiene che vi sia una predisposizione genetica e che la linea femminile giochi un ruolo maggiore. Negli ultimi anni il numero di gemelli eterozigoti è aumentato; questo è dovuto alle cure ormonali per curare l'infertilità, a seguito delle quali spesso maturano più ovuli. In caso di inseminazione artificiale nella donna vengono spesso impiantati più ovuli fecondati. Un ulteriore motivo è l'aumento dell'età delle madri. Infatti, con l'età in una donna aumenta anche l'ormone follicolo stimolante (FSH) e spesso sono disponibili più ovuli da fecondare.

 

Oggi è abbastanza sicuro che i gemelli eterozigoti possano formarsi anche da un solo ovulo, che si suddivide poco dopo il concepimento. Ogni parte viene poi fecondata da un diverso spermatozoo. Il patrimonio ereditario della madre è in questo caso identico per i due bambini, mentre quello del padre è diverso.

 

Gemelli monozigoti

I gemelli monozigoti sono praticamente uguali e possono essere scambiati l'uno per l'altro. Essi, infatti, hanno lo stesso patrimonio genetico e lo stesso sesso. Nel caso di gemelli monozigoti viene fecondato un solo ovulo, che entro dieci giorni si divide in due embrioni.

 In tutto il mondo le statistiche dicono la stessa cosa: quattro nascite ogni mille riguardano gemelli monozigoti

 Se l'ovulo si divide poco dopo la fecondazione, ogni gemello ha la sua placenta e una cavità amniotica. Se invece la divisione avviene da quattro a sette giorni dopo la fecondazione, i gemelli condividono la placenta. Talvolta si manifesta la cosiddetta "sindrome trasfusionale feto-fetale": un gemello sottrae all'altro le sostanze nutritive. Pertanto è importante far controllare regolarmente la crescita dei gemelli con un'ecografia. Si consideri che i gemelli con una sola placenta e una sola cavità amniotica sono rari.

 

Si è scoperto che le coppie di gemelli monozigoti adulti hanno un patrimonio genetico differente. Questa strabiliante scoperta è stata fatta da un team di ricercatori che ha esaminato 19 coppie di gemelli. Ognuna di queste coppie mostrava la cosiddetta "Copy Number Variations": alcune volte in un gemello mancava una parte del cromosoma, altre volte ne erano disponibili persino più di uno.

 

Gli scienziati ritengono che queste variazioni siano maturate nel corso della vita in seguito a divisioni cellulari. Essi sperano con l'aiuto di questa scoperta di riuscire a identificare i geni responsabili di alcune malattie: se si ammala un solo gemello, le cause potrebbero eventualmente essere localizzate nelle differenze tra il suo patrimonio genetico e quello del gemello.

 

Fonte: https://www.nostrofiglio.it/gravidanza/feto/gemelli-eterozigoti-e-omozigoti

 
 
 

50 ANNI DA WOODSTOCK: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE

Post n°1261 pubblicato il 19 Agosto 2019 da alf.cosmos
 
Foto di alf.cosmos

50 ANNI DA WOODSTOCK: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE

 

HENDRIX

 

Il festival musicale più famoso della storia andò in scena a Bethel, una città di campagna nello stato di New York, cinquant'anni fa, dal 15 al 18 agosto 1969. Da Joan Baez agli Who a Jimi Hendrix, vi raccontiamo tutto dei tre giorni di pace, amore e musica. E non solo

Tre giorni di pace, amore e musica. Alzi la mano chi non ha mai sentito questo motto. È la frase che accompagna il mito di Woodstock, il festival musicale più famoso della storia, andato in scene a Bethel, una città di campagna nello stato di New York cinquant'anni fa, dal 15 al 18 agosto 1969. La Fiera della musica e delle arti di Woodstock, questo il nome completo della manifestazione, prende il nome dalla vicina cittadina di Woodstock, nella contea di Ulster, famosa per i suoi festival d'arte. Doveva essere una piccola manifestazione. Finì per richiamare almeno 400mila giovani. Ma, secondo alcuni, si arrivò a un milione di spettatori. Durò un giorno più del previsto, e fu condito da enormi dosi di cannabis e Lsd. I giovani accorsero in massa, e le strade furono bloccate per giorni.

Da uno studio di registrazione... a un festival

E pensare che, all'inizio, non doveva nemmeno esserci un festival. Tutto nacque dall'annuncio di John P Roberts e Joel Rosenman, due uomini d'affari che cercavano opportunità di investimento. Michael Lang e Artie Kornfeld inizialmente li contattarono con un'idea molto più semplice: uno studio di registrazione nella cittadina di Woodstock, in un posto tranquillo e lontano dalla città. Poi decisero di organizzare un festival: Roberts era titubante, ma poi decise di finanziarlo. Per lui era ancora una sorta di investimento. Ma ben presto Woodstock divenne un evento gratuito, quando gli organizzatori si resero conto che stavano arrivando centinaia di migliaia di persone, cosa che non avevano previsto. I biglietti venduti in prevendita erano 186mila...

 

Il Motel, l'allevatore e lo stagno

Inizialmente fu affittata un'area, il Mills Industrial Park, nella contea di Orange, ma fu presto abbandonata per le proteste degli abitanti, che portarono a far vietare il concerto, Così si ripiegò a Bethel: il festival doveva essere ospitato nella tenuta, di 15 acri, del motel El Monaco, ma ben presto si rivelò troppo piccola. Così ci si affidò a un allevatore del luogo, che affittò 6 acri del suo terreno a 75mila dollari. E, con altri 12mila dollari, si affittarono anche altri appezzamenti di proprietari del luogo. L'area era fatta da una specie di conca naturale che degradava fino a uno stagno. Il palco fu sistemato alla base del rilievo, con lo stagno sullo sfondo. Fu una cosa molto gradita dal pubblico di Woodstock, che usò lo stagno per fare il bagno. Ovviamente senza vestiti. Erano gli anni Sessanta, erano gli anni degli hippie, era Woodstock.

La prima giornata, quella di venerdì 15 agosto, era dedicata ai cantautori folk, e ad artisti che oggi verrebbero definiti musica etnica. Tra i folksinger spiccavano Joan Baez, che cantò, tra le altre, I Shall Be Released di Bob Dylan e We Shall Overcome, Era al sesto mese di gravidanza. E, su palco, raccontò che il marito, obiettore di coscienza, era stato arrestato. C'era Arlo Guthrie (cantò Amazing Grace). E c'era Ravi Shankar, storico suonatore indiano di sitar.

 

Il giorno di Janis Joplin e Sly And The Family Stone

 


Sabato 16 agosto le cose iniziarono a scaldarsi. Era la giornata di Santana, dei Canned Heat (che cantarono A Change Is Gonna Come di Sam Cooke). Ma soprattutto c'erano il blues struggente di Janis Joplin & The Kozmik Blues Band, una delle grandi protagoniste di Woostock (Try (Just A Little Bit Harder), Kozmic Blues, Piece Of My Heart e Ball And Chain nel suo set) e il funk irresistibile di Sly And The Family Stone (con pezzi come Everyday People, Dance To The Music e I Want to Take You Higher). C'erano i Grateful Dead e i Creedence Clearwater Revival (con il loro classico, Proud Mary, e il classico di Screamin' Jay Hawkins, I Put A Spell On You).

 Ma era soprattutto la giornata degli Who. Anzi, la mattinata... del giorno dopo. Woodstock era così, si iniziava e non si sapeva quando si finiva, le esibizioni sforavano fino al mattino seguente. Così gli Who, la storia band inglese, finì per suonare alle 4 del mattino, con un set infuocato: tra le loro canzoni c'erano I Can't Explain, Amazing Journey, Tommy Can You Hear Me?, Pinball Wizard, We're Not Gonna Take It. Era uno di quegli eventi destinati ad essere magici: il sole stava giusto sorgendo mentre Roger Daltrey iniziava a cantare il coro di See Me, Feel Me. E poi Summertime Blues, Shakin' all Over, My Generation, Naked Eye. Il set si chiuse con Pete Townshend che sbatteva più volte la chitarra sul palco, prima di gettarla tra il pubblico. Finita qui? No. Alle otto (!) del mattino salivano sul palco, a chiudere la "giornata" (la giornata precedente, si intende...) i Jefferson Airplane, simbolo della controcultura e della Summer Of Love di quegli anni: le loro Somebody To Love, White Rabbit, Volunteers sono nella Storia.

 

Pete Townshend e il leader hippie

A un certo punto del concerto degli Who, Abbie Hoffman, un leader hippie, strappò il microfono a Pete Townshend proprio dopo l'esibizione di Pinball Wizard. Si rivolse al pubblico e disse: "Penso che questo sia un mucchio di merda! Mentre John Sinclair marcisce in prigione!" (Sinclair era un poeta che era stato condannato a nove anni di carcere per aver offerto due spinelli a una poliziotta, e molti artisti, tra cui John Lennon, si erano mobilitati per lui). Townsend pensò bene di colpirlo con la sua chitarra. Più tardi si sarebbe detto favorevole alla liberazione di Sinclair, ma di aver picchiato Hoffman per l'intrusione.

 

Joe Cocker With A Little Help From My Friends 1969 in Woodstock

 


La terza giornata, che in realtà saranno due, quelle del 17 e 18 agosto, è nel segno di Joe Cocker, uno degli artisti grazie al quale Woodstock è passata alla Storia. Interprete puro, grande voce graffiante e potente, porta sul palco Just Like A Woman e I Shall Be Released di Bob Dylan. Ma soprattutto, il brano che lo fa entrare nella storia, With A Little Help From My Friends dei Beatles, la seconda traccia di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, dove è cantato da Ringo. Un brano forse minore nel repertorio dei quattro di Liverpool, che Cocker stravolge e fa diventare un suo classico. Qualcosa che, come si dice, fa venire giù tutto. E infatti venne giù tutto: alla fine del set di Cocker arrivò un temporale che fece fermare per parecchie ore il concerto. Consegnando, ancora di più, Woodstock al mito.

 Su quel palco poi sarebbero saliti The Band di Robbie Robertson, con vari pezzi di Dylan (Tears Of Rage, This Wheel's On Fire, I Shall Be Released) e il loro classico The Weight. E poi i Blood, Sweat And Tears e Crosby, Stills, Nash & Young (alle tre del mattino!), con due esibizioni distinte, una acustica e una elettrica: Neil Young saltò quasi tutta la prima, e, durante la seconda, chiese di non essere filmato, perché, secondo lui, questo avrebbe distratto lui e il pubblico dalla musica.

 

Jimi Hendrix - National Anthem U.S.A (Woodstock 1969)

 

Ma se dobbiamo identificare Woodstock con un artista, questo è Jimi Hendrix. La sua esibizione chiuse il festival. Hendrix aveva insistito per essere l'ultimo ad esibirsi, e avrebbe dovuto salire sul palco a mezzanotte: salì sul palco alle 9 del mattino di lunedì! Molti spettatori, che dovevano tornare al lavoro, si persero l'esibizione: lo videro solo 200mila persone invece che 500mila. Fu un'esibizione unica, la più lunga della sua carriera, due ore. E passò alla Storia anche per l'esecuzione di The Star-Spangled Banner, l'inno nazionale americano, suonato e stravolto con la sua chitarra elettrica: i suoni distorti, dissonanti, stranianti erano una chiara protesta contro la politica americana, la guerra in Vietnam e la violenta repressione delle proteste. Ma anche per Red House, che Hendrix continuò a suonare con cinque corde della chitarra, perché una si era rotta. E poi Fire, Foxy Lady, Voodo Child, Purple Haze e Hey Joe, che chiuse il concerto.

 

Chi c'è, c'è. E chi non c'è?

Dovevano esserci il Jeff Beck Group, ma la band si sciolse una settimana prima. Dovevano esserci gli Iron Butterfly, ma rimasero bloccati in aeroporto. Doveva esserci Joni Mitchell, ma il manager pensò bene di spedirla a uno show televisivo, e farle perdere l'appuntamento con la Storia. Fu fatto un tentativo con John Lennon per portare i Beatles: di fatto erano sciolti, ufficialmente no; ma Lennon avrebbe accettato solo a patto di far partecipare la Plastic Ono Band, il collettivo che aveva messo su con la compagna Yoko Ono. Ma non erano conosciuti, e l'organizzazione declinò. Bob Dylan rinunciò per la malattia del figlio, e per la confusione intorno a casa sua, che era proprio lì vicino. I Doors avevano guai con la legge, per gli atti osceni in concerto di Morrison che, tra l'altro, non voleva cantare in grandi spazi aperti. Così non se ne fece nulla, ma partecipò il batterista John Densmore. I Led Zeppelin dissero di no, per "non essere solo una delle band in scaletta". I Jethro Tull dissero di no perché Ian Anderson odiava il mondo hippie e tutto quello che lo circondava, soprattutto le sostanze stupefacenti. No, Woodstock non era il posto per lui...

 

Pace, amore e musica: sì, ma i soldi?

In questa atmosfera pacifista e idilliaca nessuno parla mai di soldi. Eppure le star avevano i loro cachet, ed erano anche molto diversi fra loro. Indovinate chi fu il più pagato? Esatto, Jimi Hendrix con 18mila dollari. Poi i Blood, Sweat And Tears, 15mila, Joan Baez, 10mila, come i Creedence Clearwater Revival. The Band otttenne 7500 dollari, come Janis Joplin e i Jefferson Airplane. Sly And The Family Stone ne ebbero 7mila, i Canned Head 6500, gli Who solo 6250, e Crosby, Stills Nash & Young 5mila. I Grateful Dead ebbero 2500 dollari, e Joe Cocker 1375 dollari per entrare nella Storia. E Santana? Solo 750 dollari...

 

Si sono tenuti spesso altri concerti in onore di Woodstock. Prima ogni dieci anni dal concerto, e poi in un'edizione speciale per i 25 anni, e una per i 50 anni. Nella Woodstock del 1994 suonarono, tra gli altri, i Red Hot Chili Peppers, i Cranberries, i Green Day e i Nine Inch Nails, i Primus, Peter Gabriel e il nostro Zucchero. Passò alla storia come "Mudstock" perché, ancora una volta, un temporale trasformò la zona in una pozza di fango, e diverse battaglie di fango vennero messe in atto, durante i set dei Green Day e dei Nine Inch Nails. Cancellato invece, dopo gli iniziali annunci, Woodstock 50, il festival per celebrare il cinquantesimo, che si sarebbe dovuto tenere in questi giorni.

 

Fonte: https://www.wired.it/play/musica/2019/08/15/50-anni-woodstock/

 
 
 

Aivanhov: I SENTIMENTI INTERIORI CAMBIANO IL MONDO ESTERIORE

Post n°1260 pubblicato il 12 Agosto 2019 da alf.cosmos
 
Foto di alf.cosmos

Aivanhov: I SENTIMENTI INTERIORI CAMBIANO IL MONDO ESTERIORE

 

abbraccio

 

Quando vi sentite turbati e infelici, anziché lasciarvi abbattere senza fare nulla (sì, perché voi credete sempre di non poter fare nulla!), cercate invece di reagire; e reagite immediatamente, collegandovi al Cielo attraverso la meditazione e la preghiera! Non appena riuscite a migliorare il vostro stato interiore, il mondo intero vi appare trasformato, poiché lo vedete attraverso altre "lenti". Per quale ragione, quando sono innamorati, gli uomini e le donne vedono il mondo così bello? Perché in loro stessi tutto è diventato all'improvviso bello e poetico. Si ironizza spesso sugli innamorati, mentre invece bisogna ammirarli e dire: «Oh! Quante cose si possono imparare da quei due!...» È inverno, c'è la nebbia e piove... ma se devono incontrarsi, per gli innamorati brilla il sole, gli uccelli cantano, i fiori profumano, poiché la primavera è in loro. Direte che in questo caso siamo in piena soggettività... Sì, certo, ma occorre sapere che è proprio nel mondo soggettivo che Dio ha nascosto tutte le potenze. "

Omraam Mikhaël Aïvanhov

 
 
 

IL REATO DI ABBANDONO DI ANIMALI Guida legale sul reato previsto e punito dall'Art. 727 del codice penale

Post n°1259 pubblicato il 01 Agosto 2019 da alf.cosmos
 
Foto di alf.cosmos

IL REATO DI ABBANDONO DI ANIMALI

Guida legale sul reato previsto e punito dall'Art. 727 del codice penale

 

abbandono animali

 

L'abbandono di animali

L'abbandono di animali è un reato contravvenzionale che il nostro ordinamento prevede e punisce all'articolo 727 del codice penale.

Tale norma, in particolare, prevede testualmente che:

"Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".

Le fattispecie punite, quindi, sono due: l'abbandono di animali e la loro detenzione in condizioni che contrastano con la natura e generano sofferenze.

 

Caratteristiche

Trattasi di reato comune, di competenza del Tribunale in composizione monocratica e perseguibile d'ufficio. L'elemento soggettivo richiesto è quello della colpa.

 

Ratio legis

La ratio legis di tale reato deve essere rinvenuta nell'esigenza che venga tutelato il sentimento di comune pietà verso gli animali e nell'obiettivo di promuovere l'educazione civile attraverso la lotta all'insensibilità e alla crudeltà.

Gli animali, infatti, vanno visti come esseri senzienti, dotati di una propria sensibilità e in grado di percepire il dolore che può derivare dall'abbandono e dalla mancanza di adeguate attenzioni.

 

L'intervento della legge numero 189/2004

La norma di cui all'articolo 727 c.p., prima dell'intervento della legge numero 189/2004, era l'unica che sanzionava comportamenti idonei a provocare sofferenza agli animali ed era rubricata "maltrattamento di animali".

A seguito dell'intervento normativo del 2004, invece, oggi la tutela degli animali nell'ordinamento italiano risulta rafforzata, grazie all'inserimento, nel libro II del codice penale, del titolo IX bis relativo ai delitti contro il sentimento per gli animali.

Divenuto quello di cui all'articolo 727 c.p. reato che punisce l'abbandono di animali, il maltrattamento è stato ricondotto al nuovo art. 544-ter e per esso è stato previsto un più grave regime sanzionatorio (leggi: "Il reato di maltrattamento di animali").

La stessa legge numero 189/2004 ha, inoltre, introdotto i delitti di uccisione di animali (articolo 544 bis), di organizzazione di spettacoli o manifestazioni che provochino sevizie per gli animali (articolo 544 quater) e di organizzazione di combattimenti tra animali (articolo 544 quinquies).

 

Concetto di abbandono

Ma cosa si intende specificatamente per abbandono di animali?

Il concetto di abbandono va ricondotto alla trascuratezza o al disinteresse verso l'animale e non invece all'incrudelimento nei suoi confronti o all'inflizione di sofferenze gratuite, atteggiamenti puniti con il reato di maltrattamento.

L'abbandono, in ogni caso, non va individuato nella sola precisa volontà di abbandonare l'animale, ma nell'intento più generale di non prendersene più cura nella consapevolezza dell'incapacità dell'animale di provvedere autonomamente a se stesso.

 

L'abbandono di animali nella giurisprudenza

In tema di abbandono di animali, sono diverse le fattispecie passate al vaglio della Corte di Cassazione che, di volta in volta, ha considerato tale la condotta di chi abbia affidato il proprio cane a un canile omettendo poi di ritirarlo, oppure quella di chi ha lasciato il proprio animale domestico nel giardino di casa per per partire per le vacanze, eccetera.

 

Qui di seguito una raccolta di massime della Cassazione:

 

Cassazione penale Sezione VII sentenza del 10/07/2015 n. 46560

Costituiscono maltrattamenti, idonei ad integrare il reato di abbandono di animali, non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica dell'anumale, procurandogli dolore e afflizione.

 

Cassazione penale Sezione III sentenza del 25/06/2014 n. 41362

La detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, prevista come reato dall'art. 727 c.p., anche nel testo vigente prima della modifica introdotta dalla l. 20 luglio 2004 n. 189 non è una contravvenzione necessariamente dolosa, in quanto può essere commessa anche per semplice colpa: quindi, il detentore di animali in condizioni incompatibili con la loro natura o in stato di abbandono, tanto da privarli di cibo e acqua, è penalmente imputabile anche per semplice negligenza.

 

Cassazione penale Sezione III sentenza del 17/09/2013 n. 38034

Il collare elettronico è certamente incompatibile con la natura del cane poiché si fonda sulla produzione di scosse od altri impulsi elettrici che, tramite un comando a distanza, si trasmettono all'animale provocando reazioni varie. Trattasi di un addestramento basato esclusivamente sul dolore, lieve o forte che sia, e che incide sull'integrità psico-fisica del cane poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi ed indurlo tramite stimoli dolorosi ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività.

 

Cassazione penale Sezione III sentenza del 07/02/2013 n. 12852

Il proprietario che abbia affidato il cane ad un canile privato che si sia contrattualmente obbligato alla sua cura e custodia, potrà rispondere di abbandono nel caso di sospensione dei pagamenti o di mancato ritiro solo quando sia concretamente prevedibile - per l'inaffidabilità o la mancanza di professionalità del canile affidatario - che questa situazione determini l'abbandono del cane da parte del canile.

 

Cassazione penale Sezione III sentenza del 21/02/2008 n. 14421

Non configura il reato di abbandono di animali il mancato ritiro di un cane dal canile municipale cui era stato in precedenza affidato dal proprietario.

 

Ed ecco alcune massime anteriori alla novella del 2004:

 

Cassazione penale Sezione III sentenza del 10/07/2000 n. 11056

Costituisce forma di maltrattamento idoneo a configurare l'ipotesi di reato di cui all'art. 727 c.p. l'abbandono durante il periodo estivo di un animale, atteso che la norma tutela gli animali in quanto autonomi esseri viventi, dotati di propria sensibilità psico-fisica, e come tali capaci di avvertire il dolore causato dalla mancanza di attenzione ed amore legato all'abbandono. (Nel caso in esame due gattini abbandonati in un giardino erano morti di inedia).

 

Cassazione penale Sezione V sentenza del 13/08/1998 n. 9556

Il reato di cui all'art. 727 c.p. si configura quando, accolto un animale presso di sè, il proprietario non se ne prenda più cura mantenendolo in condizioni incompatibili con la sua natura.

 Fonte: https://www.studiocataldi.it/guide-diritto-penale/abbandono-di-animali.asp

 
 
 
 
 

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