quello che sono

CIG


Da tanto non scrivo più. Avrei cosi tante cose da dire e raccontare…… manca però l’entusiasmo che solo i sogni per il futuro mi sanno regalare. Forse la vita ha oscurato quei sogni, e nonostante mi sforzi a dipingerne di nuovi, mi ritrovo sempre alla fine ad usare sempre un solo colore, che sembra sovrastare e cancellare ogni cosa. Il nero. Proverò ciò nonostante a raccontare quanto accaduto negli ultimi mesi. Gia da qualche mese, la crisi del settore edile si è fatta sentire pesantemente anche nell’azienda in cui lavoro, e nel mese di giugno, data la riduzione delle commesse sono stato sottoposto a tali pressioni da parte della proprietà da indurmi a desistere, e dal 1 luglio anch’io, come altri miei colleghi sono in cassa integrazione. Non avevo mai vissuto un’esperienza simile in vita mia, ed ora comprendo ciò che sentivo raccontare, di quella situazione particolare che ti distrugge ed annienta dentro, ti fa sentire inutile ed impotente. Ho cercato da subito di trovare una nuova collocazione in un’altra azienda, ma luglio ed agosto non venivo nemmeno ricevuto così ho lasciato perdere e mi sono concesso due mesi di tregua nei quali cercare di riposare la mente e ritrovare quell’equilibrio che il lavoro degli ultimi mesi aveva compromesso. Ma ora siamo a settembre. Ed è strano ed ammetto a volte imbarazzante restare a casa. Cerco di uscire poco di casa per non farmi vedere e…… è umiliante passeggiare da soli per strada e guardare gli altri che se ne vanno al lavoro, mentre io sembro non trovare un posto dove andare. Prendo la bicicletta e faccio lunghe pedalate. Occhiali scuri, e luoghi lontani dove non sono conosciuto. Che malinconia mi porta via questa sera……. Scusatemi.