quello che sono

Un’altra occasione per me


E’ da tanto, forse troppo tempo che non scrivo, e mi mancavano le pagine di questo blog su cui annotare la mia vita e i miei pensieri.L’occasione per farlo arriva l’altra sera. Un film alla tv, the company man. La storia di un’uomo all’apice della carriera professionale che perde all’improvviso il proprio lavoro, e con esso tutte le certezze, i sogni e la propria identità. Bene è rappresentato nel film lo stato d’animo, la perdita di ogni punto di riferimento, l’amarezza, la non appartenenza al mondo che ti circonda. Ed i sogni che d’un tratto svaniscono nel nulla.Ed allora mi torna in mente quanto vissuto in prima persona un’anno fa. Tutto quanto, ogni singolo pensiero, tutto tale e quale, vissuto, senza sconto alcuno.Un giorno preso dallo sconforto, senza nessuna opportunità di lavoro all’orizzonte, nonostante i colloqui i curriculum e tutto quanto l’impossibile fatto, mi convinco che l’unica scelta che avevo era quella di prendere in mano la mia vita e partire con un nuovo progetto.Ho deciso. Faro il libero professionista. Un lavoro tutto mio da cui iniziare una nuova vita. Prendo la macchina e parto. Destinazione un concessionario d’auto a pochi km da casa, dove acquistare un’auto usata per me e cominciare a girare per trovare lavori da fare.Ma prima, un’ultimo tentativo. Strada facendo passo davanti ad un’impresa edile di cui conosco il titolare da oltre 20 anni, ma con cui non ho mai parlato. Ha chiuso l’anno prima, ma ora sta tentando di ripartire, con il figlio davanti a prendere in mano le redini dell’azienda. Ci provo, suono al campanello. Mi fanno entrare. Chiedo se possibile parlare con il titolare, ma ovviamente non se ne parla nemmeno. Prendo un bigliettino, scrivo sopra il mio numero di cellulare ed il mio nome. Lo consegno all’impiegata e le chiedo di riferire al titolare che avrei bisogno di parlargli.Riparto. Destinazione concessionario. Entro, tratto l’acquisto di un’auto. La più economica di quelle presenti. Più di un’ora a parlare a trattare, e poi esco riservandomi di pensarci ancora un po’ e mi dirigo verso casa. Oramai è sera gia le 18.00 passate. Ripasso davanti all’impresa che faccio? Si mi fermo e parcheggio davanti agli uffici restando in macchina ad aspettare chissa che cosa, o a sperare arrivi quella telefonata. Figurati, devo essere proprio matto. Ma che ci faccio qui, non mi conosce nemmeno. Solo di nome, ma nulla di più, perché dovrebbe chiamarmi.Si è vero, devo essere proprio uno stupido. Prendo le chiavi, sto per accendere e suona il telefonino.Rispondo. E lui mi dice ‘ciao _____ come stai?’. Gli rispondo ‘Ciao bene grazie, avrei bisogno di parlarti’. E lui ‘Bhe sono qui in ufficio se vuoi. Quando vorresti venire’. Gli rispondo ‘Sono seduto in auto parcheggiato davanti ai tuoi uffici. Puoi ora?’. E lui ‘Scherzi? Che ci fai li?’. Gli rispondo ‘sapevo che la sera al rientro degli operai sei sempre li ad accoglierli ed allora ti ho aspettato ed ho sperato’. E lui ‘Entra subito dai, ti apro’Abbiamo parlato per più di un’ora. Ho scoperto che mi conosceva più di quanto potessi immaginare, anzi ho avuto l’impressione quasi mi stesse aspettando. Mi ha presentato a suo figlio con lodi e parole che mai avrei potuto pensare qualcuno dicesse di me.A maggio sarà un’anno che sono qui al lavoro. Forse il contratto a termine scadrà e sarò di nuovo in strada vista la crisi che ci circonda. Ma ora sono qui, e sono tornato a far parte di qualcosa, e a sentirmi utile per qualcuno. E questa è un’opportunità una fortuna che se anche durasse poco non ha prezzo.E domani si vedrà