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Giuseppe Catanzaro

Il mio amore per il mondo intero

 

 

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ACCADDE UNA MATTINA

Post n°199 pubblicato il 28 Giugno 2011 da catanzarogiusep50_1
 
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ACCADDE UNA MATTINA

LA LIBERTA'
 
 
Due anni erano passati, e io fra un torneo di calcio ed uno di ping-pong ero divenuto abile nel trattenere i ragazzi nel salone parrocchiale e a toglierli dalla strada.
La mia strategia era semplice, bastava non parlare solo di Dio, ma spostare i dialoghi sullo sport e sulla educazione civica, senza essere troppo pesante.
Arrivò così l'estate del 1965 e come promesso, per la mia promozione, i miei genitori mi mandarono in vacanza, ma questa volta il mare non era sotto casa, bensì alla Maddalena.
Andare da solo in Sardegna per me era la conquista della LIBERTA': infatti voleva dire essere lontano da ogni impegno per una settimana, vi sembrerà poco, ma per chi non ha mai avuto era tanto.
Imbarcatomi sulla nave Palermo - Cagliari, ero già con la mente sulle spiagge bianchissime e dentro il mare cristallino dell'isoletta, ma la navigazione non è stata da sogno; infatti non avevo un biglietto di prima classe, ma un passaggio ponte con cuccetta.
Arrivato alle cuccette un'amara scoperta mi attendeva, non erano in cabina, ma in uno stanzone maleodorante, pieno di persone con i piedi sicuramente sporchi.
Dopo una breve sosta in quell'ambiente ho preso una decisione meglio il ponte all'aperto ed il risciò di non dormire piuttosto che dormire in quel luogo infernale.
Come previsto per tutta la notte non ho chiuso occhio, così  non appena messo piede sulla terra Sarda mi sono preso il primo rimprovero: ho calpestato,involontariamente, un'aiuola appena seminata.
Tutto ciò avveniva mentre dal porto mi recavo alla stazione per prendere il treno: il bigliettaio alla mia richiesta mi consegnò un biglietto per Palau e intercalò la frase a Chilivani si cambia, ma non mi disse né dove né quando sarei arrivato in quel paesino.
Con gli occhi che a stento rimanevano aperti passai sei ore d'inferno, il treno ai tempi non aveva l'aria condizionata, accanto ad una ragazza della mia età ed una signora anziana possibilmente la nonna le quali per tutto il tempo anno parlato solo in Sardo.
Lingua ancora più incomprensibile del Siciliano.

continua
pag.6

 

 
 
 
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