Giuseppe Catanzaro

ACCADDE UNA MATTINA


ACCADDE UNA MATTINALA CRESCITAAvere un Papà è il diritto di ogni bambino, non il mio; infatti l' ho conosciuto che avevo già qualche mese e la cosa non è durata tanto poiché è riparto per lavoro. Lui lavorava sulle navi e tornava a casa dopo tanti mesi, lunghi ed interminabili, non ho mai giuocato con lui, non ho conosciuto il suo profumo, ero troppo piccolo, ma un giorno per la nostra famiglia comincio un periodo un pò grigio, Papà non trovava un imbarco ed allora saltuariamente lavorava nei ristoranti come cuoco.La svolta alla sua vita è stata proprio questa; infatti come cuoco a ricominciato il suo vecchio e per me non piacevole lavoro " navigare ".Quando ci siamo rivisti erano passati tanti mesi, troppi, ed avevo già tre anni e l'ho riconosciuto solo perché mia mamma, spesso mi faceva vedere le sue foto. Mi hanno sempre raccontato che ero contento nel salire sulla nave, a Genova, ma io non ho ricordo di tutto ciò. Su quella nave ed in quei pochi giorni deve esse stata concepita mia sorella.La navigazione è sempre andata avanti di anno in anno e la mia solitudine si trasformò in timidezza profonda, ma ora avevo una sorella e quattro anni di età, ricordi di quei giorni nessuno, i miei ricordi d'infanzia iniziano dal quinto anno; infatti con la primina ( anche se non ero così spiccatamente intelligente ) cominciano le mie prime incomprensioni con il sesso femminile.Tutto cominciò con una figura di donna in pigiama, cosa sconosciuta nei paesini e borgate di periferia, l'esclamazione della mia compagnetta di banco mi fece dire che mia mamma già lo indossava da parecchi anni, tutto ciò fra le risate generali degl'altri bambini.Quel momento ha segnato per tanto tempo la mia vita non solo di fanciullo, ma prima da adolescente e dopo anche da giovane. Fatti gli esami sono passato alle classi successive in un allora fatiscente castello dei Bordonaro ora ristrutturato e sede di un rinomato Pub cittadino. Pag. 2