Giuseppe Catanzaro

ACCADDE UNA MATTINA


ACCADE UNA MATTINALA LIBAERTA'seconda parte Finalmente, stanco e stremato, dopo ventuno ore di viaggio arrivo a Palau, lì ad aspettarmi c'è un traghetto, piccolo, nero e un po' malandato, ma per fortuna il tragitto è breve c. a mezzoretta ; così finalmente sono a destinazione.La casa di mia zia è grande, dalla mia stanza si scorge la banchina dove attraccano le navi per la Corsica, ma sono troppo stanco per potere apprezzare il resto dell'isola; così dopo cena vado subito a letto.Avere quindici anni è sicuramente bello; infatti l'indomani la stanchezza era bella e dimenticata, appena finito di fare colazione, sono sceso subito a fare un giro per vedere cosa offrisse La Maddalena ai turisti. Imboccata la via Rosa ( C.so Garibaldi, se non ricordo male) e percorrendola tutta ho incontrato: tanti bar, edicole e negozi di souvenir, ma la cosa più strana è che alcuni già sapevano chi io fossi, da lì a poco sarebbero divenuti miei amici; infatti erano tutti amici dei mie cugini.La vacanza sarebbe dovuta durare solo una settimana, ma già dopo qualche giorno avevo assaporato non solo il divertimento, ma la libertà da quelli che erano i miei impegni a Palermo, ed in più avevo acquistato una libertà diversa, dall'ipocrisia e dal bigottismo, che regnavano sovrani nella mia borgata. Qui noi giovani eravamo liberi di uscire a qualsiasi ora della giornata, nessuno avrebbe pensato male di una ragazza che rientra tardi la sera, né se un ragazzo esce da solo con una ragazza, questo da noi no è e per un bel po' sarà vietato.Così la vacanza si protrasse per un mese intero.In quest'isoletta ho scoperto di avere tanti difetti di linguaggio; infatti tanti vocaboli dialettali nell'uso comune della lingua madre l'Italiano non potevano essere utilizzati; un esempio fra tutti noi nel nostro volgare usiamo definire tovaglia tutto ciò che è in tessuto di cotone serva essa per apparecchiare il tavolo che per andare al mare o asciugarsi il viso. L'uso incondizionato del verbo insegnare o imparare ( es. dialettale: io m'insignu, italiano io imparo e non mi insegno.); in oltre le parole che finiscono in glio che noi pronunziamo iio . In parte questo bacchettarmi con affetto mi ha ferito, ma è servito tanto a me quanto ai miei cari; infatti tutto ciò è servito a farmi maturare e tornare diverso, per gli errori di ortografia e sintassi anche oggi mi scuso con voi, perché sicuramente spesso sbaglio e non me ne accorgo.Anche se durata un mese, per me la vacanza, come tute le cose belle è finita presto, e cosi in agosto sono rientro a casa ed alle mie vecchie abitudini, ma da lì a poco altre cose cambieranno.Settembre incalza e con esso l'autunno e l'inizio del nuovo anno scolastico, nonché quello Ecclesiale. Pag. 7 continua