Puoviru n'cannaPovero in canna, "poverissimo", molte ipotesi sono state fatte su questo detto. Chi pensa ai vecchi mendicanti che giravano appoggiandosi a una canna, chi a colui che andava in giro con la canna in spalla e un fazzoletto vuoto e ancora chi pensando alla povertà della canna identifica in esso l'uomo povero. In Sicilia, "PUOVIRU N'CANNA" era il mezzadro che non aveva la possibilità di restituire i debiti contratti con i feudatario, così questi ne scriveva il nome su un pezzo di canna tagliata ad arte, e dava la metà al debitore. Quando il mezzadro si presentava per estinguere il debito le due parti venivano incastrate e il feudatario era sicuro d'incassare il giusto dovuto.
POVERO IN CANNA
Puoviru n'cannaPovero in canna, "poverissimo", molte ipotesi sono state fatte su questo detto. Chi pensa ai vecchi mendicanti che giravano appoggiandosi a una canna, chi a colui che andava in giro con la canna in spalla e un fazzoletto vuoto e ancora chi pensando alla povertà della canna identifica in esso l'uomo povero. In Sicilia, "PUOVIRU N'CANNA" era il mezzadro che non aveva la possibilità di restituire i debiti contratti con i feudatario, così questi ne scriveva il nome su un pezzo di canna tagliata ad arte, e dava la metà al debitore. Quando il mezzadro si presentava per estinguere il debito le due parti venivano incastrate e il feudatario era sicuro d'incassare il giusto dovuto.