il mio lato oscuro

Giovedì...


Lo specchio…
A volte  è terribilmente difficile guardarsi allo specchio ed accettare come propria quell’immagine riflessa, che porta addosso i segni del tempo, degli errori, dei dolori…E’ tremendamente difficile riconoscersi ed accettarsi per ciò che si è e, soprattutto, per ciò che si è diventati…Ci fu un tempo in cui qualcosa era diverso? O forse nulla è mai cambiato, nulla si è mai evoluto, nulla è mai stato diverso da com’è oggi?A volte è difficile persino ricordare…Quando alle spalle ti vedi solo il dolore e la speranza in tempi migliori…e poi ti guardi allo specchio e ti chiedi: quando verranno i tempi migliori?Ci fu un tempo in cui non conoscevo la malattia…ma sapevo già che la morte prende ciò vuole…che tu non puoi far nulla…Erano quelli i tempi migliori? Quando non conoscevo la malattia? Quando la morte era una possibilità accidentale e mai prevedibile?Ci fu un tempo in cui credevo di poter diventare qualunque cosa volessi…ma non ero nulla di diverso da ciò che sono ora… Forse quelli erano tempi migliori? L’inconsapevolezza, l’utopia, i sogni, le illusioni, erano tempi migliori?Ci fu un tempo in cui credevo che la famiglia fosse un rifugio sicuro, che senza quella si fosse del tutto indifesi…Ci fu un tempo in cui credevo che l’amicizia fosse una certezza, una fortezza inespugnabile…Ci fu un tempo in cui fidarsi non era poi così difficile… Ci fu un tempo in cui desideravo un figlio, tanti figli, una famiglia tutta mia…E poi venne il tempo delle certezze che cadono, dei sogni che si infrangono…della rinuncia, dell’apatia…il tempo del dolore senza speranza…del dolore cosciente, consapevole, che ormai fa parte di te, è la tua pelle…E venne il tempo della resa… E  poi c’è il maledetto giovedìCol suo tintinnare di chiavi che rompe il silenzio…e quei sassi che, ad uno ad uno, lentamente, ti piombano addosso…fino a diventare un unico, enorme massoche ti schiaccia al suolo…Se qualcuno ora mi chiedesse chi sono, cosa sono…non saprei rispondere…Da anni, ormai, continuo a farmi la stessa domanda:            « Perché sono sempre quelli che più amiamo a farci più male?»…E  miracolosamente non ho smesso si sognare…                  Miracolosamente non riesco a non sperare…                                         Già…                                                                                            Elena