ALTREVISIONI cinema

Prime visioni: Oxford Murders di Alex de la Iglesia


Un avviso. L'Alex de la Iglesia sotto spirito Warner non è quello dei film precedenti, dei capolavori come Perdita Durango. Perché tutto il grottesco, la scorrettezza, l'indole sulfurea, sono scomparsi. Ho la sensazione che de la Iglesia appellandosi al suo background filosofico abbia realizzato un film quasi del tutto intellettuale. O meglio di pensiero, ipotesi, deduzione, interpretazione, disamina. Per questo non ci si scandalizzi se ho pensato al cinema di Kubrick. Non certamente come messa in scena, perché da un punto di vista estetico de la Iglesia non è mai perfetto (ma questo alla lunga è forse un pregio... ), ma dalla intensità del pensiero che percorre le scene. Potrebbe anche ricordare l'ossessione di certo cinema di Atom Egoyan, pensiamo soprattutto a Il dolce domani. Anche lì c'è di mezzo un pulmino che va verso la fine. Su Wittgenstein, anche se non direttamente, è forse il più bel film dopo quello insuperabile di Derek Jarman. E poi comprendiamo benissimo l'ossessione per il crimine: anche qui si riparla di crimine perfetto e crimen ferpecto era il titolo ironico di un suo film del 2004. Nel cinema de la Iglesia la fatica esistenziale qui si traduce in mortificazione ed impotenza umana, perché infine l'uomo è costretto ad abbandonare la filosofia, la sete di conoscenza, che non porta alcun progresso verso la comprensione del Mistero: la Verità. Sono adesso curioso di vedere quale strada prenderà il cinema di la Iglesia. Certo quello degli inizi era molto più viscerale e scorretto.