Creato da Vityaz il 14/11/2011

AMMENNICOLI

accessori di poca importanza

Ultimi Commenti

Vityaz
Vityaz il 17/02/12 alle 07:23 via WEB
I castelli sono una mia grande passione, e ho avuto occasione di visitarne molti. Quello nell'immagine mi manca, ma prima o poi...
 
unicagoccia
unicagoccia il 16/02/12 alle 12:33 via WEB
Per affinare il gusto ? ^_^
 
unicagoccia
unicagoccia il 16/02/12 alle 12:31 via WEB
Adoro i castelli , e vorrei visitarne qualcuno.
 
Vityaz
Vityaz il 15/02/12 alle 18:00 via WEB
Ti ringrazio :-) Un complimento fa sempre paicere. Ti ho reso la visita, e letto attentamente. Ritorneò. Ciao
 
SdoppiamoCupido
SdoppiamoCupido il 15/02/12 alle 10:32 via WEB
Bella grafica! Hai trovato un modo di dare un aspetto diverso ai soliti template di Libero.
 
unicagoccia
unicagoccia il 09/02/12 alle 10:17 via WEB
Uscire da un sogno e rivolerlo ancora e ancora.
 
Vityaz
Vityaz il 03/02/12 alle 14:40 via WEB
Qualche capello bianco...povero me...:-)
 
unicagoccia
unicagoccia il 03/02/12 alle 10:46 via WEB
Escludendo i capelli , per il resto sono tutta vera...ahahah e l' uomo " normale " con qualche capello bianco a me piace da morire. ;-))
 
unicagoccia
unicagoccia il 02/02/12 alle 13:25 via WEB
Non può esserci di peggio.
 
Vityaz
Vityaz il 02/02/12 alle 01:38 via WEB
Una sua poesia per Lesbia. Il testo completo è:

C. Valerio Catullo, Carme V


Vivamus, mea Lesbia, atque amemus
Rumoresque senum severiorum
Omnes unius aestimemus assis.
Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux,
nox est perpetua una dormienda.
Da mi basìa mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum
deinde usque altera mille, deinde centum.
Dein, cum milia multa fecerimus,
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut nequis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.


Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
i brontolii dei vecchi troppo seri
valutiamoli tutti un soldo!
I soli posson tramontare e ritornare:
per noi, quando una volta la breve luce tramonti,
c'è un'unica perpetua notte da dormire.
Dammi mille baci, poi cento,
poi mille altri, poi ancora cento,
poi sempre altri mille, poi cento.
Poi, quando ne avrem fatti molte migliaia,
li mescoleremo, per non sapere,
o perché nessun malvagio possa invidiarli,
sapendo esserci tanti baci.
 



 

VITYAZ

 

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