Scrivevo silenzi, notti, notavo l'inesprimibile, fissavo vertigini... La bellezza mi si era seduta sulle ginocchia, e stava per abbracciarmi, quando io l'ho schiaffeggiata e l'ho mandata via......Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il poeta si fa veggente attraverso una lunga, immensa, ragionata sregolatezza di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di follia; cerca se stesso, esaurisce in se stesso tutti i veleni per serbarne la quintessenza.
SENSAZIONI
Scrivevo silenzi, notti, notavo l'inesprimibile, fissavo vertigini... La bellezza mi si era seduta sulle ginocchia, e stava per abbracciarmi, quando io l'ho schiaffeggiata e l'ho mandata via......Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il poeta si fa veggente attraverso una lunga, immensa, ragionata sregolatezza di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di follia; cerca se stesso, esaurisce in se stesso tutti i veleni per serbarne la quintessenza.