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Un giovane indiano si recò un giorno da un Santone per un consiglio:
“ Sono qui, mio Swami, perché non sono considerato da nessuno.
Dicono che non sono abbastanza sveglio, che non faccio bene niente.
Eppure sono laureato. Mi sento avvilito! Può aiutarmi a migliorare
le mie capacità intellettive? Il Santone lo guardò a lungo senza proferire
parola e poi gli disse: “ Sono spiacente, mio caro, ma ora non posso
aiutarti, perché prima devo risolvere una questione che mi sta a cuore.
” Poi, fissandolo intensamente come se volesse ipnotizzarlo, continuò:
” Se tu mi aiuterai in ciò che ti chiederò di fare, ti prometto
che cercherò di risolvere il tuo problema.” -Eseguirò tutto ciò che
lei mi ordinerà di fare, mio Swami – balbetto il giovane e in quel momento
si sentì gravato da una grande responsabilità - Il Santone tolse un anello
che portava al mignolo, lo dette al ragazzo e disse: “Monta a cavallo e vai
fino al mercato. Devi vendere questo anello, perché devo pagare un debito.
È necessario che tu ottenga per l’anello il massimo possibile, ma non
accettare meno di dieci monete d’oro. Va’ e torna al più presto
con le monete.” Il giovane prese l’anello e si avviò verso il mercato.
Una volta giunto a destinazione, iniziò ad offrirlo ai passanti. Molta
gente guardava con interesse il gioiello, ma le offerte non erano
adeguate al prezzo stabilito dal Santone. Qualcuno, cercando di aiutare
il giovane, arrivò a offrire un paio di monete d’argento, ma nessuno
offrì le dieci monete d’oro. Quando il giovane chiedeva le dieci
monete d’oro, alcuni ridevano, altri andavano via senza nemmeno guardarlo.
Solo un vecchietto gli spiegò che in quel luogo anche una moneta d’oro
era troppo preziosa per comprare un anello. Dopo aver offerto invano il
gioiello a tutti coloro che andavano al mercato, abbattuto per
l’insuccesso, il giovane montò a cavallo e ritornò. Avrebbe desiderato
possedere le dieci monete d’oro per comprare lui l’anello. Così facendo,
avrebbe aiutato Santone ad estinguere il suo debito e avrebbe ricevuto
i suoi saggi consigli. Il ragazzo ritornò dal Santone e gli disse:
“Mio Swami, mi dispiace molto, ma è impossibile ottenere ciò che lei
ha chiesto. Forse si potrebbero ottenere 2 o 3 monete d’argento, ma
non credo che si possa ingannare nessuno sul valore dell’anello.”
“È giusto quello che mi dici, ragazzo -obiettò sorridendo -
Prima bisogna conoscere il vero valore dell’anello. Riprendi il cavallo
e vai dal gioielliere. Chi meglio di lui può sapere quanto in realtà vale?
Digli che vuoi venderlo e domanda quanto ti può dare. Ma non importa
quanto ti offre, non lo vendere. Torna qui con il mio anello.
Il giovane arrivò dal gioielliere e gli dette l’anello da esaminare.
Il gioielliere lo esaminò con una lente d’ingrandimento, lo pesò e disse:
“ Puoi riferire al tuo Swami che l’anello vale più di 50 monete d’oro
e ne varrà di più in futuro.” Il giovane corse emozionato a casa del
Santone per raccontare ciò che era successo. Il Santone, dopo aver udito
quanto aveva offerto il gioielliere, disse: “Ogni uomo, come questo anello,
è una cosa preziosa e unica e può essere valutato solo da un esperto.
Ritieni che chiunque possa giudicare il tuo valore?” Così dicendo, tornò
a collocare il suo anello nel dito. “Ricordati -continuò il Santone-
che tutti noi siamo come questo anello prezioso. Noi percorriamo tutti
i mercati della vita e non dobbiamo dare ascolto ai giudizi di gente
incompetente che è incapace di dare il giusto valore alle nostre capacità.”