DITELO CON LE FAVOLE

Riflettere sulla diversità: il brutto anatroccolo


La fiaba del brutto anatroccolo è fra le mie preferite. Offre un insieme di spunti educativi e occasioni di riflessioni multiple per i nostri piccoli. E' da sempre considerata una metafora delle difficoltà e può essere raccontata ai bambini per rinforzare l'autostima, far accettare eventuali momenti difficili, o differenze che li dividono dal gruppo, accogliere qualcuno diverso, educandolo alla tolleranza e alla convivenza, insegnando addirittura ad essere orgogliosi di tali aspetti, considerandoli come un vero dono.Aspetti rilevanti della storiaL'anatroccolo è grigio, grande e goffo. Il suo corpo è irregolare, non armonioso e sgraziato. Il piccolo è decisamente "fuori luogo" nel gruppo di appartenenza.Dunque a livello sociale è perseguitato e insultato da tutti, per cui decide di scappare via. L'anatroccolo vaga senza meta e non trova nessuno che lo voglia. Psicologicamente è debole e non riesce a riscattarsi, ma si lascia sopraffare dal gruppo.Nella prima parte della storia appare "sconfitto", in realtà la sua inferiorità è solo apparente, inoltre è di carattere "buono" e quindi anche quando diventerà un cigno bellissimo non si mostrerà superbo e vendicativo, ma resterà se stesso nell'animo.Questo viaggio triste nella differenza ha comunque un valore positivo, perchè riporta l'anatroccolo a riappropriarsi della propria identità, riprendendosi il diritto di essere venuto al mondo.Sentirsi diversi non è mai piacevole per nessuno. Fortunatamente ci sono persone tolleranti, intelligenti ed accoglienti che danno sostegno a chi, per qualsiasi motivo, si sente diverso o in difficoltà. Il messaggio più profondo della storia è ovviamente quello del valore rilevante di ciascuno di noi, che spesso, a causa delle condizioni e del contesto di vita, non può emergere ed essere "riconosciuto".Riflettiamo ed educhiamo i nostri bimbi alla tolleranza, al rispetto dell'altro, all'amore per se stessi a prescindere dalle eventuali diversità, perchè dentro ciascuno, anche se spesso non si vede, c'è sempre e comunque uno splendido cigno.