TIME AFTER TIME

SCOZIA ATTO IV - DUNOTTAR CASTLE


E' proprio questo, il sogno che emerge dalla nebbia. Ma andiamo con ordine.Piove. Oggi la colazione comprende anche, dietro mia richiesta, il famigerato "haggis" (andare su WikiPedia), che risulta essere molto buono. Credetemi. Sosta per due spese, e ci chiediamo perchè cavolo tengano a manetta, nei market, l'aria condizionata: neanche fossimo alla Haway ... e dove non c'è, ventilatori a go-go. Procediamo sempre sotto la pioggia, e superata Montorose facciamo tappa a Catterline, grazioso paese abbarbicato sulla scogliera a picco sul mare. Ha smesso di piovere, così scendiamo a piedi fino alla baia, deserta, e lasciamo che le bimbe si divertano ad arrampicarsi sul strane formazioni rocciose. Scende la nebbia, e quando ci fermiamo al parcheggio del Dunottar Castle non riusciamo a capire dove sia. Imbocchiamo così il sentiero, come tutti, e piano piano, mentre si avanza, il castello comincia ad apparire, sfumato. Scendiamo la scala che ci porta all'ingresso, entriamo, facciamo pochi passi ... esce il sole, e lo spettacolo è memorabile! Per atmosfera e paesaggio, il Dunottar rientra di sicuro tra i posti che mi rimarranno nel cuore finchè campo (a lungo, quindi). Vaghiamo sui prati, tra le rovine a picco sul mare, tra le stanze diroccate, su per le scale, in piena libertà. Credetemi, non si vorrebbe mai uscire: sappiamo che, varcato l'ingresso, l'incanto svanirà, e cerchiamo di ritardare l'uscita il più possibile. Ma è inevitabile. Mangiamo un boccone sulla spiaggia, mentre la nebbia avvolge di nuovo il Dunottar, salvo lasciarlo libero mentre torniamo alla macchina: saranno trecento metri di strada.Decidiamo di non fermarci ad Aberdeen, è troppo tardi. Proseguiamo così verso nord, per Frazenburgh, e per la prima volta troviamo il nostro B&B quasi al primo colpo. Stanza enorme, bell'accoglienza e buona cena, con una strana ma piacevole trota "backed" e ripiena di gamberetti (!?).STAVOLTA NIENTE APPUNTAMENTI, MA LE TAPPE DELLE VACANZE SONO ANCORA MOLTE. ALLA PROSSIMA