Anilina days

Incudine & Staffa & Martello


I ricercatori del Massachussets Institute of Technology di Boston hanno pensato di trasformare uno smart phone, in un traduttore del suono di chi parla in vibrazioni per chi (sordo) ascolta. Leggere le labbra è un mezzo fondamentale di comunicazione per molti non udenti, ma ha un inconveniente, oltre a quello di richiedere un’attenzione molto alta: certe consonanti, per esempio la «p» e la «b» , cioè le labiali, sono difficili da distinguere. Un sistema tattile capace di trasformare le onde sonore in vibrazioni, che possono essere percepite attraverso la pelle, può essere utile per ovviare a questo inconveniente: può infatti trasmettere quelle sfumature delle parole che non possono essere colte soltanto dallo sguardo. Il progetto si inspira al metodo Tadoma per le persone che non sentono e non vedono: queste persone riconoscono i suoni vocali mettendo il pollice sulle labbra e il palmo sulla guancia di chi parla. Ora i ricercatori del Mit stanno studiando la versione tecnologica di questo sistema. Un software convertitore compatibile con al posto del microfono, un processore con sistema di vibrazione da percepire attraverso la pelle (del resto i cellulari hanno un sistema di vibrazione che avverte quando è in arrivo una chiamata o un sms). Il prototipo ha due intervalli di vibrazione: uno per i suoni ad alta frequenza e uno per quelli a bassa e per ora può essere tenuto in mano, i ricercatori stanno lavorando al perfezionamento dei sistemi di trasformazione dei segnali acustici in segnali tattili e stanno studiando la capacità della pelle di «leggere» le frequenze. L’orecchio umano infatti può recepire frequenze al di sopra dei 20 mila hertz, ma per i recettori tattili della pelle le frequenze ottimali sono sotto i 500 hertz. Per studiare questi ultimi i ricercatori hanno messo a punto un dispositivo che può inviare tre distinti gruppi di vibrazioni simultaneamente a tre diverse dita della mano. Vibrazioni più lettura labiale, dunque, dovrebbero migliorare le capacità di chi non sente di comunicare con gli altri.Altro discorso per chi NON VUOL SENTIRE, per chi cioè "proprio non ci sente". Da indiscrezioni raccolte dal nostro blog, pare che al Mit abbiano già in produzione atri diversi prototipi, tecnologicamente maggiorati per recalcitranti recidivi, necessariamente non in difficoltà sensoriale. Tali nuovi eccezionali cellulari stanno per essere spediti al ministro dell'Istuzione Gelmini, al ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione Brunetta, al ministro dell'Interno Maroni, al ministro della Giustizia Alfano, al ministro per lo Sviluppo Economico Scajola, alla presidente della confindustria Marcegaglia, e a un paio di segretari sindacali...(ma questi, ce li avranno tutti gli ossicini?)'