Nell'istante in cui ricordo questa favolasorrido, perchè essa rappresentala mia vita terrena...C'era un tempo, in un prato fiorito, un piccolo bruco.Dal microcosmo guardava con curiosità il cielo,il volo dei passeri che allegramente cinguettavanomentre tornavano al nido.Guardava e si chiedeva come fossero fatti i fiori,piccolo com'era, da dove si trovava potevasoltanto assaporarne il delicato profumo ed immaginare quale meraviglia potesserocelare se visti dall'alto.Di tanto in tanto, un raggio di sole filtrava attraversoi fili d'erba ed in quei rari momenti il piccolo brucosi lasciava accarezzare da quel teporesospirando il suo desideriodi poter un giorno volare.Una notte di tarda primavera, andò come sempre ariposare su una piccola foglia, ma sentendoi brividi della brezza notturna, decise di avvolgersiin un morbido manto di seta....Il piccolo bruco dormì di un sonno profondosognando, come spesso accadeva di planarenel cielo tra le meraviglie del creato.Ai primi raggi dell'alba si svegliò.Con sommo stupore si rese conto di averesplendide e candide ali bianche.La piccola farfalla iniziò il suo volo nell'azzurodel cielo, planò nell'infinito del giardino,senti il sole baciarle le ali, vide la magia deicolori dei fiori che da sempre odorava,sorrise d'immensoper l'incantoSi posò su un girasole e lì vi rimase per assaporarne il nettare eviverne l'infinito....