Creato da ANIMAdigattaNERA il 24/12/2008

GRAFFI NELL'ANIMA

L'ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI...

 

 

12.08.2006*12.08.2022

Post n°2843 pubblicato il 12 Agosto 2022 da ANIMAdigattaNERA
 
Tag: ENZO

 

 

 

...ho atteso il tramonto, con impazienza, certe parole vanno incise con inchiostro di notte, certi cassetti del cuore si accarezzano con luce di luna... è da tanto che non ti scrivo, ma ti penso spesso, il che non fa alcuna differenza, nel posto in cui sei non credo che possa farla, forse sto scrivendo a me stessa in realtà, cercando a forza di inghiottire lacrime e pensieri, arrivano alla gola, tolgono il respiro, e non vanno piu' giu', da giorni, ormai.

Sono trascorsi 16 anni, e come oggi a quest'ora era gia' tutto finito, un punto immenso, un per sempre senza possibilita' di ritorno, un volo nel vuoto senza ali, echi di cuore ed anima in un silenzio assurdo dipinto di nero, cola come acquarello su tela bianca, la riga con forza e si allarga priva di senso, non ha forma, non vuoi vedere, sentire, non vuoi piu' essere, quasi a cercare di provare la stessa cosa che hai provato tu, non puoi essere ancora cosi' distante, sono passate poche ore, magari se ti tendo la mano la puoi ancora stringere, non m'importa se mi porti con te, ti avrei donato anni della mia vita inutile, perche' tu potessi restare di piu' in questa terra, per i tuoi figli, tu avevi un tesoro immenso, io forse avrei potuto fare un po' la differenza, rendermi utile, in modo concreto, regalandoti l'unica cosa che desideravi, il tempo.

Ho imparato, a fatica, a lasciarti andare, a ricordarti, senza piu' pronunciare il tuo nome a voce alta, a parlarti come se potessi rispondermi, 16 anni sono tanti , pesano, tu eri il mio migliore amico, quel fratello maggiore che mi proteggeva, che sapeva tutto quando ancora non avevo detto nulla, ho sempre ricercato caratteri forti, risolti, con infinite sfumature, persone dai valori saldi, concrete, ma che dietro la corazza, (tutti ne indossiamo una, anche chi meno lo pensa, o non lo ammette) hanno una sensibilita' rara, ti ho incontrato qualche anno prima della sentenza, quasi fossi destinata a farti compagnia in tutti quei mesi, giorni, ore, minuti, secondi, perchè anche quelli contano quando non ne' possiedi abbastanza , oscillando tra i tuoi sbalzi di umore, il tuo dover metabolizzare che ogni attimo poteva essere l'ultimo e che all'improvviso non c'era piu' tempo, non ti bastava per condensare tutto quello che avresti voluto. Sono sempre rimasta ferma, perche' pensavo che di quello avessi bisogno, di una persona che non si facesse prendere dal panico, che restasse salda, mantenesse la calma e ti lasciasse vagare per poi, quando ti allontanavi troppo o ti perdevi, riportarti al punto di partenza, a volte restavi in silenzio per mesi, non parlavi con nessuno, chiuso nel tuo dolore, vagavi nei mille perchè senza risposta, ma io continuavo a restare, sapevo che comunque mi leggevi, c'eri, sapevo che saresti riuscito a tornare, anche se per poi andartene per sempre.

Sei stato il primo,la prima persona a cui volevo bene che mi ha lasciato in modo irrimediabile, dopo, purtroppo, molte altre ti hanno seguito, tra cui mio padre, dolori diversi, vuoti diversi, ma l'amaro salato in bocca è lo stesso.

Vivo o meglio sopravvivo da qualche anno semi rinchiusa, gli unici contatti fisici sono con le mie 2 gatte, ed un abbraccio di quelli forti, in cui ti fondi con l'altro, inizia a mancarmi, la liberta' inizia a mancare,anche se poi non fai nulla lo stesso, manca la potenzialita', mi manca sentirmi a casa.

Oltre ai problemi quotidiani si e' aggiunto quel senso di alienazione che incombe, amo leggere, l'arte, scrivere, la musica, ma a tratti non sembrano piu' riempire, non riescono a riportare alla normalita', i pensieri s'aggrovigliano e creano nodi nella mente.

Lo specchio ancora oggi riflette cio' che sono da sempre ,una bambina con una scatola di cerotti colorati che cerca affannosamente di riparare, aggiustare, ricucire pezzi di cuore e anima, seduta ad ascoltare, seduta alla ricerca di soluzioni a volte impossibili, seduta per terra, da sola, senza esserlo o forse talmente sola da non sentire piu' dolore.

 

Ah comme se fa'
A da' turmiento all'anema
Ca vo' vula'
Si tu nun scinne a ffonne
Nun o puo' sape'
No comme se fa'
Adda piglia' sultanto
O mare ca ce sta'
Eppoi lassa' stu core
Sulo in miezz a via.

Martini -Murolo - Cumm'è

 
 
 
 

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