respirandoti

il primo passo ....


Meditazione e concentrazioneLa meditazione non è concentrazione. Nella concentrazione vi è un sé che si concentra e un oggetto su cui si concentra: esiste una dualità. E' una consapevolezza dualista; per questo produce stanchezza, quando ti concentri, ti senti stanco. Nella meditazione non esiste nessuno all'interno e nulla all'esterno: l'interno continua a fluire verso l'esterno e l'esterno continua a fluire verso l'interno: il confine non esiste più, è una consapevolezza non dualista. La meditazione non stanca, non ti esaurisce, è rilassamento puro. La concentrazione è un atto di volontà: la mente funziona partendo dal presupposto che si sta "facendo" qualcosa. La concentrazione ha origine nel passato. La meditazione è uno stato di assenza di volontà, uno stato di inazione; non cela nessuna finalità: non stai facendo nulla in particolare, ti limiti ad essere. Non implica passato e non implica futuro. La meditazione è ciò che Lao Tsu ha chiamato "wei wu wei", azione attraverso la non azione. Siedi in silenzio senza far nulla, viene la primavera e l'erba cresce da sola. La meditazione è qui ed ora: non puoi meditare, puoi solo essere in meditazione. La concentrazione è umana, la meditazione è divinail primo passo Scegliere una meditazioneCome primo passo scegli qualcosa che ti attira. Se in te il corpo è l'elemento dominante, esistono mezzi che ti possono far raggiungere Dio attraverso il corpo, perché anche il corpo appartiene a Dio. Se senti che il cuore è l'elemento dominante dentro di te, allora prega. Se senti che in te l'elemento dominante è l'intelletto, allora medita. Le mie meditazioni hanno una peculiarità: ho tentato di creare metodi che siano utili a tutti e tre i tipi di individui: in essi si usa molto il corpo, ma si usano molto anche il cuore e l'intelletto. Corpo cuore mente: tutte le mie meditazioni hanno lo stesso orientamento, partono dal corpo, attraversano il cuore, raggiungono la mente per poi andare oltre... Ricordati che quando qualcosa ti diverte può scendere in profondità dentro di te: vuol dire che è adatta a te, il suo ritmo è in sintonia con il tuo. Quando ti diverti con un metodo, approfondiscilo, praticalo tutti i giorni, anche due volte al giorno. Più lo metti in pratica, più ti divertirà. Abbandona un metodo solo quando non ti darà più gioia: a quel punto la sua funzione si è esaurita. Cerca un altro metodo: nessun metodo ti può portare dritto alla meta finale, durante il viaggio dovrai cambiare diversi treni. Lascia che il criterio per decidere sia la gioia: se un metodo ti dà ancora gioia, persisti, va avanti fino all'ultima goccia di felicità, e alla fine devi essere in grado di lasciarlo andare, scegli un altro metodo capace di darti nuova gioia. Tutte le meditazioni sono modi sottili per ubriacarvi, per rendervi ebbri del divino.