respirandoti

il mio diario

 

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Ciao - bel Post. Buona serata. Buona Pasqua. Dino
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Grazie per l attenzione :)
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Ciao - Complimenti. Bel Post. Buona Pasqua. Buona serata....
Inviato da: dinobarili
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Capita che i grandi dolori ti insegnano a cavartela da...
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cavolo.........sei viva
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CARLOS CASTINEDA

Per me esiste solo il cammino

lungo sentieri che hanno un cuore

lungo qualsiasi sentiero

che abbia un cuore.

Lungo questo io cammino

è la sola prova che vale

è attraversarlo in tutto

la sua lunghezza

E qui io camminoguardando

guardando senza fiato......

 

 

 

 

TIENI BENE A MENTE

Che non si possono odiare tutti i fiori

solo perchè le rose hanno le spine.

 

Non avere più sogni solo perchè

uno non si è realizzato.

 

Perdere definitivamente la fede

solo perchè non si è saputo attendere.

 

Desiderare che gli altri soffrano

solo perchè noi stiamo soffrendo.

 

Condannare tutte le amicizie

solo perchè una ci ha traditi

 

Non credere più nell amore

solo perchè uno ci è stato infedele

 

Tieni bene a mente

devi cogliere tutte le opportunità

per essere felice

tentare in ogni modo di far

realizzare i tuoi sogni.

 

E spero che il tuo cammino interiore

non venga bloccato dalle brutture

della vita.

 

Ricordando sempre

Esiste sempre un altra opporrtunità

un altra amicizia  un nuovo amore

una nuova forza interiore.

 

Bisogna solo avere la volontà di perseverare

perchè la felicità busserà ancora alla nostra porta

quando meno ce lo aspettiamo.

 

El rialzarsi e tentare di nuovo tutte le volte

che è necessario.

 

Tieni bene a mente

 

La vera" forza della vita " non consiste

nel non cadere mai ,ma nel rialzarsi

e tentare di nuovo tutte le volte

che è necessario!

 

 

 

la vergogna

Post n°465 pubblicato il 21 Novembre 2011 da deadelnilo1


Il termine “vergogna” deriva dal latino “vereor”, che significa “rispetto, timore rispettoso”, mentre il corrispettivo inglese, “shame”, si ricollega alla radice germanica “kam”, che significa nascondere, coprire (il prefisso “s” aggiunge un significato riflessivo, per cui “nascondere” diventa “nascondersi”). La derivazione latina dunque mette l'accento sulla motivazione scatenante della vergogna (il senso di rispetto), mentre il termine inglese trae le sue origini da una delle caratteristiche conseguenti alla vergogna: il bisogno di nascondersi.
 

In effetti dal punto di vista fenomenologico, l’emozione della vergogna viene descritta come un senso improvviso e sgradevole di nudità, di trasparenza: ci si sente scoperti, smascherati e da qui nasce il desiderio di diventare invisibili, di sparire dalla vista degli altri.

La persona che si vergogna prova un profondo turbamento, si sente confusa, disorientata e preda soprattutto di un desiderio di fuga, perché sente che ciò che è costretta a mostrare di sé è inadeguato o sgradevole. La vergogna attribuisce agli altri un ruolo attivo, osservante, giudicante, che porta la persona a sentirsi vulnerabile, infantile, a disagio e ciò le impedisce qualsiasi possibilità di comunicazione. 

Non a caso il primo segnale di vergogna è il distogliere lo sguardo, ripiegare la postura, voltare il viso, che in genere arrossisce (ma ci si può vergognare anche senza arrossire). In questo modo si ammette implicitamente di non essere riusciti ad raggiungere determinati standard di prestazione, o anche norme e valori
che si ritengono rilevanti per la valutazione di sé. Il giudizio altrui, in ogni caso, procura sofferenza solo se coincide con il proprio giudizio: se non si condividono i valori degli altri, non ci vergogna né di sé, né del proprio operato. Per questo la vergogna rappresenta sempre un’accettazione sincera, convinta, dei valori di cui gli altri sono portatori.  


 
 
 

hmmm mumble mumble.....

Post n°464 pubblicato il 08 Novembre 2011 da deadelnilo1

 
 
 

Che tempo fa.

Post n°461 pubblicato il 15 Ottobre 2011 da deadelnilo1

Padre e figlio stanno passeggiando nella foresta. A un certo punto, il bambino inciampa e cade. Il forte dolore lo fa gridare: "Ahhhhh!". Con sua massima sorpresa, ode una voce tornare dalla montagna: "Ahhhhh!". Pieno di curiosità, grida: "Chi sei?" - ma l'unica risposta che riceve è: "Chi sei?". Questo lo fa arrabbiare, così grida: "Sei solo un codardo!" - e la voce risponde: "Sei solo un codardo!" Perplesso, guarda suo padre e gli chiede cosa stesse succedendo. E il padre gli risponde: "Stà a vedere, figliolo!", e poi urla: "Ti voglio bene!" - e la voce gli risponde: "Ti voglio bene!". Poi urla "Sei fantastico!" - e la voce risponde: "Sei fantastico!" Il bambino era sorpreso, ma ancora non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Così suo padre gli spiegò: "La gente lo chiama "eco", ma in verità si tratta della vita stessa. La vita ti ridà sempre ciò che tu le dai: è uno specchio delle tue proprie azioni. Vuoi amore? Dalle amore! Vuoi più gentilezza? Dalle più gentilezza. Vuoi comprensione e rispetto? Offrili tu stesso. Se desideri che la gente sia paziente e rispettosa nei tuoi confronti, sii tu per primo paziente e rispettoso. Ricorda, figlio mio: questa legge di natura si applica a ogni aspetto delle nostre vite". Nel bene e nel male, si riceve sempre ciò che si dà!! ♥

 
 
 

Cosa darei x stare al posto di quel bimbo .

Post n°460 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da deadelnilo1

 
 
 

I 18 PRINCIPI DEL DALAI LAMA

Post n°459 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da deadelnilo1

1 Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.
2 Quando perdi, non perdere la lezione.
3 Segui sempre le 3 "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.
4 Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5 Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6 Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7 Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8 Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.
9 Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10 Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11 Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12 Un'atmosfera amorevole nella tua casa dev'essere il fondamento della tua vita.
13 Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14 Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.
15 Sii gentile con la Terra.
16 Almeno una volta l'anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17 Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.
18 Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

(Dalai Lama) ♥♥♥

 
 
 

Ah l' amour!

Post n°458 pubblicato il 20 Settembre 2011 da deadelnilo1


 


PERCHE' L'AMORE E' COSI' DOLOROSO ?

L'amore è doloroso perché apre la strada all'estasi. L'amore è doloroso perché trasforma: l'amore è cambiamento. Qualsiasi trasformazione è dolorosa perché occorre lasciare il vecchio per il nuovo. Il vecchio è familiare, sicuro; il nuovo è assolutamente sconosciuto. Ti muoverai in un oceano mai esplorato. Non puoi usare la mente con il nuovo come facevi con il vecchio; la mente è molto abile, ma può funzionare con il vecchio, non con il nuovo: ora è assolutamente inutile.

Per questa ragione nasce la paura; quando lasci il vecchio mondo - confortevole, sicuro - nasce il dolore. È lo stesso dolore che prova il bambino quando esce dal ventre della madre. È lo stesso dolore che prova il pulcino quando esce dall'uovo. È lo stesso dolore che prova l'uccellino quando prova a volare per la prima volta.
La paura dell'ignoto, l'insicurezza dell'ignoto, la sua imprevedibilità, ti spaventano moltissimo.
Dato che la trasformazione sarà dall'essere verso uno stato di non-essere, l'agonia è profondissima. Ma non si può avere l'estasi senza passare per l'agonia. Per purificare l'oro, esso deve passare attraverso il fuoco.
L'amore è fuoco.
È proprio a causa del dolore che l'amore procura, che milioni di persone vivono una vita senza amore. Anche loro soffrono, ma la loro è una sofferenza inutile. Soffrire per amore non è soffrire invano. Soffrire per amore è creativo: ti porta a livelli più alti di consapevolezza. Soffrire senza amore è un totale spreco, non ti porta da nessuna parte: continui a muoverti lungo il medesimo circolo vizioso.
L'uomo senza amore è narcisista, è chiuso. Conosce solo se stesso. Ma quanto può conoscere se stesso se non ha conosciuto l'altro? Solo l'altro può essere per lui uno specchio. Non conoscerai mai te stesso se non conosci l'altro. L'amore è fondamentale anche per la conoscenza di sé. La persona che non ha conosciuto l'altro in un rapporto profondo di amore, di intensa passione, di totale estasi, non potrà nemmeno sapere chi è, perché non avrà uno specchio in cui osservare la sua immagine.
La relazione è uno specchio e, più l'amore è puro, migliore e più nitido sarà lo specchio. Ma l'amore più alto richiede che tu sia aperto. Richiede che tu sia vulnerabile. Devi lasciar andare la tua armatura, ed è doloroso. Non devi stare sempre in guardia, devi abbandonare la mente e i suoi calcoli. Devi rischiare, devi vivere pericolosamente. L'altro può ferirti - è per questo che hai paura di essere vulnerabile. L'altro può rifiutarti - è per questo che hai paura dell'amore.
Il riflesso del tuo essere che scopri nell'altro potrebbe essere brutto - questa è la tua ansietà. Evita lo specchio. Ma non è che evitando lo specchio diventerai bello. Evitando la situazione, non puoi crescere. È necessario accettare la sfida.

Occorre entrare nell'amore. È il primo passo verso dio, e non può essere aggirato. Quelli che cercano di evitare lo spazio dell'amore, non raggiungeranno mai dio. È una necessità assoluta, perché diventi consapevole della tua totalità solo quando vieni stimolato dalla presenza dell'altro, quando la tua presenza viene rafforzata dalla presenza dell'altro, quando vieni aiutato a uscire dal tuo mondo chiuso, narcisista, e portato fuori sotto la volta infinita del cielo.
L'amore è un cielo, vastissimo. Essere in amore vuol dire mettere le ali. Ma naturalmente, il cielo infinito fa paura.
Inoltre lasciare andare l'ego è molto doloroso perché ci hanno insegnato a coltivarlo. Pensiamo che l'ego sia il nostro unico tesoro. L'abbiamo protetto, decorato, l'abbiamo lucidato in continuazione e, quando l'amore bussa alla porta, tutto ciò che ci occorre per innamorarci è mettere da parte l'ego: è doloroso, certo. È il lavoro di tutta la tua vita, è tutto ciò che hai creato, questo ego orrendo, questa idea che sei separato dall'esistenza.
È un'idea brutta perché non è vera. È un'idea illusoria, ma la società esiste, è anzi basata proprio su questa idea che ogni persona è una persona, non una presenza.
La verità è che al mondo non esistono persone ma solo presenze. Non ci sei, non esisti come ego, separato dal tutto. Sei parte del tutto. Il tutto ti penetra, il tutto respira in te, pulsa in te, il tutto è la tua stessa vita.
L'amore ti dà la prima esperienza di armonia con qualcosa che non è il tuo ego. L'amore ti insegna per la prima volta che puoi entrare in armonia con qualcuno che non è mai stato parte del tuo ego. Se puoi essere in sintonia con una donna, con un amico, con un uomo, se puoi essere in sintonia con il tuo bambino o con tua madre, perché non puoi esserlo con tutti gli esseri umani? E se essere in armonia con una sola persona ti dà tanta gioia, quale sarà il risultato se sarai in armonia con tutti gli esseri umani? Ma se puoi entrare in sintonia con tutti gli esseri umani, perché non anche con gli animali e le piante? Un passo porta al successivo.

L'amore è una scala: inizia con una persona, e finisce col tutto. L'amore è l'inizio, dio è la fine. Aver paura dell'amore, aver paura dei dolori della crescita che l'amore procura, vuol dire rimanere chiusi in una cella oscura.
L'uomo moderno vive in una cella oscura: è narcisista. Il narcisismo è l'ossessione più grande della mente moderna.
E poi arrivano i problemi, problemi senza senso. Ci sono problemi che sono creativi perché ti portano a un livello più alto di consapevolezza. Ci sono problemi che non ti portano da nessuna parte, ti tengono solo legato, ti tengono nel caos del passato.

L'amore crea problemi; puoi evitarli, evitando l'amore. Ma quelli sono i problemi essenziali! Bisogna affrontarli, viverli e passarci attraverso per andare oltre. L'unico modo per andare oltre, è di passarci attraverso. L'amore è l'unica cosa che valga la pena di fare. Tutto il resto è secondario - va benissimo se è di sostegno all'amore. Tutto il resto è solo un mezzo, ma l'amore è il fine. Quindi, per quanto sia doloroso, entra nell'amore.
Se non entri nell'amore - come hanno deciso molte persone - rimani intrappolato all'interno di te stesso. Allora la tua vita non è un pellegrinaggio, non è un fiume che va verso l'oceano; la tua vita è una pozza stagnante, sporca, e molto presto resteranno solo lo sporco e il fango. Per rimanere limpido, devi continuare a fluire. Il fiume rimane pulito perché scorre. Scorrere è il modo di rimanere sempre vergini.
Chi ama rimane vergine. Tutti gli amanti sono vergini. Le persone che non amano non possono rimanere vergini: si addormentano, diventano stagnanti, e prima o poi - più prima che poi - iniziano a puzzare perché non hanno nessun posto dove andare. La loro è una vita morta.
L'uomo moderno si trova in questa situazione, e per questo motivo nevrosi di ogni genere, follie di ogni genere, sono rampanti. Il disagio psicologico ha preso proporzioni epidemiche. Non è che alcuni individui siano psicologicamente malati: la realtà è che la terra nel suo complesso è diventata un manicomio. Tutta l'umanità soffre di una specie di nevrosi.
Questa nevrosi nasce dal tuo ristagnare, dal tuo narcisismo. Tutti sono stretti nell'illusione di avere un sé separato, e poi impazziscono. Questa follia è senza senso, è improduttiva, non creativa. Oppure si suicidano. Questi suicidi sono anch'essi improduttivi e non creativi.
Forse non ti uccidi prendendo del veleno o saltando dall'alto di una rupe o sparandoti, ma puoi suicidarti in modo molto lento, e questo è proprio ciò che accade. Pochissime persone si suicidano tutte di un colpo. Gli altri hanno scelto un suicidio lento, graduale: muoiono a poco a poco. Ma la tendenza al suicidio è diventata quasi universale.
Non è vita questa, ma la causa, la causa fondamentale, è che abbiamo dimenticato il linguaggio dell'amore. Non siamo più così coraggiosi da buttarci nell'avventura chiamata amore.
La gente è interessata al sesso, perché il sesso non è pericoloso.

È il fenomeno di un momento, non occorre coinvolgersi.

L'amore è coinvolgimento, è impegno. Non è un fenomeno del momento. Quando ha messo le radici, può durare per sempre. Può diventare un impegno che dura tutta la vita. L'amore ha bisogno di intimità; solo quando c'è intimità, l'altro diventa uno specchio. Quando ti incontri con una donna o un uomo a livello sessuale, in realtà non vi incontrate affatto, avete evitato l'anima dell'altra persona. Tu ne hai usato il corpo e sei fuggito, e anche l'altro ha usato il tuo corpo ed è fuggito. Non siete diventati abbastanza intimi da poter rivelare all'altro il vostro volto originario.
L'amore è il più grande koan Zen.
È doloroso, ma non evitarlo. Se lo eviti, perdi la più grande opportunità di crescere. Entra in esso, con tutta la sua sofferenza, perché grazie alla sofferenza arriva una grande estasi. Sì, c'è agonia, ma da questa agonia nasce l'estasi. Sì, dovrai morire come ego, ma rinascerai come dio, come buddha. L'amore ti darà il primo assaggio del Tao, del Sufismo, dello Zen. Ti darà la prima prova che dio esiste, che la vita non è priva di significato.
Quelli che dicono che la vita non ha significato sono quelli che non hanno conosciuto l'amore. In effetti stanno dicendo che nella loro vita è mancato l'amore.
Lascia che ci sia il dolore, lascia che ci sia la sofferenza. Passa attraverso la notte oscura, e arriverai a una bellissima alba. Solo nel grembo della notte oscura, il sole può evolversi. Solo attraverso la notte oscura arriva il mattino.
Il mio approccio qui è unicamente quello dell'amore. Ti insegno l'amore, solo l'amore e nient'altro. Puoi dimenticarti di dio: è solo una parola vuota. Puoi dimenticarti delle preghiere: sono solo riti che ti sono stati imposti da altri. L'amore è la preghiera naturale, non imposta da nessuno. Appare con te alla nascita. L'amore è il vero dio, non il dio dei teologi, ma il dio di Buddha, Gesù, Maometto, il dio dei Sufi. L'amore è una tariqa, un metodo per ucciderti come individuo separato e per aiutarti a diventare l'infinito. Scompari come goccia di rugiada e diventi l'oceano, ma per questo devi passare attraverso la porta dell'amore.
Certo, quando scompari come goccia di rugiada - e hai vissuto a lungo come goccia di rugiada - è doloroso, perché pensi: "Io sono questo, e ora questo sta scomparendo. Sto morendo". Non stai morendo, è l'illusione che muore. Ti sei identificato con l'illusione, è vero, ma l'illusione è sempre un'illusione. Solo quando svanisce, puoi vedere chi sei. Questa rivelazione ti porta alle vette più alte della gioia, dell'estasi, della celebrazione.


Osho

 
 
 

Un espediente

Post n°457 pubblicato il 16 Settembre 2011 da deadelnilo1

La meditazione, anche quando è azione, non è un'attività, non ha una finalità non ha una motivazione, è energia fluida allo stato puro. Ma è difficile capirne il valore perché noi siamo condizionati dalle motivazioni, perfino quando ci vogliamo rilassare siamo attivi: facciamo sforzi per rilassarci! Ma lo si deve alle abitudini meccaniche della mente. Solo la "non azione "vi conduce al vostro centro interiore, ma la mente non può concepire come essere non attiva. Che fare dunque? Ho creato un espediente: si tratta di spingere l'attività finché non cessi semplicemente; essere attivi alla follia, così la mente condizionata dall'attività viene espulsa dal vostro sistema. Solo così, dopo una catarsi profonda, puoi abbandonarti all'inazione ed avere l'intuizione di una spazio che non è quello dello sforzo. Una volta conosciuto questo spazio, puoi penetrarlo senza sforzo. Una volta che l'hai percepito, puoi fluire in quel mondo in ogni momento e giungerai infine a essere attivo all'esterno e dentro di te sarai profondamente inattivo. I metodi catartici sono invenzioni moderne.
Ai tempi del Buddha non erano necessari perché la gente non era così repressa, viveva una vita primitiva, non civilizzata, spontanea, naturale, per cui il Buddha poteva consigliare a chiunque la meditazione "Vipassana" (discernimento). Ma oggi non puoi accedere direttamente al Vipassana. E i maestri che insegnano la pratica del Vipassana direttamente, non appartengono a questo secolo: sono arretrati di duemila anni. Ho introdotto i metodi catartici per demolire tutto ciò che la civiltà vi ha sovraimpresso, così che diventiate ancora una volta primitivi: da questa primitività, da questa innocenza primaria, fiorirà facilmente il discernimento. Un taglialegna, uno spaccatore di pietre non hanno bisogno di meditazioni catartiche: le praticano tutto il giorno; ma per l'uomo moderno le cose sono diverse."
(dai discorsi di Osho pubblicati ne "Il libro arancione")

 
 
 

il primo passo ....

Post n°456 pubblicato il 16 Settembre 2011 da deadelnilo1

Meditazione e concentrazioneLa meditazione non è concentrazione. Nella concentrazione vi è un sé che si concentra e un oggetto su cui si concentra: esiste una dualità. E' una consapevolezza dualista; per questo produce stanchezza, quando ti concentri, ti senti stanco. Nella meditazione non esiste nessuno all'interno e nulla all'esterno: l'interno continua a fluire verso l'esterno e l'esterno continua a fluire verso l'interno: il confine non esiste più, è una consapevolezza non dualista. La meditazione non stanca, non ti esaurisce, è rilassamento puro. La concentrazione è un atto di volontà: la mente funziona partendo dal presupposto che si sta "facendo" qualcosa. La concentrazione ha origine nel passato. La meditazione è uno stato di assenza di volontà, uno stato di inazione; non cela nessuna finalità: non stai facendo nulla in particolare, ti limiti ad essere. Non implica passato e non implica futuro. La meditazione è ciò che Lao Tsu ha chiamato "wei wu wei", azione attraverso la non azione. Siedi in silenzio senza far nulla, viene la primavera e l'erba cresce da sola. La meditazione è qui ed ora: non puoi meditare, puoi solo essere in meditazione. La concentrazione è umana, la meditazione è divinail primo passo
Scegliere una meditazioneCome primo passo scegli qualcosa che ti attira. Se in te il corpo è l'elemento dominante, esistono mezzi che ti possono far raggiungere Dio attraverso il corpo, perché anche il corpo appartiene a Dio. Se senti che il cuore è l'elemento dominante dentro di te, allora prega. Se senti che in te l'elemento dominante è l'intelletto, allora medita. Le mie meditazioni hanno una peculiarità: ho tentato di creare metodi che siano utili a tutti e tre i tipi di individui: in essi si usa molto il corpo, ma si usano molto anche il cuore e l'intelletto. Corpo cuore mente: tutte le mie meditazioni hanno lo stesso orientamento, partono dal corpo, attraversano il cuore, raggiungono la mente per poi andare oltre...
Ricordati che quando qualcosa ti diverte può scendere in profondità dentro di te: vuol dire che è adatta a te, il suo ritmo è in sintonia con il tuo. Quando ti diverti con un metodo, approfondiscilo, praticalo tutti i giorni, anche due volte al giorno. Più lo metti in pratica, più ti divertirà. Abbandona un metodo solo quando non ti darà più gioia: a quel punto la sua funzione si è esaurita. Cerca un altro metodo: nessun metodo ti può portare dritto alla meta finale, durante il viaggio dovrai cambiare diversi treni. Lascia che il criterio per decidere sia la gioia: se un metodo ti dà ancora gioia, persisti, va avanti fino all'ultima goccia di felicità, e alla fine devi essere in grado di lasciarlo andare, scegli un altro metodo capace di darti nuova gioia. Tutte le meditazioni sono modi sottili per ubriacarvi, per rendervi ebbri del divino.

 
 
 

osho

Post n°455 pubblicato il 16 Settembre 2011 da deadelnilo1

"Non posso dirti che devi meditare, posso solo spiegarti cos'è la meditazione. Se mi capisci sarai in meditazione. La Meditazione è uno stato di non mente, di pura consapevolezza, priva di contenuti.

La mente è un continuo via vai di pensieri, desideri, ricordi, ambizioni: è un traffico inarrestabile, perfino mentre dormi la mente è in funzione, sogna. Questa è una condizione non meditativa. La meditazione è esattamente l'opposto: quando il traffico si è dissolto, quando nessun pensiero attraversa più la mente, quando sei in totale silenzio, quel silenzio è meditazione. E in quel silenzio, e solo in esso, si conosce la verità. Si può giungere allo stato di meditazione solo mettendo la mente da parte, non identificandosi con essa, osservando i suoi processi con distacco, con indifferenza. Quando la consapevolezza di non essere la mente entra in profondità dentro di te, piano piano arrivano degli attimi di silenzio, di puro spazio in cui tutto è calmo: in questi attimi realizzerai chi sei e comprenderai il mistero di questa esistenza. L'arte della meditazione è tutta qui. Come rinunciare a pensare e come trasformare in consapevolezza l'energia che scorre nel pensiero.

 
 
 

La vera libertà.

Post n°454 pubblicato il 13 Settembre 2011 da deadelnilo1

La vera libertà dipende soprattutto dalla capacità di conoscere se stessi, le proprie tendenze e i desideri che abbiamo.
Per comprendere la libertà si deve prima capire la differenza esistente tra bisogni e desideri.
L'analisi di questo fattore richiederebbe un trattato vero e proprio, ma in modo molto sintetico possiamo porre le seguenti differenze:

Il BISOGNO è il risultato di una pulsione dalla quale non possiamo liberarci.
Esistono dei BISOGNI NATURALI, o primari, come ad esempio il bisogno di mangiare, bere, dormire, respirare, e così via...
Queste necessità sono imposte dalla natura e non sono in grado di ledere la nostra libertà interiore.

Analogamente, esistono BISOGNI SECONDARI, non dettati da leggi di natura, ma dalla società in cui viviamo, dalla cultura e dai condizionamenti ricevuti.
Questi bisogni influenzano totalmente la nostra vita, togliendoci la libertà.
Ad esempio, avere bisogno di comprare qualcosa di nuovo per colmare un vuoto emotivo, rappresenta un condizionamento dato dalla civiltà dei consumi (e fuorviante rispetto al problema di fondo, ossia il vuoto emotivo).
Ancora, essere condizionati all'idea che dobbiamo trovare a tutti i costi un compagno o una compagna (perché così deve essere per sentirsi felici), è un altro bisogno che può condurre ad una vera e propria prigionia emotiva e che deriva dalla cultura e non dal nostro profondo.

Il DESIDERIO invece, è l'espressione della nostra natura non condizionata che vuole "sentirsi" e "riconoscersi" attraverso la sperimentazione e la fusione con il mondo.
Così, volere una macchina nuova o un gioiello, perché altrimenti non ci si sente realizzati rispetto ad altri, è un bisogno condizionato; mentre è desiderio rimanere fortemente colpiti, emozionati ed attratti da una macchina che sembra rispondere pienamente al nostro carattere, oppure vivere un'emozione dinanzi ad un oggetto che per noi è bellissimo perché tocca le nostre qualità e ci fa vibrare.

Il DESIDERIO non implica legame. Esso è una pulsione forte e luminosa della nostra natura, rispondente alla vita.
Comprendere quali sono i nostri desideri, liberati dai bisogni, permette di sviluppare una progressiva libertà.
Una persona libera, è libera anche dai bisogni e vive nel desiderio.
Per contro, scoprire che siamo pervasi da bisogni condizionati e cercare di sentire quali sono i nostri reali desideri e propensioni, aiuta a liberarsi.

La libertà quindi, implica necessariamente conoscenza di se stessi.
Senza conoscenza di sé, non può esservi vera libertà.
Esseri liberi, non significa fare ciò che si vuole, sempre e comunque.
L'impossibilità di dire "NO" ad una pulsione, ad esempio, è sintomo di schiavitù.
La libertà è connessa alla CONOSCENZA e alla VOLONTA'.
Conoscere i propri desideri e muoversi nella vita attraverso una volontà libera dai condizionamenti sociali e dai propri bisogni, esprime il concetto di libertà interiore.

Quando non ascoltiamo un desiderio e lo reprimiamo, a causa di un condizionamento e un giudizio, siamo schiavi delle convenzioni.
Quando non sappiamo dire no ad un desiderio, probabilmente è un bisogno, e siamo di nuovo schiavi dei nostri limiti.

Studiare se stessi.
Cercare attraverso la pratica della meditazione uno spazio di silenzio che ci faccia avvicinare alla nostra natura più reale e incondizionata.
Riconoscere i giudizi e i condizionamenti sociali e superarli in noi stessi.
Sviluppare una volontà che ci dia autorità sui bisogni e libertà di scegliere secondo coscienza e raziocinio.
Non agire solo ed esclusivamente per egoismo personale (bisogno).

Queste cinque tappe rappresentano sicuramente un ottimo addestramento alla vera libertà.

di Andrea Di Terlizzi e Walter Ferrero

I TUOI QUESITI

Nel porre il tuo quesito ti preghiamo d’inserire nome, cognome e la tua mail. Se preferisci che il tuo nome o il tuo indirizzo di posta elettronica non sia pubblicato, puoi richieder-lo.
La redazione dell’Istituto si riserva di non rispondere a lettere prive di riferimenti del mittente.

Se preferisci mantenere il tuo anonimato, segnala-celo lasciando un recapito, tramite il quale la nostra redazione potrà contattarti riservatamente.

Grazie di cuore per la tua partecipazione.

 

 
 
 

La libertà interiore .

Post n°453 pubblicato il 13 Settembre 2011 da deadelnilo1

  Marco Aurelio era convinto che rispetto ai fatti esteriori, alle cose che accadono e ci toccano nella nostra vita, talvolta con tragica urgenza, l'uomo debba comportarsi come succede quando le onde sbattono su uno scoglio. Le onde colpiscono, ma si ritraggono, perché lo scoglio è fermo: così deve accadere, può accadere, per chi possiede una fermezza interiore nutrita dalla consapevolezza di rispondere alla parte immortale e migliore di se stesso.

 
 
 

Pink Martini.

Post n°452 pubblicato il 12 Settembre 2011 da deadelnilo1

 
 
 

donare solo a chi merita?

Post n°451 pubblicato il 09 Settembre 2011 da deadelnilo1

DONARE

Spesso dite:
"Voglio donare, ma solo a chi merita".
Non così dicono
gli alberi del vostro frutteto,
né gli animali che portate al pascolo.
Danno per vivere perché trattenere é perire.
Sicuramente l'uomo che è degno di ricevere
i suoi giorni e le sue notti
é degno di ricevere da voi qualsiasi altra cosa.(Gibran)

 
 
 

Frammenti di cuore...

Post n°450 pubblicato il 05 Settembre 2011 da deadelnilo1

Quando ti vedo il mio cuore sussurra:

vita! vita mia! E la ragione obbietta:

 fai silenzio,taci Non vedi che non ti ascolta

ti guarda e non ti vede, sei invisibile, il cuore

battendo forte soggiunge -: non è vero, io sento la sua emozione

nel vedermi avverto la sua tristezza anche se momentanea

confuso e non nitido appare ai miei occhi in certi momenti

non riesco a leggere del tutto i suoi pensieri ma sento il battito

un battito di piacere misto a nostalgia desiderio di incontrarsi

pari ad un battito d ali,  ed è gia in volo.

 
 
 

lascia che sia........

Post n°449 pubblicato il 02 Settembre 2011 da deadelnilo1

Non è vero che il destino entra alla cieca nella nostra vita.

Io credo che entri dalla porta che noi stessi gli abbiamo spalancato.

 
 
 

IO ------------------------!!!

Post n°448 pubblicato il 01 Settembre 2011 da deadelnilo1

La gente ama molto dare quello che avrebbe più bisogno di ricevere; è quello che io chiamo un abisso di generosità.Oscar Wilde

 
 
 

A surpresa !

Post n°447 pubblicato il 29 Agosto 2011 da deadelnilo1

Te sto' fettianno 'a quanno sì arrivato

cu 'stu vestito a ffiore e 'a nocca 'nganna

te sì ppiazzato dint'ô meglio posto

addò è sicuro ca sarraje guardato.

 

E i' te guardo, mentre passo e spasso

nun te pozzo levà chist' uocchie 'a cuollo

'a tentazione è forte e mme turmenta

'o desiderio cresce e nun me lassa.

 

I' già te veco annuro 'int'a 'sti mmane

te sbatto forte primm'’e te fà mio

vurria sapè che t'annascunne dinto

'e tutto chesto po che mme rummane?

 

Spero ca nun me daje 'na delusione

comm' hanno fatto ll'ate primm’'e te

tanti pprumesse, tanti bbelli pparole

ma po nun m'hanno dato nient'’e buono.

 

Certo però, stavota nun ce casco

i' cerco 'e nun me fà tropp' illusione

Stavota ovèro nun m'aspetto niente

a ccunte fatte sì ssulo n'uovo 'e Pasca!

 
 
 

lascia fluire .

Post n°446 pubblicato il 19 Agosto 2011 da deadelnilo1

lascia fluire il pensiero che ti tormenta come il fiume che sgorga dalla sorgente,seguine il percorso e lasciati trasportare fino al mare del tuo sapere.Si confonderà con le onde della vita e non sarà più cosi importante .(Davide Cappelli)

 
 
 

La mia carta vincente !

Post n°445 pubblicato il 17 Agosto 2011 da deadelnilo1

A detta di tutti quelli che mi conoscono io sono una persona sensibile.
Per come mi conosco e mi percepisco, sono una persona sensibile, anche troppo e spesso questa mia sensibilità si trasforma in chiusura e durezza.
Cosa significa per me essere sensibile? Significa compiere un cammino a piedi scalzi nella mia anima alla ricerca di una maggiore consapevolezza di chi sono io e di chi o cosa mi circonda, siano essi altri esseri umani o animali o vegetali. Percepisco le energie degli altri, non di tutti, ma quando le percepisco è come se si attivassero dei ricettori particolari che mi danno modo di accedere a delle informazioni non verbali e non gestuali. Non so come spiegarmi meglio.
Soffro emotivamente per le sofferenze altrui. Soffro quando non riesco ad aprirmi verso il prossimo perchè ho paura di essere ferita dall'insensibilità altrui.
L'essere sensibile non è solo colui che piange per un nonnulla. E anche colui che riesce a essere empatico e solidale verso il prossimo e non dimentica le emozioni che ha sentito fuori e dentro di se e ne fa tesoro utilizzandole per riflettere.
Io non piango quasi mai,  dagli occhi, ma dentro spesso vorrei urlare per il dolore che sento (non dolore fisico). Mi faccio sempre mille domande alle quali non so rispondere ma non mi arrendo. Continuo a cercare le risposte. Forse anche questa è una forma di sensibilità?
Quando devo comunicare con un'altra persona cerco sempre un modo per far comprendere cosa provo e mi sforzo sempre di comprendere, nei limiti del mio possibile, cosa questa persona mi voglia comunicare. Il più delle volte riesco a ispirare fiducia nel prossimo proprio grazie alla mia sensibilità. E a volte non nego che il bagaglio che mi è stato scaricato sulle spalle mi ha procurato non poco dolore emotivo. Eppure cerco sempre di essere utile e di regalare un sorriso.
Mi è capitato di conoscere persone che si qualificavano come sensibili ma che in realtà erano solo dei simulatori dalle scarse capacità di camuffamento che ben presto svelavano la loro vera natura (anche se le avevo sgamate fin da subito)....e non era affatto quella delle persone sensibili.
Essere sensibili significa essere emotivi? Mi son sempre domandata se essere sensibili può essere anche una forma di insicurezza.
Eppure io le mie emozioni difficilmente le paleso, o meglio a me sembra di non palesarle apertamente ma forse è proprio vero il contrario, dato che tutti mi dicono che sono some un libro aperto. Che sfiga!

 
 
 

stamane così..cosà...cosò..

Post n°444 pubblicato il 10 Agosto 2011 da deadelnilo1

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: deadelnilo1
Data di creazione: 19/02/2010
 

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LIBBY HAWELL

Ti ho scritto parole che solo

l’anima sa trarre dal profondo

di sé, che solo nell’amare hanno

suono, parole che giungono perfino

a sordi che, di musica privi, hanno battenti

sprangati, inamovibili, e poesie

che a me dall’universo giungono

se le avessi pronunciate tu,su labbra

nell inchiostro intinto,sarei fuoco

e sconfinato sole di riverberi,andrei per

piazze a ridere a fermare i passanti , a raccontare

quanto d immenso amore sono amata ,se fossi stato tu

a scriverle ,di memoria e di fiamma invece ho pianto

di me la notte,ho pianto i tuoi silenzi

Ho fatto un fascio allora di quegli ardenti

miei remoti suoni inascoltati .

col filo d un residuo sogno li ho legati

e poi ne ho fatto un fascio ,ai piedi di un altare

a Dio in silenzio finalmente anch io chiedendo

la ragione di questo spreco d anima

il motivo di questo desolato e vano

attendere......

 

 

Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l'un l'altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l'uno dell'altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.

 

PERCHÈ NO !!!

La gente vede le cose come sono

e si domanda:

Perchè?

A me piace pensare alle cose

come potrebbero essere e mi chiedo

Perchè no?

Robert kennedy

 

DEDICATA A MIO PADRE .

Indimenticabile

 


 
Indimenticabile, ecco cosa sei tu
Indimenticabile, per quanto vicino o lontano
Come una canzone d’amore che mi sale
È il pensiero di te che mi tormenta
Mai prima
Nessuno è stato più
Indimenticabile, in ogni senso
E sempre di più, ecco come rimani tu.
 
  Ecco, mio caro, perché è incredibile
Che qualcuno così indimenticabile
pensi che anche io
sia indimenticabile.
 
No, mai prima
Nessuno è stato più
Indimenticabile, in ogni senso
E sempre di più, ecco come rimani tu.
Ecco, mio caro, perché è incredibile
Che qualcuno così indimenticabile
pensi che anche io
sia indimenticabile.
 
 

NOI UMANI...

l uomo cerca la felicità

come un ubriaco

cerca casa sua :

non riesce a trovarla

ma sà che esiste "

 

 

Il valore di ogni uomo

non è dato da quello

che è,bensì da ciò che

gli altri pensano di lui.

 

JIM MORRISON....

Crescere vuol dire avere il coraggio di non strappare le pagine della nostra vita ma semplicemente voltare pagina.
Crescere significa riuscire a superare i grandi dolori senza dimenticare.
Crescere significa avere il coraggio di guardare il mondo e di sorridere.
Crescere significa guardarsi indietro e abbracciare i ricordi senza piangere.
Crescere è saper distinguere la realtà dai sogni.
Crescere è sapersi rialzare dopo una brutta caduta.
Crescere... non tutti hanno voglia di crescere... forse perché sono consapevoli delle difficoltà che incontreranno crescendo...

 

DIECI REGOLE PER ESSERE FELICI.

1) tra le tante cose che catturano il tuo sguardo:

sii capace di riconoscere quelle poche che conquistano il cuore

2) Non credere a chi dice che il mondo non si cambia

Fai la tua piccola parte di bene dove ti trovi.

3)Delle gioie assapora la dolcezza

Dei dolori sopporta l amarezza

Perchè, ricorda,la vita è tutta vita .

4) Prenditi cura del tuo tempo

usalo con saggezza.

5) Non avere paura dei cambiamenti

è in questi momenti che si plasma il tuo destino.

6) Non smettere mai di sognare

Fà di ogni sogno  un impronta

che precede il tuo passo.

7) Possiedi la forza di perdonare

libera il tuo cuore dall odio

solo così guadagnerai spazio per l amore

8)Ama senza paura

Sei un essere speciale

capace di rendere speciale

tutto ciò che ti circonda .

9)Cammina a testa alta

cerca lo sguardo delle persone

10) Credi in te stesso

Il futuro appartiene a coloro

che hanno il coraggio di dire

Io ci sono!

 

GLI OCCHI SPECCHIO DELL ANIMA.

Sguardi

Assenti,

assorti in profondi pensieri

Diffidenti

scrutatori del prossimo

Stanchi

soffocati dai rumori

Curiosi

lieti di scoprire

una parola.

 

LEO ROSTEN

I crudeli

sono

i deboli,

la bontà

possiamo

aspettarcela

solo dai forti

 

 

LA STRADA.....

Nascondo le mie lacrime,per  non velare il sole che ti sorride .

Non guardo i tuoi occhi,per non farti incrociare il mio dolore.

Cerco una strada che mi porti lontano dal tuo cuore.

Cerco un cielo che mi possa ospitare con i miei ricordi.

Cerco un mondo dove vivere con il tuo ricordo,per lasciare il destino nelle tue mani.

La tua scelta sarà la mia strada, il tuo destino, la mia vita.

 

pensieri e parole

se potessi volare   

verrei a trovarti

ovunque sei

Mi sdraierei

accanto a te

mentre dormi

e con semplicità

passerei un pò di tempo con te

Con semplicità ascolterei i tuoi sogni

ascolterei i battitti del tuo cuore

e sarei così vicina

che potremo spingere via la paura

e tu sapresti chi sono

e io saprei chi sei....

 

 

 

 

 
 

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