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Iran contro i cani: "Sporchi e amici dell'Occidente"


Ma cosa dobbiamo aspettarci da un paese dove per un precetto "religioso" le prigioniere vergini devono essere stuprate prima di essere giustiziate. La notte precedente all'esecuzione, una guardia porta a termine la violenza. Il giorno dopo, il giudice religioso della prigione redige un certificato di matrimonio e lo manda alla famiglia della vittima insieme ad una scatola di dolci. Alla fin fine ai cani pare sia andata meglio!!!!????!!! Fiorella e Susanna
La guerra dell'Iran contro l'Occidente non conosce confini. L'ayatollah Naser Makarem Shirazi interrogato dai suoi fedeli circa il ruolo del cane all'interno del focolare domestico, ha espresso il suo giudizio, chiamato "fatwa" nella tradizione islamica, condannando senza eccezioni il migliore amico dell'uomo.Secondo la massima guida spirituale islamica, i cani non vanno tenuti in casa poiché "sporchi" e portatori di malattie. Inoltre, ha aggiunto l'ayatollah, "il rapporto amichevole con i cani è una cieca imitazione delle mode occidentali, che amano più i propri cani che le mogli e i bambini".Una stoccata dolorosa che, oltre a biasimare il ruolo dell'animale domestico, condanna più generalmente la società occidentale e i suoi stili di vita. Secondo l'ayatollah, è quindi giusto trattare i cani come tutti gli altri animali, negando loro l'accesso alle mura domestiche, evitando di familiarizzare con loro e sfruttandoli unicamente per i propri scopi personali. La tradizione musulmana accetta il ruolo dei cani solo per la guardia alle abitazioni o per il controllo delle pecore. Infatti, chiunque porterà il proprio animale nei parchi pubblici, può essere fermato e multato.Il Corano non bandisce esplicitamente il contatto con i cani, ma secondo Shirazi molte storie raccontano che i cani sono luridi. L'interpretazione delle regole religiose circa la condotta privata delle persone è da sempre al centro del dibattito in Iran, il quale si dichiara formalmente una Repubblica Islamica dal 1979, pur non denotando alcun aspetto vicino alla concezione di democrazia.Si tratta di una decisione che sicuramente farà discutere poiché atta a regolare anche la vita privata dei cittadini. In teoria, solo ciò che è scritto nel Corano e nella Sharia deve essere rispettato in qualità di legge sacra dello Stato. Tuttavia, in pratica, l'ayatollah, la massima guida religiosa islamica in Iran, ha facoltà di dettare legge per stringere la morsa su elementi giudicati impuri. Una democrazia con l'apparenza di una dittatura, in cui le libertà fondamentali sono precluse, senza appello.