Noi stessi e basta

Il tocco della farfalla


Un sibilo nella quiete, impercettibile, mi volto, non vedo nulla, è la mia mente rapita da mille pensieri,di nuovo quel sibilo, rintocco di un istante, vuole ingannarmi, mi volto di nuovo, il riverbero del sole, abbaglia e confonde, non vedo nulla, non v'è nulla.Non cercare più, non voltarti, non era reale. Il passo è lento, adesso, guardo avanti. Stupore ed inquietudine, la mente cede al vuoto. Quel tocco, quella presa decisa ed esigente. Voltati, adesso quella percezione è puro contatto.E' lì, sulla mia spalla inerte, peccato mortale muoversi. Non accenna al più esile movimento, mi osserva, penetra repentinamente negli abissi dell'anima, istinto naturale, creatura intelligente e caparbia, non hai la mia forza, non è qui il tuo posto, ma avverti, percepisci, ti fidi di me.Istanti surreali, percezione distorta del tempo, omaggio volontario d'un eternità giocosa, reminiscenza effimera di un'epoca perduta, icona eterea di beatitudine.Portami con te verso luoghi che non conosco, donami la tua libertà, distendi le tue ali su di me e purifica il mio animo forgiato da ansie e inquietudini, avvolgimi del tuo calore.Magia, mistero, fascino alato, colori vividi che attingono dall'infinito.Quella spinta leggera, quasi a volermi chiedere scusa, slancio leggiadro verso orizzonti da scoprire, volteggia sopra i miei occhi tracciando due cerchi di gratitudine, forse è il tuo modo di dirmi addio.Un punto lontano, adesso, vola verso valli sconosciute, non tornare più indietro, sbiadirei con queste lacrime i colori dell'infinito.Hai cercato me, hai trovato la mia anima, grazie piccola principessa.Dedicato a Stè, sibili impercettibili di uno spirito creativo, un bacio. Animo.