Un giovane di trentadue anni è il nuovo segretario della sezione cadorina dell'Anpi, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia: si chiama Claudio Michelazzi ed è di Costalta in Comelico. Nel consiglio direttivo sarà affiancato da alcuni giovani ma la guida morale del sodalizio sarà Arturo Fornasier "Volpe", che la Resistenza l'ha fatta davvero e che in Cadore ha retto finora le sorti della storica associazione. Nell'assemblea dei soci, promossa da Luciano Padovani, presidente dell'Anpi provinciale, molti sono stati i punti messi a fuoco nei numerosi interventi che hanno preceduto la nomina del direttivo cadorino. Intanto l'intestazione della sezione: diverse le proposte dei soci ma alla fine la denominazione ufficiale sarà quella di "Cadore-Giovanna Zangrandi", l'indimenticabile "Anna" che nelle sue pubblicazioni tanto spazio ha dedicato alla Resistenza in Cadore. Gli interventi di Giorgio Granzotto e Peppino Zangrando, dell'Anpi provinciale, hanno legato il passato al presente attraverso i valori sempre attuali della costituzione che deve rimanere il riferimento più autorevole e seguìto delle attività dell'uomo. Ma è soprattutto ai giovani che si deve guardare: Gianni Monico, preside di scuola media, ha detto delle iniziative portate a termine nel suo istituto e che puntano a radicare negli alunni consapevolezza unita a responsabilità. «Ma noi in Cadore siamo pervasi dal campanilismo, dal piacere masochistico di restare divisi». Giovanni Vecellio Salto, ottantenne vivace e colto, ha parlato delle difficoltà di trasformare il quotidiano in esperienza, del potere locale che si trasforma spesso in arbitrio, dell'impegno di far crescere i cittadini consci dei propri diritti. L'associazione ha bisogno di visibilità e ha già tracciato alcune linee operative per il futuro: celebrare con la dovuta solennità la ricorrenza del 25 aprile, apporre un segno tangibile sul luogo dove è caduto Sandro Gallo "Garbin", il mitico comandante della brigata partigiana "Calvi". «Ma anche noi, della vecchia guardia, abbiamo sempre fatto del nostro meglio per non lasciare assopire l'eredità degli ideali nati con la Resistenza»: Arturo Fornasier ha ricordato brevemente le iniziative realizzate, tra cui gli incontri con gli alunni nelle scuole del Cadore e la raccolta e la verifica dei dati confluiti nel prezioso libro-documentario di Musizza e De Donà "Guerra e Resistenza in Cadore", edito dall'Isbrec un paio di anni fa. «Uno alla volta i protagonisti di quella lontana esaltante stagione stanno scomparendo; a dire di noi saranno i libri e le memorie scritte, che resteranno imperiture». Bortolo De Vido
CARI AMICI, SPEDISCO GLI INVITI PER GLI APPUNTAMENTI ORGANIZZATI DALLA SEZIONE A.N.P.I. "CADORE - GIOVANNA ZANGRANDI" PER IL 25 APRILE 2008. VI ASPETTO E VI SALUTO CON UN ABBRACCIO! ORA E SEMPRE RESISTENZA!
CLAUDIO MICHELAZZI Segretario A.N.P.I. Sez. "Cadore - G. Zangrandi"
A Pieve di Cadore
GIOVEDI' 24 APRILE - ORE 18.OO SALA DELLA MAGNIFICA COMUNITA' DI CADORE PIEVE DI CADORE
In occasione della ricorrenza della Festa della Liberazione
PRESENTAZIONE DEL VOLUME
"DALLA RESISTENZA AL VAJONT" di PEPPINO ZANGRANDO
Presenterà il libro ROBERTO GRANZOTTO già Sindaco del Comune di Pieve di Cadore.
Interventi di ARTURO FORNASIER (Volpe) Presidente Onorario A.N.P.I. Sez. "Cadore - G. Zangrandi" PEPPINO ZANGRANDO - Autore del libro e GIOVANNI MONICO Dirigente Scolastico che tratterà il tema: "FORMAZIONE E CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA STORICA NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO"
Coordina CLAUDIO MICHELAZZI Segretario A.N.P.I. Sez. "Cadore - G. Zangrandi"
A Santo Stefano di Cadore
VENERDI' 25 APRILE - ORE 18.OO SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI SANTO STEFANO DI CADORE
In occasione della ricorrenza della Festa della Liberazione
CONFERENZA
"GUERRA E RESISTENZA IN CADORE ED IN COMELICO"
Relatore GIOVANNI DE DONA'
Coordina CLAUDIO MICHELAZZI Segretario A.N.P.I. Sez. "Cadore - G. Zangrandi"
RESISTERE PERCHE’… Anche qui, nella regione ricca dell’Impero, assistiamo al lento e strisciante smantellamento di diritti forse dati per scontati: la casa, la salute, il lavoro, la scuola, l’informazione, la cittadinanza. Diritti inalienabili, cuore della Nostra Costituzione nata dai valori della Resistenza.
RESISTERE PERCHE’… La nostra Costituzione è ancora soltanto in parte una realtà. In parte è invece un programma, un ideale, una speranza, un impegno e un lavoro da compiere per noi e per le generazioni future.
RESISTERE PERCHE’… La democrazia è in crisi! In un mondo dove il 20% della popolazione mondiale gode dell’82% delle risorse del pianeta, la politica sembra essere totalmente asservita all’economia. Le guerre si susseguono e per questioni di profitto muoiono milioni di persone innocenti. Ieri come oggi non accettiamo questo massacro quotidiano di vittime innocenti e vogliamo RESISTERE insieme a voi per costruire un mondo diverso.
Nato a Venezia il 30 maggio 1914, caduto a Lozzo di Cadore (Belluno) il 20 settembre 1944, laureato in Legge, Medaglia d’argento al valor militare alla memoria.
Fin dalla frequentazione del Liceo “Foscarini” di Venezia, aveva preso parte attiva al movimento antifascista. Nel 1937 (l’anno dopo essersi laureato in Legge a Padova ed essersi iscritto a Filosofia), aveva aderito al Partito comunista. Invece di fare l’avvocato aveva preferito l’insegnamento, prima a Pieve di Cadore e poi a Venezia, per educare i giovani allievi all’amore per la libertà. Ciò gli valse, nel 1942, l’assegnazione al confino, prima ad Avezzano e quindi alle Tremiti. Quando, nel gennaio del 1943, è liberato per “fine periodo”, Gallo va a San Vito di Cadore per riprendersi da una pleurite, ma a Venezia ha già avuto modo di fondare il Comitato di Unione antifascista, progenitore diretto del CLN. Dopo l’8 settembre 1943, Gallo torna sulle montagne del Cadore per organizzarvi, per incarico del CLN di Belluno e del Partito comunista, la resistenza armata. Partigiano combattente col nome di battaglia di “Garbin”, guida i partigiani della Brigata “Pietro Fortunato Calvi” della Divisione Garibaldi “Nino Nannetti”, della quale assumerà presto il comando. Il 27 luglio del 1944, gli uomini guidati da “Garbin” attaccano e mettono in fuga, alle porte di Cortina, il presidio tedesco dell’allora posto di confine della Dogana Vecchia. Il 2 settembre fanno saltare il ponte sulla Cavallera, tra Belluno e Pieve, interrompendo una via di comunicazione importante per i tedeschi. Alessandro Gallo cadde, con altri due garibaldini, durante un attacco ad una colonna motorizzata tedesca. A suo nome è stata intitolata una strada di Venezia.
Giovanna Zangrandi (pseudonimo di Alma Bevilacqua), nata a Galliera (Bologna) nel 1910, dal 1934 fino alla morte (1988) è vissuta nel Veneto, tra Cortina e Borca di Cadore. Dopo essere stata staffetta partigiana coraggiosa e instancabile durante la guerra, negli anni successivi si dedicò completamente alla scrittura, raggiungendo una buona notorietà col suo primo romanzo, I Brusaz /Mondadori, 1954), e poi con varie altre opere, fra le quali spiccano il diario partigiano (I giorni veri, Mondadori, 1963) uno dei capolavori della letteratura della Resistenza, e la raccolta dei racconti Anni con Attila (Mondadori, 1966). Una lunga malattia la isolò quasi completamente negli ultimi vent'anni della sua vita, confinandola, anche come scrittrice, in un immeritato oblio. Riscoperta in anni recenti soprattutto da studiose che si occupano di scrittura femminile, oggi comincia ad essere considerata come una delle voci più singolari e genuine della nostra letteratura del secondo Novecento.
Indice
Introduzione di Werther Romani
PARTE PRIMA
DONNA E SCRITTRICE Antonia Arslan, La fragile bellezza delle donne del Cadore nella narrativa di Giovanna Zangrandi
Adriana Lotto, Violenza e memoria nella narrativa di Giovanna Zangrandi
Penelope Morris, Madri e figli negli scritti di Giovanna Zangrandi
Myriam Trevisan, La scrittura come argine al fiume della follia. Pagine di diario di Giovanna Zangrandi
Maria Vittoria Vittori, Il profondo e ingenuo sforzo di rifare la vita: il campo rosso di Giovanna Zangrandi
PARTE SECONDA
SCRITTRICE E PARTIGIANA Francesco de Nicola, La narrativa resistenziale: tipologia e periodizzazioni
Fausto Schiavetto, La Resistenza nel Bellunese e la staffetta "Anna"
Arturo Fornasier, L'amica "Anna"
Ferruccio Vendramini, Giovanna Zangrandi giornalista nel secondo dopoguerra a Cortina d'Ampezzo
Werter Romani, un capolavoro "assistito": sulla genesi dei Giorni Veri di Giovanna Zangrandi
LO AVRAI CAMERATA KESSELRING IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ A DECIDERLO TOCCA A NOI NON COI SASSI AFFUMICATI DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO NON COLLA TERRA DEI CIMITERI DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI RIPOSANO IN SERENITÀ NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI CHE TI VIDE FUGGIRE MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO GIURATO FRA UOMINI LIBERI CHE VOLONTARI S'ADUNARONO PER DIGNITÀ NON PER ODIO DECISI A RISCATTARE LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO CHE SI CHIAMA ORA E SEMPRE RESISTENZA
"La lapide ricorda tre partigiani della divisione Calvi, vittime dei nazisti: Duilio Cian, che aveva 16 anni, e Renato De Bernardo (Ivan) vennero impiccati agli alberi della piazza; Loris Frescura (Folgore) si gettò sui cavi d'alta tensione per non farsi prendere. I erani stati indicati ai tedeschi da un delatore, un russo infiltrato nella Resistenza" (Piero Cocconi).
(Testo)
A PERENNE MEMORIA Duilio Cian Renato De Bernardo Loris Frescura
Inviato da: omar2806
il 14/09/2008 alle 20:20
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il 14/09/2008 alle 20:14
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il 14/08/2008 alle 17:16