L'Anonimo

SBAGLIATO MONTAGNA.


Partire con l'idea di pedalare la Verona-Bosco ed arrivare ad Erbezzo significa perlomeno aver sbagliato di qualche grado la direzione seguita per arrivare in vetta; ma le cose alle volte cambiano e oggi le cose non sono andate proprio come da programma.
Si parte da Montorio di buon mattino con un gruppo ben nutrito che pedala bene nonostante un'afa opprimente. In gruppo anche la Francesca che ci accompagnerà fin dopo le case vecchie, per rientrare poi a causa di una condizione non proprio al top.
 Già la salita dei Cavalli ci disidrata come cammelli nel deserto, ma ci servirà per portarci in direzione case vecchie. Personalmente il tratto dei sassoni oggi mi esalta, all'inizio son davanti al Tommy che pedalo con una buona fluidità su questi sassoni, tanto da passare per la prima volta senza penalità anche il secondo tratto di salita ricco di gradini in pietra. Il Tommy intanto si era defilato e cosi aspetto la coppia Papataso Giorgio che salgono come stambecchi questi gradoni di pietra. Mi accodo alla coppia fino a fine sentiero, ma non sarò bravo come loro arrivando alla fine con due penalità sui due denti più insidiosi del tracciato.
Da li si procede sul tracciato originale della Verona-Bosco fino al tratto del "GHE LA FO'" che trasformerà radicalmente la mia uscita che era stato fino a li molto buona.
Al primo tentativo del "GHE LA FO'" mi ribalto da fermo in un fascio di legni tagliati, piantandomi dopo l'ultimo scalino. Tenterò per quattro volte il passaggi, ma sempre senza successo, la cosa mi incupidisce un poco visto che praticamente tutti sono passati. A dirla tutta non riuscivo proprio a capire perché cacchio non venivo giù, visto che il passaggio visto da sotto non sembrava poi sto gran che difficile. Tutte le volte sullo scalino la ruota davanti mi scartava e sinistra e mi piantavo nei tronchi fermandomi.
Il Papataso stupito di tutto questo prova la mia bici e fa il passaggio, ok allora chiarito il dubbio, la bici c'è la fa e chi la porta che non "el ghe la fasea mia". Tanto è dipeso dal fatto che non riuscivo ad andare con il culo in fuori sella, e solo dopo diversi tentativi sono riuscito a passare oltre al sellino.Va ben stufo di riprovarla andiamo avanti visto che si voleva fare il Boarol, al quale arrivo dopo aver fatto tenti esercizi a buttarmi in fuori sella, che poi non sono serviti a niente visto che buona parte della discesa la farò a piedi.Uno dei pochi tratti fatti in bici mi regala la "CHICCA" della giornata, quando un pietra presa di taglio mi fa stallonare l'anteriore che in zero secondi mi ritrovo sgonfio a terra."APRITI CIELO, FULMINI E SAETTE, URAGANI TEMPESTE, passati in rassegna tutti i santi del paradiso, che mi hanno risposto," e non te la pigliar!!!!!!".Il morale mi crolla sotto i tacchi della scarpe tanto che sono deciso di puntare verso casa, ne avevo le tasche piene, ma poi il compressore del vicino distributore di benzina, e l'adattatore di Luca mi riportano la gomma in pressione, e il morale a un buon livello.Intanto ero anche assistito dal buon Bontempo che non ha mancato di fornirmi assistenza, sempre con la buona parole giusta che non guasta. Grazie Bontempo per la mano, che poi alla fine ho pure chiamato Grillo Parlante, visto che continuava a darmi consigli; lo so mi hai dato una mano ma in qual frangente di giramento di maroni stile pale dell'elicottero, ero un filo intrattabile.
Riparato il tutto in 30 secondi ripartiamo, abbandonando l'idea della Verona-Bosco per puntare Erbezzo da un sentiero su cui ci guida il Federico.Un sentiero a tratti molto duro, ma ben pedalabile che riappacifica con la bicicletta, ma che avrebbe richiesto qualche watt in più nelle gambe. Comincio ad essere bollito, l'umidità mi ha tagliato le gambe nonostante le tre borracce già bevute.
Poco prima di Erbezzo il Papataso ed il Tommy decidono per il rientro visto l'ora già tarda, mentre il resto del gruppo procederà fino alla metà.Arrivo ad Erbezzo che sono proprio sfatto, e d'accordo con il gruppo decido di scendere dall'asfalto in compagnia del vento contrario fino a casa, mentre i ragazzi scenderanno da sterrati.Quasi ottanta i chilometri percorsi, visto bei posti anche oggi, ma alla fine sono arrivato a casa cotto come un'aola. Per domani quindi probabile giornata di stop, ma non se sa mai da qui a domani posso anche cambiare idea.