L'Anonimo

TRE SALITE, E IL CALVARINA!


Concluso con successo il giro promosso nella giornata di ieri, che ci ha visto arrivare a scalare il monte Calvarina dopo averlo raggiunto scavalcando le tre colline che lo separavano.Al via alla rotonda di Montorio, incitati dal gruppo dei Pedalatori del Conte, il Tenuti (alias Marcante), L’orlando, il Papataso e ovviamente io promotore della tappa.
Si parte subito con un Pian di Castagnè fatto appena sotto ai 18 minuti per la coppia Tenuti-Anonimo, che paga una trentina di secondi dal duo Papataso-Orlandi. Il ritmo su questa prima salita è stato un po’ troppo forzato per i miei gusti, tanto che io ed il Marcante abbiamo dovuto forzare già da subito per contenere il gap della coppia che ci precedeva.Dal Pian passaggio a Castagnè per scendere a Mezzane da dove iniziamo la seconda difficoltà di giornata che ci porta a scollinare verso Tregnago. Questa seconda salita forse la più dura del giro con i primi due chilometri che fanno proprio male, ma per fortuna non si è visto il ritmo della prima salita.
Come da pronostico, comincio a carburare e questo è il segnala che sono abbastanza in palla visto che personalmente faccio fatica ad ingranare specie nella prima salita.Lo scollinamento a Tregnago ci porta a puntare Cazzano di Tramigna, che raggiungiamo scendendo le famose coste.Da Cazzano la terza salita di giornata, una della due che mi sono piaciute di più, la Cazzano-Monti che in 4 chilometri ci porterà a scendere nella vallata della Valdalpone. Salita fatta a ritmo regolare che per me diventa una bellezza con un timido tentativo di allungo che non viene però seguito dal resto del gruppo; come si vede dalla foto sotto sto indicando che in quel momento sono primo.
La discesa verso Montecchia è veramente brutta con tanto asfalto rotto e “brecioloso” che invita ovviamente alla prudenza, e il passaggio nel paesino sotto anticipa il piatto ricco di giornata ossia la scalata al Monte Calvarina.Una salita lunga, mi sembra sui 9 chilometri, ma bella regolare che prendiamo ad un ritmo di conserva. Si sale in gruppetto anche se il Marcante comincia ad avere qualche piccolo cedimento e arranca a fondo del gruppo. Ai meno 4 dalla vetta c’è una sorta di via libera del Marcante, che decide di salire con il suo passo, mentre per il terzetto restante comincia la bagare.
Anticipo forse un po’ troppo i tempi, alzando prima l’andatura per poi dopo poco misurare uno scatto giusto per vedere come stava il Papataso; considerando che l’Orlandi ovviamente è di un’altra categoria rispetto alle mie gambe.La risposta del Papataso non si fa attendere e aggancia, se pur al gancio la mia ruota posteriore. Tengo duro fino all’ultimo tornate, ma da li alla vetta sono ancora 2,5 chilometri di salita, che saranno fatti a tutta. Nessuno dei due contendenti vuole mollare, e un colpo uno un colpo l’altro cercano di fiaccare l’avversario, il tutto sotto l’occhio vigile di Paolo, che volendo avrebbe potuto fare il vuoto. Per me l’ultimo chilometro è un delirio, con il passaggio anche su due, tre zone ghiacchiate dove si deve misurare la pedalata per non far slittare la gomma.Negli ultimo cento metri il Papataso si avvantaggia, se pur di poco, andando a piazzarci secondo alle spalle del buon Paolo. Sforzo comunque notevole anche per il Papataso che pagherà un poco di affaticamento sulla tratto di ritorno passando da Terrossa.
Sforzo che invece carbura al punto giusto il mio fisico tanto da distinguermi in diverse occasioni davanti al gruppo a scandire l’andatura.Una bella pedalata come non mi succedeva da tempo, fatta al meglio praticamente come avevo pianificato, con un ritmo crescente con il passare dei chilometri. Queste sono le cose che mi piacciono perché significa che non ti sei consumato con il passare dei chilometri, ma anzi ne hai tratto giovamento.Restano veramente mitiche le due salite fatte nell’est Veronese che personalmente mi piacciono uno più dell’altra …….. A Voi!!!!Tutte le foto di giornata Qui.