L'Anonimo

IERI QUARTO


Quarto, medaglia di legno ad un passo dal podio meglio di così non potevo fare di fronte a due missili terra aria marchiati Syntec e a un Patataso in buon spolvero; ok che eravamo in quattro comunque vi assicuro che restare a vista di questi ragazzi le sta già un successo.
Dopo il lavoro, la sorpresa di trovare per una sgambatella oltre a mio fratello anche il Radu e Fiume, e quando li ho visti li per li mi si è gelato il sangue, “mazza stasera me toca tirarme el col come na galina” e così è stato.
E l'inizio è stato subito duro con la salita del Gabbio da San Vittore, tengo credo un chilometro, forse qualcosa in più poi il Papataso cerca l'allungo che da il la all'azione Syntec che spianano la salita, da dietro posso solo ammirare il gesto atletico.Scolliniamo a Bocca Scaluce, giù a San Zeno di Colognola da dove si dirige per il Catino, sono costantemente a ruota e in scia non se star per niente male.
Catino a ritmo regolare che mi regala la vista troppo ravvicinata di un cofano di una panda rossa, per fortuna che la ragazza l'era scaltra e mi son sta abbastanza lesto se no finivo la tappa a pelle de leopardo sul cofano dell'utilitaria di casa FIAT.Strappetto di Massimago per arrivare a Mezzane dove il Radù “fa sigare le gomme scattando in salita”, mi vien da pensare “ma chissà che mescola hanno sti copertoncini per sigare così in salita!!” Mezzane mi regala per un attimo le brezza delle silenziosa velocità con un bella sparata fino a prendere lo strappo per San Briccio. Tengo duro fino al duro salendo poi del mio passa che mi vede scollinare a pochi metri dal Papataso, che detona nel finale nel tentativo di tenere il duo Arancio-Bianco-Nero.
Finale di tappa tutto piano a buon ritmo con un bel dietro motore in scia al Radu.Da segnalare le calze ARANCIO dei ragazzi Syntec (si vedono credo bene nelle foto) che fanno tanto Olanda e che regala più visibilità in caso di uscite al chiaro di luna.