L'Anonimo

LAGO: TOCCATA E FUGA


Vedi il lago e poi ….. torni indrio, questo il titolo del film pedalato nella uggiosa mattinata. Difficile la vestizione, materasso e foretta ancora incollati alla schiena hanno reso più complicate le operazioni del via, così parto che sono già passate le 9,30. Visto che ghe brutto penso al lago con l'idea di vedere cosa ne vien fuori strada facendo, e la prima variante è già dopo il lungadige dove punto Parona per passare a vedere se a Pescantina ci sono veramente le pesche.
Ed invece del frutto rotondo estivo, ti vedo a poca distanza un altro corridore che mi precede, il primo “CORRIDORE” ero io meglio specificarlo qualche volta che fa morale. La battezzo come riferimento e mi accorgo che le L'Andrea Zattoni, così lesto gli prendo la ruota; li per li non me la volava dare visto che era in carbonio ma poi l'ho convinto. Due ciaccole e l'accordo di fare assieme le interne di Pescantina fino a Sega di Cavaion; bello strade non trafficate un inedito fatto poche volte. Da Sega strappetto per Cavaion dove l'Andrea gira el galon verso casa, mentre io proseguo direzione Bardolino. Sono indeciso se proseguire per Torri ma a Garda pioggia e l'asfalto le zuppo d'acqua, meglio rientrare. Prendo la salita verso Costermano, dura imbalina forse più a causa delle gambe in dotazione. L'escursione sul lago mi lascia i copri scarpa inzuppati d'acqua con la gioia del rientro a piedi ghiacciati ….. STRAFICO!!!
 Visto che siamo di novità decido per il rientro via Valpolicella, breve pensiero per la Pendola che passa visto che la pioggia mi sta rincorrendo, così a ritmo regolare si torna a casa. Preso quello che si poteva pretendere da una giornata così 85 chilometri che bastano per andare a vedere il lago.