L'Anonimo

GARDA: MARATHON!


Parlare di marathon significa mettere assieme tanti grossi numeri che mai però rendono l'idea della fatica che si deve fare per raggiungerli. La marathon di Garda almeno fino al Gpm ho avuto la possibilità di provarla e questo di certo è stato un vantaggio per capire come gestirsi nei primi ventotto chilometri. Al via era tutto un parlare dell'ascesa finale alla Rocca che avrebbe spaccato dopo tutti i chilometri fatti fino a li. In gara a dirvi la verità la salita della Rocca mi è sembrato un cavalcavia in confronto ai micidiali 4-5-6 strappi, non ricordo più, che si sono dovuti affrontare nello scendere dal GPM fino all'ascesa finale della Rocca.
La mia partenza, figlia del poco riscaldamento dato dell'orario proprio di partenza, è decisamente regolare, vedo di non distruggere le gambe appena mosse e salgo regolare del mio passo. Battezzo un gran riferimento per quasi tutta la salita nel Fabbri, della Bcicli, che passati i primi dieci chilometri vedo che ha un passo molto simile al mio. Nelle dure erte in cemento sfruttando il 24 riesco a tenere una giro gamba più fluido del suo che viaggia con in mono corona e questo mi porterà a scollinare con un poco di vantaggio. Discesa: APRITI CIELO, TERRORE PURO!!!Se dovessi pensare alla discesa agli inferi la disegnerei proprio così, il temporale della notte ha creato con il fango una patina scivolosissima fra sassi e lingue di cemento che sembrano ghiaccio sotto le mie ruote. Gran parte della prima parte tecnico la scendo a piedi per mè è decisamente duro stare in sella, è più la paura che mi frena visto che a forza di dai riesco in qualche modo a starci sopra alla bici, quel tanto che basta per non finire a fare una maratona piuttosto che una marathon. Da San Zeno in poi le cose, assieme con il fondo, migliorano e anche il morale torna alto assieme ad un bel giro di pedale. Nell'ultimo terzo di gara le sensazioni sono buonissime riesco a spingere e fare velocità sui piani e passare con buon passo i citati 4-5-6- strappi da incubo. Ricordo che sull'ultimo ho sospirato …..”NO UN ALTRO STRAPPO!!” però è stato un momento meno male che la testa a retto. Si arriva così al trampolino di lancio per l'arrivo da prendersi dopo aver scalata la temuta Rocca citata pure lei prima. Si viaggia un poco rallentati dalla presenza dei concorrenti del corto ma oramai ci siamo. Cappella tecnica nella discesa finale al camping che comincio a forka bloccata, proprio un errore da novellino, che mi costringe a rallentare parecchio per agire sullo sblocco posizionato sullo stelo .
Finale consueto con la volatona sul lungo lago che presenta sempre i fenomeni dell'ultima ora che sgomitano per arrivare un secondo davanti ….. parentesi far la volata sul classico contro uno del marathon lo vedo decisamente poco prestigioso, ma si sa ognuno misura la cose con il proprio PISELLO!!!.
NOTA A FONDO PAGINA!!!HO TROVATO DECISAMENTE POCO RISPETTOSO IL COMPORTAMENTO DI DIVERSI CONCORRENTI DEL CORTO CHE FACENDOSI LA LORO BELLA SCAMPAGNATA, INTRALCIAVANO COME FOSSERO STATI IN VIA MAZZINI IL PASSAGGIO DELLA CORSA, ALCUNI SI SONO PROPRIO FERMATI IN MEZZO AL SENTIERO SEMPLICEMENTE PER CHIEDERE SE CI FOSSERO FONTANE E SI SONO PURE RISENTITI CON CHI HA AVUTO DA DIRGLI QUALCOSA.PARENTESI LA CRITICA VA NON HA CHI PIU' DI COSI' NON POTEVA ANDARE MA A QUELLI CHE SI FERMANO IN MEZZO ALLA TRAIETTORIA PER GUARDARSI ATTORNO, OOOOOO O SI FA GRANFONDO O SI FA CICLOTURISMO PERO' LO SI DEVE SCEGLIERE PRIMA DEL VIA NO DURANTE!!! FRANCAMENTE OGGI, SAPENDO COME ERA IL FINALE, HO PENSATO PRIMA DI TUTTO A RISPETTARE LA FATICA DI TUTTI SIA CHE FOSSERO FENOMENI CHE CORRIDORI CON LO ZAINO E QUINDI LA COSA SCRITTA SOPRA MI HA ABBASTANZA INFASTIDITO!!