L'Anonimo

ALTA LESSINIA: PASSANDO DA MALGA FRASELLE


La mtb sinonimo di libertà a 360 gradi, non importa se ci stai sopra sotto o di fianco in un giro di può capitare di "adoperarla" in svariate posizioni per arrivare alla metà prevista. E scalando la Lessinia fino a Malga Fraselle per poi proseguire oltre fino alla Passo della Scagina e Passo Zevola capita proprio quello che abbiamo scritto sopra. 
Guida del giro Alessandro Soave che questi posti li conosce come le proprie tasche, praticamente come quelle della sue braghette alla "Fontana" indossate ieri. Braghette e full da 29" la dicono lunga sulle qualità discesistiche di Alessandro, un missile terra-terra che sparisce alla mia vista ad ogni discesa in poche curve ........ 
Il nostro giro però parte in salita, una volta scesi da Campofontana, prendiamo la forestale che ripida e scivolosa porta verso Malga Fraselle; diversi i punti insidiosi che si devono affrontare, il cementone, il passaggio del guarda rail e il muro finale. Le pendenze già complicate vengono accentuate dal fondo in alcuni tratti molto scivoloso, non bisogna solo pedalare ma darci anche di reni quando serve quel colpetto in più. Ed è proprio questa tecnica che permette ad Alessandro di passare in sella il tratto più duro della scalata, il tratto del Guarda rail è vinto a colpi di reni con la ruota posteriore al limite dello slittamento. Io in parte resto a guardare il suo gesto atletico e un pò il mio King 2.2 che nulla può su certi fondi a zero grip! Bravo Alessandro. La scalata però non è finito e mi permette di rifarmi sul lunghissimo muro finale con pendenze oltre il 17%, scalato tutto in sella con il 24 che fischiava mordendo la catena. Boia fin qua sembra sia passata una vita in realtà abbiamo percorso poco più di quindici chilometri.
Malga Fraselle sosta meditativa dove si valuta come procedere con il giro, prima ci aspetta la scalata anche a piedi del prato dietro al rifugio poi una volta sopra, prima uno sguardo al rifugio Bertagnoli parecchio sotto e poi su verso il Passo Scagina. Qui si pedala molto bene a tratti il fondo è verde smeraldo e in poco si sale ...
Vallicato anche questo tratto resta l'ultima parte di salita verso Passo Zevola che sarà il nostro GPM di Giornata a 1.820 metri di quota.
Cima Tre Croci e tutto il versante del Carega, Pertica e Scalorbi questo quello che si può ammirare dal nostro gpm con un profumo di libertà che solo la montagna sa regalare. Una cosa mi ha profondamente colpito nel salire è stata una volta restato da solo il silenzio "assoluto" che regnava in quel momento; un momento magico che mi ha fatto smettere di pedalare per gustarmi fino in fondo quest'emozione ........ stupendo!
Tornando al GPM è la volta di rientrare per la stessa strada percorsa, Alessandro mi fa provare la sua full, prima volta della mia vita che provo una bi-ammortizzata; nonostante la taratura alta delle sospensioni, visto che sono 17 i chili che ci separano, riesco a gustarmi il mezzo, si frena senza rimbalzare questa la cosa che più mi ha colpito. Intanto comunque il Fontana del giorno faceva volare la mia Raven come non mai, per la serie "non conta mia cosa se ga sotto el cul ma come se lo sa doparar!!!"
Ritorno di nuovo a Malga Fraselle da dove parte un'inedita via di ritorno, definirla il paradiso delle ruote artigliate è assolutamente riduttivo.Di nuovo a Giazza e su dai Gauli per rientrare a casa dopo cinque ore di mtb ..... l'abbiamo spinta, l'abbiamo pedalata, l'abbiamo spallata insomma ce la siamo proprio goduta fino in fondo.