L'Anonimo

25° GF BENINI O D'AUTUNNO


Assomiglia sempre più ad un cross-country in linea, questa graffiante granfondo che muta di anno in anno disegnata dalla sottile penna del Diego Bertani e friends. Muta nel percorso ma non cambia nella sostanza, regalando per pochi euro la possibilità di misurarsi su un percorso da coppa del mondo, che di certo richiede capacità un filo superiori alla media, regalando quel "gusto", come dice Valentino Rossi, impagabile nel portare la mtb. Le parole dello staff anche se scritte in inglese non lasciano spazio ad interpretazioni, e recitano più o meno così: "se non te la senti, stai a casa!!!". Non vuole essere certo uno smotto di boria verso chi a una visione più pacifica della mtb, ma un semplice avviso ai partecipanti che qua si fa vera mtb su un percorso vero, e quindi uomo avvisato, mezzo salvato.
Alla partenza anch'io sono partito avvisato, sapevo, avendo visto il percorso, cosa dovevo affrontare, ed ero coscente che avrei dovuto dare tutto avendo in cambio un gran bel biglietto per il Gardaland de noaltri.Fatte ste premesse sono partito come non ci fosse un domani, nessun calcolo, nessuna lunga salita da gestire, solo tutto da buttare dentro sui pedali. Il primo terzo di gara è stato tremendo, la salita dura la faceva da padrone, come il silenzio e i respiri tirati che si sentivano nel gruppo. La scritta GPM dopo questa prima parte di gara, poteva lasciar tirar il fiato, ma magari avrà ingannato chi non conosceva il percorso che aveva ancora, ma ancora tanto da domandare. Ero un pelo preoccupato sul fondo che avrei trovato, visto la pioggia della sera prima, ed invece mai condizione furono così perfette; tenuta fantastica in discesa tutte da guidare fra single-track e passaggi da pelo. Mentalmente sono molto in palla e riesco ad immaginare metro per metro il percorso che mi precede, e nell'ultimo terzo di gara sento delle gambe veramente in palla. La cosa si produce però in un paio di errori di valutazioni, due fuori giri dettati dalla foga, che mi hanno portato su alcuni strappi attaccato via come un quadro dell'ottocento. Dei momenti da gestire che non hanno certo compromesso il risultato finale, e se la classifica mi regala alla 180 esima posizione è semplicemente perché molti hanno fatto meglio di me.
Son contento uguale, questo è il mio passo e il mio modo di gareggiare, consapevole di aver dato tutto posso salutare anche questa stagione agonistica, non prima di essere salito sul divano ad applaudire tutto lo staff BiCicli per questa ennesima dimostrazione di professionalità. Siete grandi dal primo all'ultimo, grazie per il movimento che avete creato per la salvaguardia della vera mtb!!!! E se qualcuno critica una gara così beeeeee ........... ghe sempre el lungadige!!!!