L'Anonimo

ANDIAMO NEL VAIO!


Era dell'otto aprile che non ritornavo a fare il Vaio di Mezzane, quando seguendo le ruote del Papataso ero riuscito a ritornare a percorrerlo a zero penalità. E' una tratto che mi da tanta adrenalina e paura nello stesso tempo quindi andarci da solo a livello psicologico rappresenta una difficoltà in più. Ma oggi volevo proprio andare a farlo, anche in solitaria, e per la prima volta con la forka DT Swiss. Prima della partenza una bella lubrificata agli steli, è fenomenale questo prodotto dedicato alle forcelle, fa ritornare la forka fluida come appena tirata fuori dalla scatola, è proprio lei che mi da la motivazione in più per la discesa.Fino a Moruri il classico dei classici con l'imperativo di far girare le gambe senza forzare, si pedala quasi fischiettando e quando serve tirando su un dente.
Finalmente Moruri e finalmente Vaio, non mi concedo neanche la sosta prima dell'inizio per il controllo pressione, via giù subito sparato. Primo tratto veloce, la forka lavoro che è una bellezza sembra ci sia velluto sotto la ruota anteriore, al posteriore invece le velocità si sente. Si entra nel bosco, nella mente "ok sei nel Vaio"; i fuorisella si susseguono uno dopo l'altro andando a cercare i passaggi migliori. Il tratto tornanti esce bene, forse meglio del solito, e si viaggia verso il dritto finale con i temuti salti di roccia. Piccola incertezza all'inizio che rallenta un pò la velocità, poi riesco a prendere la traccia migliore fino ai due denti finali. Primo tutto a sinistra, bon, fuori sella quasi esagerato e giù dritto per dritto anche sull'ultimo dente con il doppio scalino.
L'euforia sarebbe contagiosa, ma a fine discesa non ve anima viva, si vede tutto il lunedì lavorativo degli altri.
Mi concedo qualche scatto prima di passare nel lato opposto del Vaio e chiudere il giro con la salita dei Cancelli e la discesa delle Albicocche. Impressionante la forka che copia la parte sassosa prima dei cancelli come se fosse burro.