L'Anonimo

UN CUORE MATTO …….


Tranquilli ragazzi, non tengo il cuore malato, anzi la sensazione nella mia prima pedalata dopo la lunga pausa è stata quella di non aver mai avuto un cuore cosi pronto e reattivo; mi bastava cambiare il ritmo solo per cinquanta metri in salita per vederlo schizzare a quasi 180 battiti.
Il tutto senza far fatica a mantenere l'alto numero di giri, però per dirla tutta una volta saliti i battiti non scendevano con la consueta rapidità, ma diciamo con più calma.
Buone comunque tutte le sensazioni che mi sono arrivate dal fisico nelle quasi tre ore pedalate, nelle quali sono riuscito a percorrere circa 62 chilometri, che a me non sembrano affatto pochi visto le quattro salitelle percorse, se pur lentamente.Vedendo il mio giro dal satellite, si avrebbe la sensazione che sono corso "dietro al maiale", come si suo dire in gergo Mantovano, visto l'intreccio del tracciato che mi ha visto percorrere tutti gli sterrati più semplici compresi fra Marcellise e Sezano.
Partenza dalla strada dei Fossi a San Martino, fino a Montorio, per salire la collina del Castello fino a San Fidenzio, poi giù da Novaglie fino quasi a Poiano dove prendo lo sterrato del progno. Su fino a Santa Maria per salire il Piccolo Stelvio e scendere da Sezano, da dove punto nuovamente verso Montorio. Da Montorio salgo il Monte dai Santi, passando per le tre Canoe, per scendere a Marcellise, dal quale mi sposto nuovamente fino a San Martino. Da qui di nuovo la strada dei fossi con una bella ripetura sul tratto fino alle Ferrazze che mulino tutto a 30 orari, con il 32, arrivando a 175 battiti sul piano. Arrivo nuovamente a Montorio, da dove risalgo un'altra volta fino a San Fidenzio, per scendere a Mizzole, dal lato semplice del Torresin; da Mizzole risalita al Piloton per percorrere nuovamente la collina del Castello, scendere a Montorio e ritornare a casa dalla ciclabile.
Le sensazioni provate, FANTASTICO, ero talmente felice tanto da non sentire minimamente il freddo della prima ora, e con il passare dei chilometri la pedalata migliorava sempre di più restando sempre molto agile. Praticamente ho fatto quasi tutto il giro con il 32, mettendo il 44 si e no tre volte nei tratti in discesa, visto la difficoltà che al momento ho di far forza con il pollice sinistro, che è quello che comanda il deragliatore.
La mano tutto sommato in un giro cosi non fa fastidio, da dire che praticamente lo solo tenuta appoggiata al manubrio senza neanche stringere la manopola e percorrendo le discesa a passo d'uomo.La scelta dalla mtb ammortizzata è stata comunque la migliore, e credo che per diversi giorni pedalerò solo così.La media del giro è stata anche buona, appena sopra ai 21,5 orari, nulla comunque a che vedere la mia solita andatura generalmente più tirata. L'importante è che sono ritornato, e che mi sono divertito come un bambino dell'asilo ..............QUANT'E' BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE TUTTAVIA, CHI VUOL ESSER LIETO,SIA: DI DOMAN NON C'E'CERTEZZA...........
Vivere felici ogni attimo della propria vita, anche ritrovando semplici piaceri di una pedalata cosi, è una cosa meravigliosa!!!!