L'Anonimo

SCUOLA DI ADERENZA …..


Chiariamo subito che non si sta parlando di E.R. Medici in prima linea, ma del titolo dato giustamente a questo post che parlerà delle tappa odierna vissuta in mtb.Doveva essere un gran giro, ed alla fine lo è stato grazia al fatto di aver osato l'inosabile al Cerro, seguendo l'istinto e lo spunto del Papataso che voleva arrivarci a tutti i costi a Corbiolo per scendere dal lunghissimo sterrato che porta a Lugo.
Erano quasi le 10 quando arriviamo al Cerro accompagnati da una leggera, ma continua pioggerellina, siamo più o meno una decina e abbiamo appena salito la pissarotta con il passo allegro di chi di strada ne deve fare parecchia.
Mi è piaciuto veramente salire cosi fino a li, ad un ritmo mai tirato e molto piacevole che ci ha permesso una bella chiacchierata per tutto il tratto ingannando così il tempo della salita.
Al Cerro il gruppo è orientato alla discesa verso valle, tutti tranne uno la pensano così e a quell'uno io ci andrò dietro, come un cane da tartufi, come un pulcino alla ciocca, come un elefantino all'elefante, come un ippopotamino all'ippopotamo, come una gazzella piccola alla gazzella grande, come Berlusconi alle escort, insommo in poche parole ci sono andato dietro seguendolo.
Salutiamo cosi i vari Savoia, Tenuti, Federico, Walter, Benito e tanti altri puntando le nostre mtb verso il paese natale della Paolo Pezzo; la pioggerellina insiste ancora, ma fra le nuvole grigie del cielo si fa spazio un piccolo spiraglio di luce.
Un briciolo di morale in più per la nostra pedalata che si fa sempre più decisa, fino a farci passare senza grossi problemi i primi strappi sterrati che anticipano la lunga discesa.Il fondo "bronbo" d'acqua è comunque molto compatto e non lascia staccare il fango e solo qualche tratto di sassi bagnati risulterà discretamente impegnativo. La discesa parte con tutti i crismi possibili delle sicurezza (casco allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza sempre), e con molta attenzione a dove si poggiano le ruote ad una velocità sempre ben controllata. Ma con il passare dei chilometri la confidenza con il fondo e la bici faranno da volano all'entusiasmo scaturito dal discendere.
Si comincia a tirare qualche bella staccata in derapata, e a far prendere un po' più di velocità alla bici, studiamo i passaggi più impegnativi sempre a bassa velocità portandoli comunque fuori sempre in sella.Lunghissima la discesa, ci sono voluti almeno 25 minuti per scendere dice il Papataso, ma il divertimento è stato più del previsto almeno dal mio punto di vista.
Più i chilometri passavano e più prendevo confidenza con le condizioni, il mio andare è diventato più sicuro e mi sono veramente divertito, figuratevi con l'asciutto cosa sarebbe stata la cosa.A Lugo il meteo ci regala asfalto asciutto e una luminosità inaspettata che accompagneranno il nostro rientro verso casa.Bello veramente ne è valsa la pena crederdi,Chi non risica, non rosica! La fortuna aiuta gli audaci!Carpe diem!Tentar non nuoce!Meglio un uovo oggi che la gallina domani! Se oggi sereno non è doman seren sarà!Rosso de sera, mal de testa alla mattina!!!!