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Finanziaria, Bruno: «Senza slancio e ambizione, non guarda allo sviluppo»


Una legge di stabilità «senza slancio, senza nessuna sfida, senza ambizione e visione», che «finisce per non appassionare nessuno nella sua insignificanza e nel suo grigiore”. Lo ha detto il senatore di Alleanza per l’Italia, Franco Bruno, nel suo intervento al Senato sulla Finanziaria, sottolineando come il provvedimento non sia utile al Paese e come il Governo abbia «abbandonato da tempo la scelta dello sviluppo». «Nella legge di stabilità – ha affermato l’esponente di ApI – la spesa strutturale aumenta, mentre le risorse sono aleatorie o sono ancora una volta risorse cosiddette una tantum”, come il caso dei proventi sul digitale: «Parliamo di qualche miliardo di euro che preludono –sottolinea Bruno – a un peggioramento dell'indebitamento strutturale del Paese». Nella manovra finanziaria, per Bruno, manca il pezzo che riguarda lo sviluppo. Una conferma del fatto che «le poche riforme tentate da questa maggioranza sono state tutte sostanzialmente difensive e non hanno mai provato ad essere all'altezza delle sfide che i tempi richiedono».«Questo Governo – aggiunge Bruno – capisce che non è in grado di chiamare il Paese ad affrontare problemi che appartengono alla crisi epocale. Non ha più credibilità progettuale, non ha autorevolezza morale e nemmeno maggioranza politica». Il presidente del Consiglio «non tenti di essere una sorta di reverendo Johnson all'italiana. L'Italia non è una Johnson town. Non ci sarà nessun suicidio quando non ci sarà più Berlusconi – conclude il senatore Bruno – nonostante qualche adepto mostri la stessa devozione che è dovuta nelle sette. Ci vorrebbe un atto di responsabilità: le dimissioni del Premier».