Bagaglio a vita...

FRIGIDITA'


"Nove volte su dieci la frigidità è più un odio verso l'atto fisico in sè nel quale la donna non trova quella comprensione necessaria per giungere alla piena soddisfazione.   In pratica quando un uomo è un po' troppo rude la donna non riesce a lasciarsi andare fino ad arrivare all'orgasmo. Per una donna l'amore fisico è il risultato di una comunicazione sentimentale, ha bisogno di sicurezza e tenerezza, deve sentire la solidarietà del suo compagno; ricerca, insomma, una perfetta armonia."(http://www.webalice.it/italiano.domenico/frigida.htmMolto spesso si sente parlare di donne che si ritengono frigide e/o il loro patner le definisce tali. Questo spesso provoca una forte frustazione nelle donne che sanno chiaramente di non esserlo ma che a differenza degli uomini (che non solo danno una grande importanza alla loro mancanza di stimolo ma anche non si chiedono mai se la causa della frigida' della loro donna non siano  stati proprio loro ad averla causata) si fanno mille domande del perche' non "hanno piu' voglia" oppure subiscono il sesso senza domandarsi perche' non hanno mai raggiunto l'orgarmo o non lo raggiungono piu'. Il tutto dando una motivazione errata che a loro il sesso non interessa piu' o che e' dovuto all'eta'. Esse non si chiedono mai "il mio lui mi attrare ancora???""perche' ho perso l'interesse in una cosa che un tempo piaceva anche a me???"L’orgasmo femminile può essere facilmente condizionato dai meccanismi del “trattenersi” e del supercontrollo che sono, probabilmente, fondamentali nella patogenesi di questo disturbo.Molto spesso all’origine di una situazione di anorgasmia c’è la presenza un effetto inibitorio dell’ansia durante il rapporto. Tale ansia può essere dovuta inizialmente alla novità, a paure sessuali, a traumi pregressi (es. abuso sessuale), a un rapporto non adeguato col partner, al timore di perdere il controllo (e di fare o dire qualcosa di sconveniente), ecc.A causa di tale ansia la donna ha paura di “lasciarsi andare” e si “trattiene” di fronte alla sensazioni sessuali, nel momento in cui esse diventano più intense. Col passare del tempo tale meccanismo di controllo si rafforza sempre di più fino a diventare automatico e a non poter più essere controllato volontariamente. La donna, quindi, non sperimenterà più l’orgasmo nemmeno quando è calma, innamorata, propriamente stimolata e reattiva per ogni altro verso.In alcuni casi quest’ansia può diventare ansia da prestazione. La donna insegue continuamente l’orgasmo, come dimostrazione di normalità e di amore per il partner, accelerando ad ogni costo l’evento e cercando di “sentire” quanto più possibile. Proprio tale eccessiva attenzione impedisce, ancora una volta, il lasciarsi andare all’immaginazione e alle proprie emozioni, rendendo il rapporto troppo limitato alla sua concretezza. L’obiettivo primario della terapia è quello di diminuire o eliminare il supercontrollo involontario del riflesso orgasmico. Il trattamento consiste nell’insegnare alla paziente a focalizzare la sua attenzione sulle sue sensazioni premonitorie associate all’orgasmo. La paziente deve imparare a non rinnegarle e per questo deve essere distratta dal ipercontrollo inibitorio che ha esercitato inconsciamente su questa reazione. Per eliminare il supercontrollo e l’inibizione la paziente si impegna in esperienze sessuali prescritte, studiate in modo da insegnarle a smettere di intralciare il naturale processo della scarica orgasmica.Tramite la psicoterapia, inoltre, si cerca di promuovere la presa di coscienza e la risoluzione dei condizionamenti culturali e educativi che hanno originariamente spinto la paziente a “trattenere” il suo orgasmo. Estratto da:http://www.ipsico.org/raggiungere_orgasmo_femminile.htm