Creato da sensuale_tt il 07/08/2008
Sapere imparare per conoscere, capire e saper ringraziare e anche perdonare!
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Post n°74 pubblicato il 26 Luglio 2009 da sensuale_tt
Purtroppo, è troppo frequente, nei colloqui psicologici, la lagnanza di entrambi i sessi sull'impossibilità di trovare ‘ uomini veramente maturi ‘, e‘donne veramente impegnate nel rapporto’ e ciò non può che scaturire dallariluttanza e dalla paura del cambiamento, della trasformazione inevitabile che l'amore richiede: la rinuncia al narcisismo, al desiderio avido di possesso, alla fantasie deliranti, per guardare l'altro, non già nello specchiodei propri fantasmi interiori, bensì nella sua totale interezza e complessità,andandogli incontro con sensibilità e rispetto, proteggendo il legame creatoda illusorie chimere di eterna felicità. Ma, per operare questo cambiamento,occorre aprire lo scrigno della mente, scavare negli anfratti della psiche e portare alla luce gli antichi fantasmi che la popolano. L'individuo insicuro nelle sue relazioni d'amore è tenacemente convinto di essere alla ricerca di accettazione e di amore incondizionato, ma in realtà finisce per ripetersi in modo stereotipato, sperimentando all'infinito il rifiuto e la lotta contro il rifiuto stesso, una lotta incominciata tanto tempo prima e così abituale da divenire familiare e preferibile, inconsciamente, ad alternative sconosciute e perciò più rischiose. Le componenti dell'amore romantico insicuro sono l'ansia e l'ossessione. L'ansia amorosa induce nel soggetto laceranti sentimenti di incertezza e di paura, quasi si trovasse sospeso sull'orlo di un baratro, e il suo umore oscilla tra i vertici della euforia e gli abissi della disperazione: la minima mancanza di entusiasmo da parte del partner genera timore e sofferenza, ogni più piccola manifestazione d'affetto arreca soltanto un momentaneo sollievo.
“ Sonetto amoroso “ Se volgi a caso i tuoi occhi soavi e tenera mi osservi, in quel momento provo dentro di me un simile contento che più non temo un danno che mi aggravi. Ma se li vedo schivi o disdegnosi o gravi mostrandomi nel viso il tuo scontento tanta pena mi dai, un simile tormento che quasi della vita mi disgravi. Cosi per me tu reggi la vita e la morte racchiusa nella luce dei tuoi occhi e sai darmi con il tuo sguardo morte e vita. e io sono felice, anche se la mia sorte vuole che la mia vita dipenda da te, se mi dai la morte, presa da te la morte mi sarà gradita. Luis Vaz De Camoes (11) L'ossessione |
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