Ancora Io

Luigi De Magistris


Sono sposato ed ho due figli maschi. Avere un terzo figlio, una femmina
, è un mio sogno. Mi sono diplomato al liceo classico "Pansini" di Napoli nel 1985. La mia grande passione da ragazzo è stata la filosofia. Mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza e laureato a 22 anni, con 110 e lode, con una tesi in diritto penale  
. Dal primo giorno di Università ho capito che volevo fare il magistrato, ho sentito dentro quella molla che ha scatenato la passione per un mestiere in cui realizzare quella sete di Giustizia che ho sempre avuto      
. Nel 1993, a 26 anni, ho superato il concorso in magistratura. Dopo il tirocinio a Napoli, ho iniziato ad esercitare le funzioni giudiziarie, quale Sostituto Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Catanzaro, dove sono stato impegnato dal 1996 al 1998. Mi sono occupato, da subito, di inchieste delicatissime, in tema di corruzione e criminalità organizzata    
. Ho chiesto, quindi, il trasferimento a Napoli, dove ho svolto le stesse funzioni di PM dal 1999 al 2002. Anche a Napoli mi sono dedicato ai reati commessi dalla criminalità dei cosiddetti colletti bianchi oltre ai fatti di criminalità organizzata 
. Dal 2003 al 2008 sono ritornato a fare il Pubblico Ministero, in prima linea, in Calabria, precisamente a Catanzaro. Presso questa procura sono stato titolare di indagini rilevanti, tra le tante quelle note come Toghe Lucane, Poseidone e Why Not. Poi è arrivato l'ingiusto trasferimento, quando sono stato "strappato" dalle funzioni che amavo di PM solo per aver fatto il mio dovere ed esercitato il lavoro come una "missione", in ossequio alla Costituzione Repubblicana che sancisce l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, imperativo che ho sempre avuto scalfito nel cuore e nella mente. Ho deciso di impegnarmi in politica con Italia dei Valori, perchè non mi è stato più consentito di svolgere le funzioni di Pubblico Ministero, cioè del lavoro al quale ho dedicato gran parte della mia vita con sacrifici immensi; perché si reiteravano iniziative pretestuose finalizzate alla mia totale disintegrazione professionale;  
perché sono stati "eliminati" dalla titolarità delle inchieste - allontanati dalla loro sede e spogliati dalle funzioni di Pubblico Ministero - tre coraggiosi magistrati della Procura di Salerno che hanno avuto il solo torto di accertare che avevo agito sempre nell'assoluta correttezza e che, per converso, ero stato illegalmente ostacolato nelle indagini preliminari condotte a Catanzaro. Così ho accettato la proposta di Antonio Di Pietro di partecipare - unitamente ad altri autorevoli esponenti della società civile - ad un progetto entusiasmante, che ha l'ambizione di cambiare il Paese nel percorso della legalità e della Giustizia, di contribuire a formare una nuova classe dirigente che possa sostituire il "sistema castale" che governa il nostro Paese, per difendere la Costituzione Repubblicana e contrastare il regime autoritario che va consolidandosi, interrompendo il progetto piduista di stravolgimento dello Stato di diritto, a cui preferisco l'attuazione dello Stato sociale in primo luogo a garanzia dei lavoratori, mettendo in pratica il precetto che l'Italia è una Repubblica che si fonda sul lavoro.
Una sfida che prevede la battaglia contro il pensiero unico e la teoria del consumatore universale, scegliendo al contrario la strada di un nuovo rapporto tra economia ed ambiente e prediligendo la pratica degli ideali di libertà, uguaglianza e solidarietà, avendo a cuore soprattutto le esigenze dei più deboli e considerando la cultura punto essenziale per ogni azione riformatrice
. Questo progetto non può ovviamente trascurare la difesa assoluta dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura e della libertà di informazione e di manifestazione del pensiero: entrambi baluardi di ogni compiuta democrazia. Mi piace pensare a questo impegno come ad una vera e propria resistenza costituzionale pacifica e perciò i giovani rappresentano uno dei motivi di grande speranza: come emerge dal cuore pulsante del "popolo della rete" che mi ha sempre sostenuto.
 Oggi sono europarlamentare dell'Italia dei Valori e mi è stato assegnato in Europa un compito importante: quello di presiedere la Commissione per il controllo dei bilanci. La mia azione, in questa veste, sarà sempre indirizzata a garantire la trasparenza dell'investimento dei finanziamenti comunitari nei paesi aderenti all'Ue, in primo luogo ovviamente l'Italia, dove lo sperpero del denaro pubblico a vantaggio dei soggetti lobbistici e della mala politica è stato, purtroppo, un fattore determinante, come ho avuto modo di constatare durante la mia attività di PM in Calabria. Credo che l'Europa potrà essere per il nostro Paese un volano di trasformazione positiva, uno stimolo e un monito a migliorarci.
Un'altra Italia è infatti possibile ma dipende anche da ciascuno di noi. In questo sogno c'è bisogno del contributo di tutti perché è un cantiere di cambiamento che va costruito insieme: ognuno, nel suo piccolo, sarà parte integrante di questo progetto. La partecipazione democratica e la capacità movimentista del popolo possono incidere nei destini di una Nazione. Proviamo a dimostrare - con umiltà, ma con grande coraggio e determinazione, nonché con straordinaria forza di volontà - che la Storia siamo noi.
Ciao a tutti, Luigi