AQUILA INDIANA

LE CULTURE INDIANE - 3^ parte


 LE PRATERIECon il nome di "praterie" si indica la parte centrale del continente nordamericano, compreso fra il versante orientale delle Montagne Rocciose e la linea di continuità costituida dal corso del fiume Mississippi e dal margine occcidentale del Lago Superiore.
La superficie complessiva dell'area supera i tre milioni di chilometri quadrati, estendendosi dal Canada agli USA. Questa zona è occupata da praterie temperate continentali popolate da abbondante selvaggina di grossa taglia e in particolar modo dal bisonte.Gli studi  più moderni suddividono quest'area in tre sub-aree:1) Pianure settentrionali2) Pianure meridionali3) PraterieAl momento del primissimo contatto con gli europei, i popoli che abitavano le praterie erano agricoltori, per lo più insediati in villaggi fissi lungo il fiume Missouri e degli altri affluenti di sinistra del Mississippi. Coltivavano una specie di mais resistente al freddo ed i fagioli.Vivevano in grandi case a pozzo quadrate o circolari, con tetti formati da travi pesanti ricoperte di terra. I villaggi erano sparpagliati ed ognuno arrivava intorno alle cento unità di individui.L'introduzione del cavallo, avvenuta fra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento, rivoluzionò i tradizionali sistemi culturali ed impose un diverso modo di vivere ai popoli delle praterie.
Il sistema agricolo sedentario fu velocemente soppiantato da un'economia fondata sulla caccia del bisonte, che richiedeva il nomadismo stagionale dei gruppi che la praticavano.Si sviluppò al contempo un'accesa conflittualità inter-etnica di proporzioni prima d'allora sconosciute, esacerbata anche dal costante flusso di popolazioni che si riversarono verso l'area delle praterie da ogni direzione, causata in parte dall'espansione delle popolazioni europee ma fondamentalmente per i vantaggi economici sull'uso del cavallo nella caccia. Si determinò anche un progressivo mutamento delle strutture sociali; le donne abbandonando i campi, furono relegate alle attività domestiche con una conseguente diminuzione del prestigio familiare; i giovani si organizzarono in società cerimoniali di guerrieri il cui capo veniva scelto generalmente in base a considerazioni di merito e di età.
Il profondo mutamento del sistema di vita interessò anche la tecnologia e l'arte. La gran parte dei prodotti creati e usati dagli indiani delle praterie presentavano come componente essenziale la pelle.La tipica abitazione di questi gruppi era il teepee con struttura in legno e copertura di pelle di bisonte. Di pelle erano anche gli abiti, i mocassino, gli scudi, i recipienti, le bisacce, le faretre e molti altri oggetti tipici. Utilizzavano le pellicce, le piume, le corna e più raramente il legno e la pietra che veniva lavorata per creare le teste delle mazze da guerra e i tipici anelli che occorrevano per fissare a terra le pareti dei teepee.Fra le espressioni artistiche caratteristiche dei popoli delle praterie ci sono le pelli di bisonte istoriate a motivi geometrico-simbolici e con disegni raffiguranti scene di caccia, di guerra e di danze ed anche le grandi decorazioni dipinte sulla superfice esterna dei teepee.
Le religioni dei popoli delle praterie combinavano lo sciamanismo al culto di una entità suprema che presso i sioux aveva il nome di Wakonda; praticavano la ricerca dell'estasi onirica attraverso il ricorso alle danze parossistiche, possedevano società cerimoniali, adoravano un feticcio e facevano uso di talismani.I gruppi etnici che abitavano le pianure settentrionali fra il XVII e il XIX secolo appartenevano principalmente alle famiglie linguistiche algonchina e sioux; gli algonchini erano presenti nell'area degli affluenti del fiume Saskatchewan (cree, piegan, kainah, siksika e atsina), sull'altopiano delle Black Hills e lungo il corso del fiume Arkansas (cheyenne e arapaho); i sioux (assinibon ed etnie della sottofamiglia lakota) popolavano il restante territorio. L'area più settentrionale era occupata dall'etnia athapaska dei sarsi.Le etnie delle pianure meridionali appartenevano a cinque diverse famiglie linguistiche:- athapaska (kiowa-apache e lipan)- caddo (wichita)- uto-aztechi (comanche)- hoka (sottofamiglia tonkawa)- kiowa-tano (kiowa).I gruppi delle praterie costituivano una compatta maggioranza linguistica sioux (omaha, ponca, iowa, mandan e le etnie della sottofamiglia dhegiha-osage). Questi gruppi a differenza degli altri indiani delle praterie, continuarono a praticare l'agricoltura e a vivere in insediamenti permanenti per lunga parte dell'anno.Fra i tratti culturali caratteristici dei gruppi di quest'area, si trova il costume sepolcrale di lasciare i propri defunti su impalcature di pali in cimiteri ad una certa distanza dal villaggio. Credevano che col trascorrere del tempo, una volta che i corpi, lacerati dagli animali e dagli agenti atmosferici e ridotti ad un mucchio di ossa, lo spirito sarebbe finalmente stato libero di vagare nuovamente per la Terra.