AQUILA INDIANA

Storia ed altro dei nativi americani

 

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Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo e con essa mi sento bene. Alcuni dei miei amici sono nati con la pelle gialla, nera o bianca.
Nessuno l’ha scelta e va bene così. Ci sono rose gialle, rose rosse e bianche, ognuna di esse è bella.
Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano d’accordo e lavorino insieme senza che la maggioranza cerchi di uniformare gli altri al proprio vivere. 
                                                       (Tatanga Mani)

 

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"CONQUISTADORES" SPAGNOLI

Post n°18 pubblicato il 20 Maggio 2012 da Cavallo_pazzo_1

Nel 1539  Hernando De Soto sbarca in una terra a cui da il nome di Florida.
Gli spagnoli avevano già sterminato la popolazione india nelle Antille e nel Centroamerica provocando la decimazione degli Atzechi e dei Maya; qui non smentiscono la loro fama e per tre anni, De Soto a capo di un centinaio di uomini, vaga nel Sud-est seminando morte. Per gli indiani è un'esperienza terribile, agli spietati scontri si aggiunge il vaiolo, una malattia portata dagli spagnoli contro la quale gli indiani non hanno difesa.
L'avanzata di De Soto viene fermata ed il suo esercito annientato in una dura battaglia presso il fiume Mississippi dove lo scontro avviene con indiani disposti a morire per la loro terra.

Nel 1540  Francisco De Coronado invade la terra a nord del Messico alla ricerca delle favolose "città di Cibola" di cui parlavano le leggende e di cui si diceva che tutte le case avevano i tetti d'oro.

Si imbattono invece nei pueblos (nome dato dagli spagnoli stessi ai villaggi murati dando anche nomi alle varie tribù: pecos, tiquex, ecc. mentre gli anglosassoni per le stesse popolazioni usarono il nome tribale di Tiwa) abitati da popolazioni miti e religiose (hopi, zuni e altre) e qui ancora stragi, roghi, torture e impiccaggioni (strage di Tiquex). I Pueblos sopportano il dominio spagnolo per più di un secolo.

Nel 1680 i Pueblos guidati da un sacerdote del    grano di  nome  Popè, insorgono  e cancellano  la  presenza  spagnola  per circa 10  anni. 

Nel 1687  Pedro De Posada inizia la riconquista. Il villaggio di Tamaya (Santa Ana) viene incendiato.

Nel 1690 Domingo Garbaceo De Cruzate y Gongora comanda  l'assalto al pueblo di Sie e i pochi prigionieri  sopravvissuti (circa  170) vengono costretti a servire  l'esercito spagnolo e accusati di  tradimento dalle altre  tribù pueblo.
De Cruzate attacca e stermina quasi completamente  anche i Pecos  che nel giro d
i cento anni rimasero in  appena 160.

Nel 1692  Diego De Vargas Zapata distrugge le tribù dei Cochiti, dei  Tuei, deiTaos, dei Sandia; la tribù dei Cieneguilla riesce a resistere per un paio di anni ma poi si arrende per fame. Pokwoge (San Idelfonso), Kahpo (Santa Clara) e Nambe vengono abbandonate dagli abitanti che si rifugiano tra gli Hopi, tra i Navaho e tra gli Ute del Nord. Picuris si arrende nel 1694 mentre Acona resiste fino al 1699.

La popolazione indiana del sud-ovest si riduce da 90.000 a 20.000 persone e dei 40 villaggi ne restano solo 19.
Gli spagnoli penetrano anche nel Texas e nella California ma la regione è ormai dominata dagli Apache, dai Kiowa e dai Comanche che si dimostrano invincibili.
"I tartari delle pianure" grazie all'uso dei cavalli sfuggiti agli spagnoli durante l'attacco ai Pueblos sono imbattibili.

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Commenti al Post:
pgmma
pgmma il 24/01/13 alle 14:39 via WEB
tartari... non avevo mai udito. Questi massacri, simili a molti altri della storia, sono la riedizione della tragedia greca dell'uomo, forse disceso da quel Caino che....
 
pgmma
pgmma il 24/01/13 alle 14:43 via WEB
blog curato e con interssanti immagini. Io sono considerato Nord-Est, anche come astrofilo
 
ApeMayaDeiFiori
ApeMayaDeiFiori il 01/04/13 alle 18:05 via WEB
è bene non dimenticare mai queste profonde ferite causate ai nostri fratelli. purtroppo la storia dovrebbe insegnare a non commettere più gli stessi errori... chissà che un giorno non sia cosi!
 
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Un blog di: Cavallo_pazzo_1
Data di creazione: 25/04/2009
 

LA RUOTA DELLA MEDICINA

  

Per i Nativi americani ogni individuo che nasce, viene  spinto da un soffio di vento delle  quattro  direzioni principali Nord, Sud, Est, Ovest,  a seconda  di quale vento sia predominante nel momento della nascita di tale bambino. Ogni vento ha delle particolari peculiarità a seconda della provenienza, e della sua rappresentazione.

 

 

NORD

Nord: conoscenza e saggezza

Il colore del Nord è il bianco, il colore della purezza e dell’equilibrio, è la trasparenza. Esso è la somma di tutti i colori dello spettro solare e rappresenta perciò la perfezione e la completezza.

L’elemento associato è l’aria. Essa trasporta i nostri pensieri, sogni e aspirazioni ed è perciò associata alla mente e alla comunicazione. Essa è legata anche al vento che sfiora l’anima di tutte le cose viventi e porta nei suoi viaggi una particella di tutto ciò che tocca. La parola chiave è: ”ricevere con la mente”.

Il Nord simboleggia l’Inverno e alle stelle che per i Nativi erano simbolo di universalità e protezione divina. Essi credono infatti di discendere dal Popolo delle Stelle. Il Nord è anche il Luogo degli Anziani, della conoscenza e della saggezza. Conoscenza significa “ciò che è conosciuto” e per i Nativi comprende filosofia, religione, scienza, che si devono integrare reciprocamente nella vita.

L’animale Totem connesso a questa direzione è il bisonte.
Il Bisonte era l’animale più importante per i Nativi Americani perché si donava completamente per permettere all’uomo di vivere, fornendogli tutto ciò di cui aveva bisogno.

 

 

EST

Est: illuminazione

Il colore dell’Est il Giallo; questa direzione è associata  al Sole come astro e alla Primavera come stagione, rappresenta la rigenerazione e la trasformazione, la via dell’illuminazione interiore.

L’elemento associato è il fuoco, ciò che arde senza bruciare per riscaldare e portare alla crescita; è la manifestazione materiale del Grande Spirito.

La parola chiave è: “determinare con lo spirito”.
Il Potere dell’Est è il Potere della Luce, dell’illuminazione mentale e spirituale e della visione interiore che deriva dalla coscienza dell’unità di tutte le cose viventi e la consapevolezza della Visione Interiore.

L’animale totem associato all’est è l’aquila.
L’Aquila è il simbolo della libertà da tutte le forme di ignoranza e bigottismo, della chiaroveggenza e della preveggenza poiché è l’animale che vola più in alto e che può vedere tutto e che riesce a guardare direttamente il Sole senza essere accecata dalla sua luce. Essa custodisce la dimora degli ideali più nobili.

 

 

SUD

Sud: fiducia e innocenza

Il Sud è legato al colore Rosso e all’Estate e rappresenta  la vitalità, il vigore fisico, il coraggio e l’energia sessuale; rappresenta la giovinezza, la generosità, la passione, l’amore. 

L’elemento associato è l’acqua. L’acqua prende la forma del suo contenitore e  scorre prendendo la forma di ciò su cui scorre per cui essa rappresenta la fluidità e l’adattabilità. L’Acqua dona la vita perché rende fertile la Terra, fa nascere le piante e le alimenta.

La parola chiave è: “dare con le emozioni”.

L’animale totem è il topo.
Il topo rappresenta la capacità di prendere coscienza delle cose avvicinandosi ad esse con le sensazioni e il tatto. Il Sud insegna ad agire nello stesso modo, con fiducia nel nostro istinto, nelle nostre sensazioni e nelle nostre emozioni.

 

OVEST


Ovest: introspezione e trasformazione

Il colore dell’Ovest è il Nero, il colore della non-forma da cui tutto ha origine. Esso assorbe tutti i colori dello spettro in sé, immagazzina ed è protettivo. Nere erano infatti le Tende della Luna, i tepee dove le donne Native si ritiravano durante le mestruazioni, per ascoltare nelle profondità del loro corpo il potente contatto con la Madre Terra. L’ovest è la direzione dove tutto è in funzione di qualcosa che deve avere il suo ciclo, ciò che nasce deve inevitabilmente morire; è legata alla Luna come astro e a tutto ciò che è ciclico. 

L’elemento collegato all’ovest è la Terra che ha come caratteristiche la solidità, la stabilità e la fermezza fino all’inerzia.

L’Ovest è l’unica direzione associata a qualcosa di concreto e di materiale;  è il luogo delle apparenze, del mondo della forma, di ciò che si manifesta fisicamente ed il luogo dell’esperienza dove si impara e si cresce. La terra è rappresentata dalla sua forma più duratura, la pietra; da sostentamento, conforto e sicurezza.

L’Ovest è associato all’Autunno e la parola chiave è: “trattenere con il corpo”. Attraverso il corpo ci è consentito di immagazzinare energie e nutrimento, ma nel corpo si possono anche conservare le vecchie ferite che ci hanno fatto soffrire nelle emozioni, nella mente o nello spirito. 

L’animale totem associato all’ovest è l’orso bruno o il Grizzly che rappresenta la forza. Saper riconoscere il giusto momento per ritirarsi a recuperare le forze e riorganizzare i propri pensieri, solo così è possibile preparare nuove e fertili strategie di azione.

 

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