L'arca delle stelle.

sfogo


PRIMA DI TUTTO, dovrei capire chi sono veramente. A volte lo so per certo, altre sono persa in mille contraddizioni e insicurezze. Di solito la mia faccia esteriore non tradisce alcuna debolezza, sono solare, sorridente... anche quando dentro sono il centro esatto di un tornado. E anche quando ammetto che qualcosa non va nel verso giusto, tendo sempre a sdrammatizzare e a vedere il lato positivo delle situazioni. Mi aggrappo alla speranza, ai tempi migliori che sicuramente verranno, alle cose belle che la vita mi ha dato. E così attendo che passi il tempo giusto per riprendere in mano la mia esistenza. Restare con le mani in mano è un'azione che non mi appartiene ma, purtroppo il lavoro di madre non lascia spazio a molto altro...così mi ritrovo a dovermi appoggiare al fare degli altri. Non mi era mai successo di vivere un periodo così nero, e non parlo degli affetti... quelli ci sono e sono ben saldi, parlo del lavoro che è mancato all'improvviso, portando sconcerto nella mia casa. Mi domando come possa essere possibile che in una Milano del fare... non ci sia uno straccio di possibilità per continuare a vivere una vita decorosa. Non faccio del vittimismo, che è una delle caratteristiche che più detesto al mondo, sono solo sgomenta di fronte al fatto che non ci siano davvero prospettive lavorative che permettano di proseguire il proprio cammino senza sentirsi col cappio al collo intorno al 15 del mese. Non desidero avere di più del giusto... e so bene quanto di giusto a questo mondo ci sia ben poco.