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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 14 Novembre 2008 da phedre_1956

Anche novembre se ne va e già si sente l’odore del mese di dicembre che ci porta il Natale. Penso a chi oggi ha 6 o 7 anni ed anche a chi ne  ha qualcuno di più… Non so con quale attesa i ragazzi e le famiglie di oggi vivano questa ricorrenza che è innanzitutto legata alla nostra religione ed alle sue tradizioni.

Da osservatore esterno mi pare che molto sia cambiato da quando ero un bambino che credeva a Gesù bambino ed alla Befana.. Forse sarà l’età oppure la società in cui tutto si consuma senza il rispetto delle tradizioni che sono il nostro vissuto.

Natale… Per me Natale è l’odore dell’albero di pino piantato in un vaso e l’odore delle candeline che mio padre accendeva con parsimonia perché dovevano durare sino alla Befana. Le palline che allora erano di leggerissimo vetro che si rompevano quando si staccavano dall’albero.

Natale… Per me Natale è l’odore del muschio che mio padre usava per preparare il presepe nella stanza dove c’era il salotto buono destinato a solo uso degli ospiti.

Natale… Per me Natale è la frenesia e l’attesa del mattino del 25 per vedere i regali che ci avrebbe portato Gesù bambino. Ed allora si ripensava al proprio comportamento durante tutto l’anno con la speranza di essere tra quelli che Gesù considerava bambini buoni a cui portare doni.

Con tenerezza e malinconia ricordo che i regali che più ricorrentemente ricevevo in quel tempo erano IL PICCOLO FALEGNAME, IL MECCANO, LA LITTORINA DI LEGNO. Mai che io abbia ricevuto la tanto sospirata pistola con la stella dello sceriffo o la carabina ad aria compressa con i gommini rossi…
Da allora ho imparato ad apprezzare la curiosità e l’emozione dell’attesa che spesso è più importante del dono che arrivava. Ancora oggi, per godere appieno l’emozione di un dono, ritardo con mille espedienti l’apertura di un pacchetto, di una lettera attesa. 
Oggi si scelgono di comune accordo i regali da scambiare… Ma dov’è l’emozione? Dov’è la capacità di scegliere un regalo perché si conosce a fondo il destinatario? 

Natale… Per me Natale era il vestito buono per andare a messa con mio fratellino. Quei vestiti erano destinati esclusivamente alle feste. “Chi è bello sempre non è bello mai”… predicava mia madre mentre mi pettinava un ciuffo ribelle aggiungendo un po’ di saliva al pettine per inumidire i capelli.

Natale… Per me il Natale si riconosceva dal fatto che tutti erano buoni e sorridenti ed anche mio zio che aveva un’aria truce e severa, in quei giorni ci rimproverava con un mezzo sorriso tranquillizzante. 

Buon Natale ora come allora… E’ il bell’augurio che si possa fare…


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II Parte

Ho un nipotino di 4 anni e penso, sforzandomi di ricordare, che sarebbe felicissimo se gli potessi regalare una bella astronave piena di leve e di pulsanti, Alcuni per manovrare ed altri per sparare alle astronavi nemiche. Un bel sedile dal quale dirigere l’astronave, un bel binocolo per vedere meglio e un aiutante che lo assista nelle manovre più difficili.
Indubbiamente so per esperienza diretta e personale che sarebbe uno spasso, una grande fonte di divertimento e di emozioni. Vuoi mettere dare la caccia a Lord Venner di Guerre stellari? Io da  piccolo avevo quell’astronave e me la ero costruita da solo. Veramente da solo ed è la verità… Dunque, occorre sapere che nella casa dove abitavo io da piccolo c’era un piccolo pezzetto di giardino e c’era più che una legnaia, un mucchio di tronchi belli accatastati. Avevo, insomma tutto l’occorrente per la mia astronave: dei tronchi seccati dal sole, qualche molletta per i panni da stendere, una cassetta di legno per sedile, qualche barattolo vuoto di concentrato di pomodoro ed un paio di tubi di cartone avanzati da qualche rotolo di carta igienica. Mi concentravo e inizio la costruzione dalla mia astronave. Le due parti delle mollette erano splendide leve da sollevare o abbassare per qualche manovra. Per accelerare e per frenare. Alcune erano destinate a far sparare i cannoni dell’astronave e i due rotoli di cartoncino erano i binocoli per vedere meglio. Ora, mio nipotino ha anche lui una legnania, io porto le mollette di plastica colorate per distinguere quelle da manovra da quelle per sparare. Una sveglia come quadrante e soprattutto molta ma molta fantasia. Qualcuno pensa che stia scherzando per riempire un blog di parole. Vabbè… vi farò sapere...



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