Chi non ricorda quelle caramelle ?Che a me personalmente facevano uno schifo immenso.Non me ne voglia il Signor Zigulì, tant'é così é ed avrà venduto vagonate di confettini anche senza il mio consenso.Lo zigulì a cui faccio riferimento é il cervello di un bimbo, Moreno.Ho letto domenica, anzi ho divorato, il libro che porta questo titolo.Autore : Massimiliano VergaDirvi che abbia provato una fitta al cuore sarebbe banale, seppure l'abbia sentita.«Se Moreno potesse leggere o capire quello che ho scritto, avrebbe tutto il diritto di incazzarsi con me. Ma, per mia fortuna, non può leggere, perché è cieco. E neppure capire, perché la Zigulì che ha sotto i capelli gli consente di riconoscere soltanto le tre parole che servono per sopravvivere: pappa, acqua, nanna. Insomma, uno dei vantaggi di avere un figlio handicappato è che puoi permetterti di essere un idiota e di trattarlo anche male. E io mi concedo spesso questo vizio».«Sei insopportabile. Preferirei masticare la sabbia piuttosto che sentirti. Anche dei chiodi nelle mutande sono più piacevoli della tua voce. Quando urli così non ho scelta. O ti sbatto in camera e chiudo la porta, oppure ti prendo a sberle. Quasi sempre finisci in camera. La ritengo una conquista». Ma c'è un senso di resa quando ammette: «Moreno incarna l'idea del figlio che nessuno vorrebbe avere».«Con Moreno è come camminare in un prato pieno di margherite: non sai dove mettere i piedi, per paura di schiacciarle».Cosa mi ha dato ?Il senso profondo di cosa significhi non mentire, non raccontarsela, non edulcorare la realtà con la finzione, la retorica, chiamare le cose col giusto nome.Incazzarsi e sentire di averne il diritto, non sentendosi in colpa.Ecco io ora sono incazzata per una serie di buone ragioni, non farò finta che non sia così.Alle volte sono pure ironica.Che non significa ridere, semmai è ridere amaramente.Ma è salutare così come incazzarsi.
ZIGULI'
Chi non ricorda quelle caramelle ?Che a me personalmente facevano uno schifo immenso.Non me ne voglia il Signor Zigulì, tant'é così é ed avrà venduto vagonate di confettini anche senza il mio consenso.Lo zigulì a cui faccio riferimento é il cervello di un bimbo, Moreno.Ho letto domenica, anzi ho divorato, il libro che porta questo titolo.Autore : Massimiliano VergaDirvi che abbia provato una fitta al cuore sarebbe banale, seppure l'abbia sentita.«Se Moreno potesse leggere o capire quello che ho scritto, avrebbe tutto il diritto di incazzarsi con me. Ma, per mia fortuna, non può leggere, perché è cieco. E neppure capire, perché la Zigulì che ha sotto i capelli gli consente di riconoscere soltanto le tre parole che servono per sopravvivere: pappa, acqua, nanna. Insomma, uno dei vantaggi di avere un figlio handicappato è che puoi permetterti di essere un idiota e di trattarlo anche male. E io mi concedo spesso questo vizio».«Sei insopportabile. Preferirei masticare la sabbia piuttosto che sentirti. Anche dei chiodi nelle mutande sono più piacevoli della tua voce. Quando urli così non ho scelta. O ti sbatto in camera e chiudo la porta, oppure ti prendo a sberle. Quasi sempre finisci in camera. La ritengo una conquista». Ma c'è un senso di resa quando ammette: «Moreno incarna l'idea del figlio che nessuno vorrebbe avere».«Con Moreno è come camminare in un prato pieno di margherite: non sai dove mettere i piedi, per paura di schiacciarle».Cosa mi ha dato ?Il senso profondo di cosa significhi non mentire, non raccontarsela, non edulcorare la realtà con la finzione, la retorica, chiamare le cose col giusto nome.Incazzarsi e sentire di averne il diritto, non sentendosi in colpa.Ecco io ora sono incazzata per una serie di buone ragioni, non farò finta che non sia così.Alle volte sono pure ironica.Che non significa ridere, semmai è ridere amaramente.Ma è salutare così come incazzarsi.