MA NON SARA' TROPPO

CARNE VIVA


Una indicibile stanchezza mi fa compagnia da tempo immemore,frutto di una condizione psico fisica che mi ha rivestita di carne viva.Tutto ciò che sfiora le mia membrasostiene il dolore con un fastidio irritantee i rapporti si svuotano.Osservo con incredulità alcune delle personeche mi circondanoun tempo oggetto di sceltasecondo il culto del valore aggiuntooggi orpelli insignificanti il cui spessore mi sfugge.Osservo un dogmatismo che non trova traduzione e coerenzanel pragmatismo,bocche vuote che sputano contenuti insulsi esempre più estranei ad un sentire idiosincratico.Torna con violenza la sensazione di essere fuori dal coro, voce stonatadi una comunità aliena.Torna il senso di fluire controcorrente,in fondo aborro l'uguaglianza,la mia diversità mi è di confortoa segnalare lo spoglio di usanzeche non mi appartengono più.Mi domando se il miosia un approssimarsi alla folliao ad una saggezza illuminantealla portata di pochi.