RICOMINCIO DA QUI

In un rapporto di amicizia


   La “costanza”, in un rapporto di amicizia, ha un ruolo determinante quando è intesa quale pilastro portante dei rapporti umani, la linfa che nutre il rispetto, la lealtà e scorta il cammino di chi ha la fortuna d’averla come compagna di viaggio. Alla luce di un’attenta valutazione, credo d’essere giunta ad una mia personalissima conclusione, a ricamare una tela che, agli occhi del mondo, potrebbe apparire un raccapricciante groviglio di fili o un’immagine nitida dai colori male assortiti e, solo alla via vista, ed è ciò che m’interessa, la narrazione di chi sono, di quanto ho da offrire e di quanto, umanamente, chiedo. Dinanzi all’amicizia non si dovrebbe, mai, domandare o pretendere … esatto? Si dovrebbe aspirare a “dare”, perché è nell’offrire a piene mani che si nutre il proprio animo … vero, verissimo, se fossimo gelidi sassi, corpi inanimati … ma non lo siamo! L’albero che genera sempre nuovi frutti, non sarà più in grado di produrli in assenza d’acqua e perirà sotto la calura, nel tentativo disperato di incuneare a fondo le radici alla ricerca di nutrimento. L’amica/o dovrebbe essere una figura che ci segue in silenzio, come un’ombra, che chiede ed offre un bene che ha un solo nome, “condivisione”, che comprende i silenzi gonfi di parole, che tende una mano non chiesta e non esige una quotidianità ossessiva e patologica. L’amicizia è un sentiero, un susseguirsi di salite e discese, di sassolini nelle scarpe, di gioie ed emozioni inesprimibili, un benevolo sortilegio che concede di voltare lo sguardo e sussurrare “hei, vorrei dirti che …” sapendo di non essere soli!