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Un blog creato da ASIA1929 il 14/10/2008

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Nella vita si può gioire o soffrire, piangere o ridere, vincere o perdere, ricordare o dimenticare ma soprattutto si può ricominciare

 
 

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"L'amicizia e l'amore non si chiedono come l'acqua, ma si offrono come il tè."

Post n°7 pubblicato il 04 Gennaio 2016 da ASIA1929

 

Si dice che :"L'amicizia e l'amore non si chiedono come l'acqua, ma si offrono come il tè."
C'è un rituale che mi accompagna d'inverno e che mi scalda arti e cuore...
Sarebbe preferibile avere la compagnia di un'amica vera, una presenza che mi darebbe davvero "calore" e che mi farebbe mangiare risate al posto dei biscotti, ma in loro assenza, sconfino e divoro sogni...
Ecco dove è finito il mio sogno: nel mio cielo capovolto 
Che voglia di andare via!
Voglia di ridere a crepapelle,si,di rinfilzarmidi quelle risate miste a sguardi complici, mentre si è seduti ad un cafè, sorseggiando un thè.
Solo fra amiche affini accade, che escono fuori, come se fossero pop-corn, risate complici e scoppiettanti, una dietro l'altra...
Esiste ancora l'amicizia vera, quella che dura anni e che lega due persone da fili invisibili?
 Ha un singolare ciclo di vita, l'amicizia, si accende velocemente, si infiamma con un intensità inusuale, poi, però, si spegne e finisce dentro i ricordi, come un'estate o qualsiasi altra stagione della vita. L'amicizia non è pianificabile a tavolino, è una questione di affinità, di sensazioni immediate, desideri condivisi, e oltre...c'è uno scambio di energie, a volte di pelle, fino alla capacità di guardarsi dentro per conoscersi meglio.
Uno scambio autentico, su cui costruire un rapporto che duri nel tempo, purtroppo, come a volte nei rapporti d'amore, qualcosa d'indefinito s'inceppa, il rapporto si allenta, sempre meno telefonate, incontri, mail...tutto scivola via per diventare altro: conoscenti.
Sono veramente pochi i rapporti in cui si può far scorrere quel flusso sincero di emozioni, capace di mettere in relazione persone magari non vicine fisicamente, e metterle in contatto, sulla stessa lunghezza d'onda,semplicemente come far scattare una scintilla.
Forse succede solo a quelle persone che   sono in grado di comunicare energia, di avere uno scambio energetico, e si sa l'energia è comunicazione.
Sta a noi coltivare il rapporto, alimentandolo della nostra energia, calibrando il flusso di scambio,altrimenti  restano solo feticci, cianfrusaglie perdute che arrecano solo malinconia nell'anima...
Anche in questo luogo virtuale, dove si scelgono "vicini di blog", oppure sui social,spuntano dal nulla dei fiori,cuoricini ed emoticons, dialoghi che sono i risvolti di monologhi scritti a due mani e letti da nuovi occhi, parole si aggiungono, confronto, crescita,così come, molte  parole vengono fraintese e  male interpretate...
E poi? Cosa succede...Resta tutto "alienato" in questa scatola? C'è un'eutanasia delle relazioni autentiche, una fame dialogo e di confronto che non viene saziata se ognuno resta arenato nella propria coscienza e non esce fuori se stesso per guardare l'altro!
D'altronde "La coscienza è avere gli altri dentro sè." L.Pirandello  

 

 
 
 

Serenità

Post n°6 pubblicato il 28 Dicembre 2015 da ASIA1929

Ti cerco in ciò che è già stato,

in un’atmosfera autunnale,

tra abiti e fruscii di seta,

tra bambole e rossetti.

Ti cerco,

affinché la tua presenza m’invada

e spezzi le catene che mi stringono i polsi.

Ti cerco,

in inverni interminabili

ed estati soffocanti,

tra i vapori di tazze fumanti

e le fusa di un gattino.

Ti cerco,

senza angoscia …

so che arriverai!

 
 
 

Passi

Post n°5 pubblicato il 22 Dicembre 2015 da ASIA1929

Frettolosi, riguardosi, opprimenti, lievi, curiosi, spensierati, mesti … un’infinità di “passi” attraverseranno le stanze dell’anima … solo pochi diventeranno incancellabili!

 
 
 

E quando c'è vò c'è vò!

Post n°4 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da ASIA1929

 

Le chiappette intorpidite da un lungo spostamento in auto, la camminata sbilenca per una passeggiata al freddino, “disponibilità” che si apprezzerebbero solo se dotati di codina o disposti a vivere da impavidi, come zio Zeb o zia Molly alla Conquista del West, “LEI” che attanaglia per trovar via di fuga, costringendo ad assumere posture imbarazzanti … Ecco che l’area di servizio, il locale che serve bevande e cibo, un semplicissimo bar, diventano miraggi, la “Toilette” un bene primario, vitale! E se il “servizio igienico” non fosse, esattamente, come quello di casa, e neanche un lontanissimo parente, ma un vero “cesso” più vicino alla fogna di Calcutta? Impensabile tenerla o farla in tasca, ragion per cui, messe in atto arti circensi mai conosciute si “libera” la bomba d’acqua, scongiurando il rimbalzo di schizzi. Ci avete mai fatto caso che più sono sudici, più sono tappezzati d’avvisi e richieste di corretto utilizzo di un bene comune e buona educazione? Il popolo dei pisciatori folli e kakatori astrattisti, quelli doc, ne sono sempre più convinta, o è bastardo inside o non scolarizzato.

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E per finire una vera “poesia” che letta una volta non si scorda più.
“Caga Molle, caga Duro, caga Scuro ma non fare virgole sul muro!”

 
 
 

In un rapporto di amicizia

Post n°3 pubblicato il 08 Dicembre 2015 da ASIA1929

  

La “costanza”, in un rapporto di amicizia, ha un ruolo determinante quando è intesa quale pilastro portante dei rapporti umani, la linfa che nutre il rispetto, la lealtà e scorta il cammino di chi ha la fortuna d’averla come compagna di viaggio. Alla luce di un’attenta valutazione, credo d’essere giunta ad una mia personalissima conclusione, a ricamare una tela che, agli occhi del mondo, potrebbe apparire un raccapricciante groviglio di fili o un’immagine nitida dai colori male assortiti e, solo alla via vista, ed è ciò che m’interessa, la narrazione di chi sono, di quanto ho da offrire e di quanto, umanamente, chiedo. Dinanzi all’amicizia non si dovrebbe, mai, domandare o pretendere … esatto? Si dovrebbe aspirare a “dare”, perché è nell’offrire a piene mani che si nutre il proprio animo … vero, verissimo, se fossimo gelidi sassi, corpi inanimati … ma non lo siamo! L’albero che genera sempre nuovi frutti, non sarà più in grado di produrli in assenza d’acqua e perirà sotto la calura, nel tentativo disperato di incuneare a fondo le radici alla ricerca di nutrimento. L’amica/o dovrebbe essere una figura che ci segue in silenzio, come un’ombra, che chiede ed offre un bene che ha un solo nome, “condivisione”, che comprende i silenzi gonfi di parole, che tende una mano non chiesta e non esige una quotidianità ossessiva e patologica. L’amicizia è un sentiero, un susseguirsi di salite e discese, di sassolini nelle scarpe, di gioie ed emozioni inesprimibili, un benevolo sortilegio che concede di voltare lo sguardo e sussurrare “hei, vorrei dirti che …” sapendo di non essere soli!

 
 
 

Sulle dita di una mano

Post n°2 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da ASIA1929

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Il tempo lenisce, sorprende, insegna, consegna la consapevolezza di possedere, o di aver fruito, in numero limitato, di “sostanze” che non hanno un valore economico, pur trasformando chi ne gode in una persona agiata come poche. Presenze costanti, silenziose o rumorose, mosse da un affetto o dall’amore, senza le quali albe e tramonti assumerebbero valenze diverse e del loro rincorrersi rimarrebbe solo il vuoto. Esclusi coloro che ci amano, solo per il nostro esistere, perché prolungamento della vita e “partenza-traguardo” della stessa, perché compagni di un viaggio in cui il cuore mette in circolo lo stesso sangue, c’è poco da girarci intorno e da riflettere, le persone che riterremo importanti, difficilmente latitanti, saranno poche. Il/la compagno/a di scuola, chi ha condiviso con noi i giochi d’infanzia o l’adolescenza, scortandoci in un continuo maturare, un incontro casuale, in grado di scacciare amarezza e solitudine, destinato a radicarsi, la voce e l’inconfondibile tepore dell’Amore! Come le dita di una mano, poche, sottili ma robuste, capaci di stringere, creare, accarezzare, dal pollice al mignolo, uniche, efficaci … indispensabili, così siamo propensi a credere. È vero, perché nasconderlo, raccontandosi una fiaba dall’ipocrita lieto fine, un incidente voluto, procurato, accidentale, potrebbe comprometterne l’integrità e mostrare una dolorosa imperfezione. L’amicizia calpestata, i sentimenti mai sottoposti a processo, una o più falangi ferite o brutalmente amputate. La sofferenza mortifica, debilita ma non paralizza la stretta coraggiosa di una mano che acciuffa e fa sua la speranza. Ciò che è perso non ritorna, non scivola tra le trame di un creato fatato che vede ricrescere una codina abbandonata o rispuntare la dentatura andata, ma educa a guardare oltre ogni limite, ad allontanare la resa e a credere che lo sgretolarsi di un sentimento non uccide, ma crea lo spazio per accogliere un bene ancor più grande.

 
 
 

Ho aspettato

Post n°1 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da ASIA1929

Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate...
ho incollato zampilli di silenzio alla sorgente viva del mio dolore..
prigioniera di un tempo mascherato di generoso impegno...
tra lettere di lacrime derise
sono rimasta sola a perquisirmi l'anima
 per salvarmi la vita,
quel tanto che bastava per aspettarti...
ora che so per certo che tutto è finito
io non voglio piu vivere...

 
 
 
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