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IL NUOVO PROIBIZIONISMO

Post n°34 pubblicato il 07 Marzo 2009 da Terra_Nostra
 

proibizionismo

Comune di Pescara Ordinanza n.121  del 06/03/2009 
 "Somministrazione Alcoolici"

 

Un'ordinanza giustificata dall'emergenza per la tutela dell'ordine pubblico.
D'un tratto i Pescaresi sono diventati incivili, ubriaconi e rissosi.

Tale ordinanza limita le attività dei pubblici esercizi e locali di intrattenimento nello svolgimento delle proprie funzioni.
Leggendo la suddetta ordinanza si evidenzia la volontà di fermare dei comportamenti incivili che non appartengono alla cultura di massa dei pescaresi o italiani, ma appartengono ad una cultura balcanica di etnia ROM.
La società pescarese sopporta da oltre 30 anni le comunità ROM di tipo stanziale (ormai residenziale) che non si sono mai integrate nel tessuto produttivo locale in quanto la loro cultura non prevede un lavoro, sopratutto onesto.
A queste comunità si sono aggiunte quelle di ultima generazione pervenute in Italia grazie al Trattato di Shengen e all'ingresso nella Comunità Europea di Stati Balcani.
Le loro culture incivili e le loro attività dedite all'illecito (spaccio, furto, accattonaggio) sono la causa principale della situazione di "emergenza".
NoN riteniamo giusto dover limitare tutte le attività con regolare licenza di somministrazione, sia esse pubblici esercizi che locali di intrattenimento o circoli, per colpire un fenomeno degenerativo della società attuale.
Aggiungiamo, inoltre, che la pubblica amministrazione ha concesso negli ultimi anni l'apertura di nuove attività di somministrazione applicando il D.L. 4 luglio 2006 n. 223 (decreto Bersani) in cui  all'Art. 3 abolisce:

a) l'iscrizione a registri abilitanti ovvero possesso di requisiti professionali soggettivi per l'esercizio di attività commerciali, fatti salvi quelli riguardanti la tutela della salute e la tutela igienico-sanitaria degli alimenti;

b) il rispetto di distanze minime obbligatorie tra attività commerciali appartenenti alla medesima tipologia di esercizio;

L'annullamento di tali regolamentazioni ha permesso il moltiplicarsi di esercizi di somministrazione bevande che per il Comune ha significato NUOVI CONTRIBUENTI.
Per i cittadini, invece, ha significato il proliferare di locali sotto casa gestiti, a volte, da personale non professionale.

In nome della liberalizzazione si sono commessi atti che hanno annullato leggi che tutelavano già la sicurezza e l'incolumità dei cittadini.
Si è annullato l'Art. 95 del T.U.L.P.S. (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza) promulgato nel 1931  che prevedeva il rapportodi esercizi per la somministrazione di alcoolici e superalcoolici in base al numero di abitanti.
Nello specifico, fino a qualche anno fa, il numero di licenze per la vendita di superalcoolici era in rapporto di 1/1000 cioè una licenza ogni mille abitanti.
Se Pescara ha una popolazione di 120.000 abitanti dovremmo avere soltanto 120 attività per la vendita di superalcoolici ed il controllo sarebbe più semplice.

Deduciamo che il problema della sicurezza non è nei modi e nei tempi della vendita di alcool ma nell'annullamento delle leggi sulla sicurezza.  

Suggeriamo inoltre che l'incivile problema dei contenitori di bevande (bottiglie, lattine) abbandonati per strada sia risolvibile,in gran parte, con l'installazione di cestini per rifiuti nelle zone ad alta frequentazione. (SPAGNA docet)

Per ciò che riguarda altre misure di tutela dell'ordine pubblico, l'ordinanza in oggetto fa riferimento al D.M. 5 agosto 2008 art.2 solo per ciò che concerne l'abuso di alcool.
Riteniamo che sia doveroso attuare tutto il contenuto dell'art.2 che prevede, inoltre, la lotta allo spaccio di droga, lotta all'accattonaggio, all'abusivismo commerciale.

Attuare tali misure significherebbe far conoscere la limitatezza di uomini e mezzi che dovrebbe tutelarci e allora tanto vale prendersela con i soliti e regolari gestori di locali.
Costa meno che mandare e detenere qualcuno in galera.

"si salvi chi può, NOI può"

 
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