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CRISI 2010: Prelievo di SANGUE anche per i MAGISTRATI

Post n°89 pubblicato il 11 Giugno 2010 da Terra_Nostra
 

 

magistratura

Ed eccoli qua, agghindati nei loro ermellini, con il "copricapo" e con i guanti bianchi per "servire" lo Stato. Sono gli stessi magistrati che protestano per il "sacrificio" economico che sono chiamati a fare, come tutti i cittadini italiani, per porre riparo all'ennesima crisi speculativa, quella iniziata nel 2008, molto più pesante di quella del 1929. Ma voi ve lo immaginate il famoso/famigerato giudice "ammazzasentenze" che protesta per il mancato aumento dello stipendio ? Una protesta inopportuna sopratutto da parte di chi DEVE far rispettare la legge, da chi non può far "politica" in quanto NON ELETTO, da chi appartiene ad una "casta privilegiata". Sarà pur vero che molti hanno studiato alacremente e fatto sacrifici per entrare in magistratura, di certo però tra questi "volenterosi" giudici ci sono coloro che hanno segato le gambe ai colleghi che stavano agendo per il BENE DEL CITTADINO e per LA LEGALITA'.
( ad esempio i casi FORLEO e DE MAGISTRIS)
Ed oggi protestano NON AVENDONE IL DIRITTO..già, parliamo proprio di DIRITTO.

Noi eravamo coscienti sin dalla costituzione diTerra Nostra di cosa stava avvenendo a livello finanziario e le ripercussioni sull'economia reale, nonperchè abbiamo la sfera di cristallo,ma la capacità di leggere ed interpretare i dati finanziari e monetari che sono gli stessi in possesso di “titolati economisti” che non hanno fatto altro che inculcarci ottimismo e speranza mentre si stava realizzando la più grande speculazione mondiale e mentre la piramide finanziaria iniziava a vacillare. Il metodo Ponzi ancora una volta ha presentato il suo conto.Chi dichiarava che “non sarebbero state toccate le tasche dei cittadini” sono gli stessi soggetti che conoscono l’origine e la causa di questa crisi. Sono gli stessi che in diverse fasi dichiaravano che “ la crisi non ci sarebbe stata” , “la crisi sarà lieve”, “la crisi c’è ma si risolve in breve”, “ la ripresa ci sarà ma sarà lunga”. Anche noi sappiamo dire “prima o poi pioverà” ma di certo questa crisi non è un cataclisma naturale ma un evento generato dall’uomo e basato sul gioco dei “numeri”. I dichiaranti di tali “rassicurazioni” sono gli stessi soggetti che in dibattiti televisivi (visionare le dichiarazioni di Tremonti al TG1 nel marzo 2009) affermavano che c’è stata la sostituzione della moneta “buona” (quella di Stato) con la moneta “cattiva” (delle banche private).

 

Oggi assistiamo a tagli “giusti” per enti pubblici, strumentali e parassitari, e nel contempo all’ennesimo prelievo fiscale per coprire “debiti politici” piuttosto che per l’aumento ed il miglioramento dei servizi al cittadino.

Assistiamo alla nuova vendita dei patrimoni pubblici (dopo quella dei primi anni novanta) ma nessuno si pone il quesito di come possa fare utili sull’acqua l’acquirente privato piuttosto che la pubblica amministrazione. Assistere alla lamentela dei sindacati, dei lavoratori pubblici e alle minacce di sciopero della magistratura ci fanno sorridere e comprendere che , forse, anche la magistratura fa politica in quanto “dovrebbe” recepire e far rispettare le leggi che l’organo politico emana, anziché protestare. La magistratura conosce la causa di questo inestinguibile debito pubblico che ha le sue radici nella mancanza di “sovranità monetaria” dello Stato.

 E’ la stessa magistratura, nella sentenza della Corte di Cassazione (rep.4140 del 22-06-2006 di cui alleghiamo copia pubblicata sul sito della Banca d’Italia http://www.bancaditalia.it/bancomonete/signoraggio/cass_SS_UU_16751_06.pdf ), a far chiarezza su questo aspetto dichiarando che tale pretesa di sovranità monetaria “esula dall’ambito della giurisdizione in quanto al giudice non compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le sue funzioni sovrane tra le quali quelle di adesione a trattati internazionali” (come quello di Maastricht, ndr).

La minaccia di sciopero della magistratura in seguito alle “scelte politiche” del governo, nella piena esplicazione delle sue funzioni, rileva un controsenso rispetto alla succitata sentenza della Cassazione. Quando si è trattato di “giudicare per il bene del cittadino” nella causa per la riappropriazione della sovranità mancante, quella monetaria appunto, la magistratura se ne è lavata le mani sbandierando la sovrana funzione dello Stato ed oggi che ad essa stessa vengono toccati i portafogli “pretende” di manifestare dissenso con anarchiche minacce di protesta nei confronti dello Stato , di cui il governo è organo legittimamente eletto.

Pertanto riteniamo che oggi non siano costruttivi gli scioperi di protesta ma la comprensione del concetto giuridico di moneta come “strumento convenzionale per misurare il valore dei beni prodotti da uno Stato”, compreso il valore dei cittadini dalla nascita in quanto il concetto di “valore” non esiste in assenza di collettività.

Una volta compreso questo concetto di moneta come “fattispecie giuridica” e strumento di diritto, la stessa magistratura potrà protestare affinché venga resa nulla l’adesione al Trattato di Maastricht che affida pieni poteri alla Banca Centrale Europea (organo non politico in quanto non eletto) per l’emissione ed il controllo della moneta stessa negli artt. 105/a e 107 , insindacabilmente e senza interferenze da parte dei governi europei.

Se la moneta è il “sangue” dell’economia degli Stati, la magistratura è la prima che non può permettere tale ennesimo “salasso” fiscale agendo giuridicamente, prima che in nome della salvezza dell’euro si distrugga il “diritto alla vita decorosa e dignitosa” dei cittadini europei.

Chiediamo alla magistratura ed alle rappresentanze politiche di unirsi per risolvere una volta per tutte il “vuoto giuridico” sulla proprietà della moneta, come auspicava il compianto giurista, prof. Giacinto Auriti.

 Gianluca Monaco

 Ass.ne Terra Nostra

 

 

 

 
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