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 Una mini-tassa sulle bibite zuccherate e gassate, che diventi un monito per genitori e figli ad adottare stili di vita più sani e che potrebbe portare nelle casse dello Statoogni anno 250 milioni di euro. È l'ipotesi allo studio del governo, annunciata dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, che incassa subito la bocciatura sia da parte dei produttori, come la Coca-Cola, che dei consumatori. Il ministro non parla di tassa ma di «un limitato prelievo di scopo» di appena «tre centesimi» che non «sconvolgerebbe il sistema» e non creerebbe problemi «nè ai produttori nè ai consumatori», consentendo invece di investire risorse per «rafforzare campagne di prevenzione» e mettere in campo «alcuni interventi mirati in campo sanitario». Ma non la pensano così nè i consumatori nè i produttori che a stretto giro bocciano la proposta del ministro, già illustrata e discussa, come ipotesi, al tavolo con le Regioni per il rinnovo del Patto per la Salute.(leggo)